La sentenza del tribunale ha accertato che la volontà di Eluana era quella di non voler essere mantenuta artificialmente in vita in una situazione del genere.
Se vuoi contestare questa decisione del tribunale, vatti a leggere gli atti del processo.
Visto che il processo ha stabilito questo fatto, puoi pure far conto che hai a disposizione un documento da lei personalmente redatto e controfirmato con un atto notarile. La decisione del tribunale ha esattamente questo valore, in uno stato di diritto.
E quindi, quello che conta è capire se, secondo te, nei confronti della decisione di tenere in vita Eluana in queste condizioni conta più il parere di Eluana oppure il tuo.
E tieni ben presente che, se dovesse contare più il tuo, potrebbe accadere un domani che, nel decidere se tenere o meno in vita te, possa contare più il mio parere del tuo…
A questa domanda devi rispondere.
Diremmo col piripicchio! Un principio fondamentale di un paese libero che tutte le scelte individuali che non causano un danno oggettivo a terzi sono permesse.
La maggioranza non ha alcuna possibilità di decidere che per legge non si deve mangiar carne il venerdì, anche se la maggioranza non la mangia il venerdì.
I politici si esprimono, purtroppo. E si stanno esprimendo fottendosene della volontà della maggioranza, che in questo caso è favorevole alla soluzione della famiglia Englaro, pur di accontentare i desideri del clero. Come gli avvertimenti in stile mafioso del ministro S.
Incredibile! Ti contraddici senza rendertene conto… Le questioni di libera coscienza si chiamano così proprio perché le decide ogni singolo per se, non perchè le decide la maggioranza. Altrimenti che razza di libera coscienza è?
Questa è proprio una situazione di scelta in libera coscienza.
Ripropongo la domanda: Nei confronti della decisione di tenere in vita me in una situazione analoga a quella di Eluana, conta più il mio parere, parere da me sottoscritto in precedenza, oppure il tuo?