Caro Barack, la presente per fare chiarezza sulla indegna campagna di
disinformazione che la stampa comunista, come sai maggioritaria nel mio
paese, ma ancora per poco, ha scatenato ai miei e ai tuoi danni. Quando ho
dichiarato che ti considero abbronzato, volevo farti un complimento. Come
ha detto il ministro Rotondi, che certo conoscerai, si trattava di sagace
autoironia: quanto mi piacerebbe avere, infatti, il tuo bel colorito. Senza
dover ricorrere al cerone. E la tua età. Senza dover ricorrere a
Scapagnini. E la tua altezza. Senza dover ricorrere ai trampoli.
Chiedilo anche ai miei domestici filippini, se non ti fidi: io non sono
razzista. Per me i negri sono proprio come le persone. E sono lieto della
tua elezione, perché in questa fase di recessione serviva proprio qualcuno
col ritmo nel sangue in grado di cambiare la musica all'economia mondiale.
Inoltre sono certo che tu sconfiggerai il terrorismo, e che convincerai tuo
fratello Obama Bin Laden a consegnarsi quanto prima. Insomma, credo, amici
come prima.
Spero apprezzerai il regalo che accompagna questo messaggio e ti sarà
certamente utile nel freddo e nevoso inverno di Washington. E' per la tua
macchina. Catene. Ti ricorderanno i tuoi avi. Ahahahahaha.
Ciao negher! Tuo, Silvio.