Favolosa , stupenda in particolare quella gialla!

Favolosa , stupenda in particolare quella gialla!


Stupenda, non cè che dire, veramente stupenda...!!!![]()
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Am questa non si puo acquistare qui in italia giusto...? Modello di sola commercializzazione americana...![]()
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se non ricordo male costano sui 18.000 dollari
e il motore è interamente riprogettato
BELLLISSSSIIIMMAAAA!
RoNaLdOoOoOoOo


se arrivassero in italia penso che a costo di indebitarmi anche la nonna
me ne prenderei subito una e poi le farei montare i cerchi a raggi e la terrei in salotto al posto del vaso cinese di epoca "Mink"!
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AMO LA MOTO-FASCINO D'ACCIAIO SU FORME IN MOVIMENTO






a me piace....![]()
...ciao Axel......ciao Yuma......ciao Trevor... ciao Baba...ciao Hannibal...ciao heba...
+ conosco le persone...
+amo i miei cani...
Ma la VERA Norton sta risorgendo davvero in Inghilterra e si sta preparando a correre e a vendere come ha fatto la nostra Triumph. Sembra che sia la volta buona. Leggete questo articolo del 22/10/08:
Decenni di gloria in corsa e sul mercato. Poi il fallimento, le
speculazioni, le promesse mai mantenute. Ora un giovane imprenditore
tenta seriamente di rilanciare il più celebre marchio motociclistico
inglese
La Norton ritorna! Il marchio britannico è di nuovo attivo e si sta
organizzando per posizionarsi sul mercato con una intera gamma di
prodotti già in fase avanzata di definizione. Inoltre i piani
prevedono anche la partecipazione alle corse con lo scopo di
sviluppare dei futuri modelli stradali che debutteranno ai prossimi
saloni internazionali tra circa diciotto mesi.
Dopo tantissime voci circa il ritorno sulla scena della celebre Casa
inglese, stavolta sembra proprio che sia la volta buona.
A capo di questa iniziativa c'è infatti Stuart Garner, uomo d'affari
che ha acquisito il marchio Norton e che negli ultimi nove mesi si è
adoperato in gran segreto affinché vi fossero le basi per questo
clamoroso rilancio. In una intervista rilasciata all'interno della
hospitality Norton, all'interno del circuito di Donington Park, il
trentanovenne Garner, il cui impero si estende nel campo degli
spettacoli pirotecnici, delle catene di vendita al dettaglio,
dell'ingegneria e di molti altri settori, ha dunque fatto luce sul
futuro di questa azienda motociclistica.
La prima, inevitabile domanda è: come è entrato in cotatto con la
Norton e perché?
"I miei uffici si trovano ad appena 5 miglia da qui – ha risposto
Garner – e ricordo che vent'anni fa me ne stavo alla finestra a
guardare le Norton con motore rotativo che passavano alla curva
Redgate. Quell'anno la Norton riuscì a battere la concorrenza
giapponese e a vincere il titolo Superbike britannico. Non ho mai
guidato una Norton con motore rotativo, neppure su strada, ma sono
sempre stato un motociclista praticante, anche perché sono sempre
stato amico di Stuart Tiller e di Bob Stephenson della Spondon
Engineering, specialista in telai per moto con sede a Derby, ovvero
qui vicino".
"Quando Bob, un paio di anni fa, ha deciso di ritirarsi a Cipro, ho
rilevato il suo posto nella società, con una opzione che prevedeva il
mio ulteriore avvicendamento a Stuart nel caso anch'egli avesse
deciso di ritirarsi. Così, adesso, sono socio di maggioranza
dell'azienda che costruiva i telai delle Norton con motore rotativo
e, quando ho rilevato la quota di Bob, la Spondon ha iniziato a
costruire il telaio per la Norton NRV588, cosa che mi ha fatto
incontrare e conoscere Brian Crighton, vale a dire Mr. Rotary".
"Naturalmente – continua Garner – in quel progetto avevo visto ben di
più di una semplice moto da corsa. Fin dall'inizio infatti, anche se
non era stato detto, si è portato avanti lo sviluppo della NRV con
l'intento di realizzare una moto stradale. Inoltre, tutte le
caratteristiche extra che Brian ha voluto mettere in pratica, come
l'iniezione elettronica diretta, il ride-by-wire, il controllo della
trazione e i cornetti di aspirazione a lunghezza variabile, non hanno
fatto altro, secondo me, che rendere potenzialmente più interessante
questo progetto per la sua eventuale produzione in serie. E' subito
apparso chiaro, tuttavia, che a nulla sarebbe valso questo tentativo
senza la possibilità di apporre il marchio Norton sul serbatoio della
moto, stradale o da pista che fosse. Avevamo infatti le risorse
finanziarie, il prodotto, le conoscenze ingegneristiche, la sede dove
produrre le moto, ovvero la fabbrica della Spondon, ma non avevamo i
diritti per utilizzare il nome Norton. Abbiamo addirittura pensato,
in un primo momento, di chiamare l'azienda "Spondon Rotary", ma
sarebbe stata certamente una scelta di serie B, visto che nonostante
il nome Spondon goda di ottima reputazione in virtù dei suoi
quarant'anni di attività non può certo essere paragonato a quello
della Norton".
di Alan Cathcart
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