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Ma tu oparti dal presupposto che io sia contrario, e ti sbagli, ma ritengo che Eluana non l'abbia fatto, e che noi da oggi dobbiamo farlo ed in modo chiaro ed esplicito.
Cioè stai dicendo che il fatto che una sentenza abbia stabilito il contrario va ignorato.
E questo è un punto importante. Tu puoi non essere d'accordo con una sentenza. Quello che non puoi fare è non rispettarla. Devi rispettarla indipendentemente dal fatto che ti piaccia o meno. Senza eccezioni, altrimenti commetti un reato.
Le cose funzionano così.

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Tra l'altro mi permetto di corregerti eluana non tenuta artificilamente, (respira e vive da sola tanto che ci si immagina vivrà diversi giorni senza assistenza), ma viene alimentata come si fà con qualunque celebro leso, che grazie a dio il nostro stato tutela.
Il che non cambia assolutamente nulla perchè la sentenza ha stabilito che Eluana non avrebbe voluto essere tenuta in vita in queste condizioni. siccome le condizioni sono queste e lei queste non le voleva, tu puoi rispettare i desideri di Eluana (stabiliti dalla sentenza) lasciandola morire il vegetale che è rimasto di lei, oppure puoi non rispettarli continuando a nutrire il vegetale che è rimasto di lei.

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Tornando alla tua domanda - ce l'avrai qundo faranno la legge e se non la faranno sarà utile già una forma più esplicita di eluana.
Affatto. La legge così com'è in discussione servirà ad impedire che un'altra Eluana possa decidere, per quanto lo dichiari e lo scriva in 200000 documenti, di esser lasciata morire in una simile situazione. Cioè servirà ad impedire che ognuno di noi possa decidere per se, cosa che è lo scopo di un testamento biologico vero.

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Il caso di eluana è inoltre limite perchè non si stacca e muore, ove i medici avrebbero già diritto a dire "nulla da fare autorizziamo all'espianto" ma vive qunindi secondo me uccidiamo noi.
Secondo te. Ma secondo lei non è così. E quindi siamo tornati al punto. Il tuo secondo te deve contare nei confronti della mia vita più di quanto debba farlo il mio secondo me.

Punto intorno al quale continui a girare senza voler rispondere.
Vediamo se rispondi a questa, allora. Io sono Piergiorgio Welby. Ho il diritto di pensare che nelle condizioni oggettivamente terribili in cui io mi trovo, non tu, la mia vita non valga più la pena di essere vissuta da me? La mia sofferenza è per me insopportabile! Ho il diritto di chiedere al mio medico curante di porre fine alla mia oggettivamente provata sofferenza?

Che c'entri tu? Non sei il mio medico. Perché dovrebbe riguardarti questa faccenda. Io non sto togliendo a te alcuna libertà, ne la sto togliendo ad alcun altro. Sto solo cercando di avere la mia libertà di scegliere nei confronti di una faccenda, la mia vita, che riguarda solo ed esclusivamente me. Sono fatti miei. Perché pensi che debba riguardarti?