hey Marino, finalmente!
io......in mezzo al mondo
Io da buon ignorante universale, amo ascoltare e farmi un idea. Intanto son convinto che non c'é mai una sola verità, una sola realtà ... ce ne son sempre tante, ad ognuno la propria .... comunque le brutalità, le violenze e le ingiustizie, al di la delle sfumature son sempre da condannare...
Le verre est un liquide lent
hai pienamente ragione ,,,,,non c'è mai una sola ragione......ma io credo che la parola aspetti chi ha veramente vissuto il dramma.......alla fine tutti idrammi hanno la loro storia e verità
io mi domando ??? chi siamo noi di dire e postare un ragionamento che alla fine non sapiamo l'evento????? su che basi lo postiamo
e allora chiedo :::ricordiamo le vittime e il dramma ,e non cerchiamo di analizzare
ho forse torto????
io......in mezzo al mondo
No....hai assolutamente ragione.
E' per questo motivo che, sin qui ho solo letto il thread senza intervenire (troppo giovane), ma una considerazione la voglio fare:
mi offende profondamente il fatto che in Italia questa storia abbia subito per anni l'oblio della mente, l'improponibilita' dell'argomento in pubblico e (come l'olocausto) la negazione storica!
Fino all'avvento di una determinata corrente politica, questo, e' stato "argomento tabu'".....e non aggiungo altro.
Come darti torto?
Come darti ragione?
Chi ha vissuto l'evento é soggettivo e a volte perde le sfumature ... chi non l'ha vissuto riempie di sfumature ma poi pur dando peso al dramma spesso lo posiziona nella storia usando la sofferenza umana come presa di posizione di parte. È tutto giusto, ci vogliono entrambe le cose. Un po' di soggettività e un po' di oggettività. Se fossi stato fascista, SS, e nel tornare a casa avessi trovato la casa vuota, i figli morti e la moglie, dopo essere stata stuprata, anch'essa brutalmente uccisa, vivrei un dramma che nel raccontarlo strapperebbe lacrime a chiunque. Questo al di la delle motivazioni di chi, animalescamente, ha subito le angherie del nazismo. È che la violenza chiama violenza e non é attraverso la violenza che si trova la ragione. Questo in pace come in guerra. Ho conosciuto gente, fortunatamente poca, che furono obbligati a vedere la morte di un figlio per mano nemica, mentre loro, legati, venivano tenuti fermi e con gli occhi sbarrati. Di questi qualcuno ha poi commesso crimini razziali, non giustificabili ma comprensibili. Credo che la psiche umana non sia fatta per sopportare qualsiasi cosa, anche se fortunatamente a volte vi riesce. Costruire la pace in tempo di pace é un modo perché la nostra psiche non debba sopportare tali atrocità. Il ricordo non dev'essere vendetta ma comprensione, perché certe angherie non ritornino più.
Le verre est un liquide lent