Stendhal sìndròme o Sindrome di Firenze: affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione e anche allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d'arte di straordinaria bellezza (wickipedia).
Il caso di Genova, 31 marzo 2009. Donna 30enne a bordo di citroen C3 deturpa orrendamente una stupenda scultura semovibile d’origine britannica dei primissimi anni ’50.


Martedì sera, quello appena scorso, primo quarto di luna nuova sul cielo di marzo ombrato da nembi gonfi e dispettosi che, per tutto il giorno, hanno cambiato umore. Pochi Taxi dolenti sull’asfalto di Genova bagnato a macchie (colonna sonora: Istambul Blues di G. Moroder da “Midnight Express”). Il Triumphista Junior Brandhauer, dopo lunga ed ingiusta giornata di duro lavoro in Miniera a cavar sangue marcio da quelle rape dei miserrimi turisti invisi pure alla sfiga meteorologica della prima settimana di primavera, alle 23:30 dà fiato alle 2 Arrow dedicate alla Bonneville T100 di Cortesia della Concessionaria Numero3 Savona avuta in luogo della Sprint2008 ancora oscenamente esposta sul banco in attesa di Frizione Inglese che si bagni a dovere. Il manovellismo 360° trotterella ch’è un piacere mentre sfoggio le cromature sbrilluccicanti ai neon di via Gramsci: rosso il semafaro davanti al sottopasso di Caricamento, mi fermo. Lo guardo. Sono solo. Credo. Invece c’è la C3 di (omissis) che… chissà che guarda? Cosa ci sarà mai di meglio da vedere? Il mistero resterà per sempre. Booom! Tamponato! Davvero… non so come ma… sono rimasto in sella. (colonna sonora: Dio è morto di F. Guccini, versione Equipe 84) O meglio: la moto, preso il colpo da dietro, schizza in avanti. Io, piedi a terra, subisco il “colpo di frusta” ma, data la scarsa violenza della spinta e svegliato dal dolore improvviso al polpaccio destro colpito dalla pedana, cerco di rimettere le mani sul manubrio e riprendere l’equilibrio. Riesco. Ma non so dire perché. Appena riguadagnata la posizione corretta capisco, mi giro, il catarifrangente posteriore sta rimbalzando a terra. Ora è verde sulle 3 corsie. Occupiamo quella di centro: la Bonnie offesa -sul cavalletto- un Citroen C3 attonito e coplevole, io appiedato a rincorrere il cata prima lo polverizzino (colonna sonora: Andate a lavorare, teppisti degli Skiantos). Seguono nell’ordine:
- breve litigio,
-intervento dei VV.UU. (che ho subitamente chiamato),
-rilievi di rito,
- alcuni pacchi espressi di calorosi vaffanculi di commiato, mezz’ora dopo.
Danni: targa accartocciata; catarifrangente post in posizione errata (cell’ho in tasca), parafango post schiacciato ma che non tocca la gomma. Tutto il resto: ok.
Confesso che ho pensato “meno male che non ero sulla mia!” solo dopo 2 giorni. Il conc è stato d’una flemma britannica (ma non ha ancora vista la Bonnie) e il lavoro alla mia Sprint ha subito un’accelerazione furiosa: è pronta! Domattina la ritiro.