Come darti torto?
Come darti ragione?
Chi ha vissuto l'evento é soggettivo e a volte perde le sfumature ... chi non l'ha vissuto riempie di sfumature ma poi pur dando peso al dramma spesso lo posiziona nella storia usando la sofferenza umana come presa di posizione di parte. È tutto giusto, ci vogliono entrambe le cose. Un po' di soggettività e un po' di oggettività. Se fossi stato fascista, SS, e nel tornare a casa avessi trovato la casa vuota, i figli morti e la moglie, dopo essere stata stuprata, anch'essa brutalmente uccisa, vivrei un dramma che nel raccontarlo strapperebbe lacrime a chiunque. Questo al di la delle motivazioni di chi, animalescamente, ha subito le angherie del nazismo. È che la violenza chiama violenza e non é attraverso la violenza che si trova la ragione. Questo in pace come in guerra. Ho conosciuto gente, fortunatamente poca, che furono obbligati a vedere la morte di un figlio per mano nemica, mentre loro, legati, venivano tenuti fermi e con gli occhi sbarrati. Di questi qualcuno ha poi commesso crimini razziali, non giustificabili ma comprensibili. Credo che la psiche umana non sia fatta per sopportare qualsiasi cosa, anche se fortunatamente a volte vi riesce. Costruire la pace in tempo di pace é un modo perché la nostra psiche non debba sopportare tali atrocità. Il ricordo non dev'essere vendetta ma comprensione, perché certe angherie non ritornino più.