A leggere tutti i quotidiani di martedì 3 marzo sembra che l'accordo ratificato ieri tra Italia e Libia sia un ottimo modo per voltare pagina. Insomma, l'Italia è un paese che sa chiedere scusa per il proprio passato coloniale e Gheddafi un buon capo di stato, finalmente ragionevole. Dei lager per i migranti che attraversano la Libia per raggiungere l'Europa - denunciati da molte associazioni e, tre anni fa, perfino dall’ex direttore del Sisde, il prefetto Mario Mori, in parlamento -, non c'è traccia.
Intanto, gli autori del film sui migranti in fuga da Gheddafi, «Come un uomo sulla terra» [regalato a chi si abbona a Carta], hanno scritto una lettera aperta all’ambasciata della Libia che aveva protestato contro gli articoli di Carta dedicati al film e pubblicati sul manifesto.
Questo il testo della lettera, intitolata «Verità e giustizia per i migranti africani in Libia».
Carta | Libia contro Carta. Lettera degli autori di «Come un uomo sulla terra»
La lettera dell’ambasciata contro Carta
Carta | La Libia protesta per i racconti di Carta sui migranti
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