Votare per l'Europa. E sentirsi fessi
Avete visto chi vogliono candidare? Vecchi delusi, giovani amiche, soliti trombati, parenti invadenti
di BEPPE SEVERGNINI
Forse rassegnato, certo allibito, vagamente nau*seato. Fesso, no. Non voterò alle Europee il 7 giugno. Se le elezioni per il Parlamento nazio*nale sono state un'umiliazione — liste blocca*te, nostro compito era ratificare le nomine dei partiti — quelle per l'Europarlamento s'annunciano co*me una provocazione.
Dico, avete visto chi vogliono candidare? Vecchi delusi, giovani amiche, soliti trombati, parenti invadenti, ex po*tenti indigenti, funzionari sconosciuti. I ristoranti di Stra*sburgo e Bruxelles li aspettano a braccia aperte: ammesso che ci vadano, una volta eletti. I siti lo scrivono, i giornali lo riportano, le radio ne accennano. Ma davanti ai foto*grammi dall'Abruzzo — diciamolo — chi ha voglia di di*scutere l'opportunità della candidatura Mastella?
Così Clemente sarà nelle liste Pdl, segno e simbolo del nuovo. E chi s'azzarda a dire che hanno voluto saldare il debito per aver silurato Prodi — tuona l'interessato — «è un farabutto!». Il partito, com'è noto, sarà guidato ovun*que da Silvio Berlusconi — sebbene la carica di eurodepu*tato sia incompatibile con l'incarico di governo. Ma se qualcuno avesse il coraggio d'affermare che il partito non guarda avanti, ecco Barbara Matera, 28 anni, scelta perso*nalmente dal leader (curriculum: finalista a Miss Italia, annunciatrice Rai, «letteronza» a Mai dire gol, «lettera*ta » in Chiambretti c'è, inteprete di Carabinieri 7 e «patti*natrice vip» a Notti sul ghiaccio). A Strasburgo se la vedrà con la coetanea Ele*na Basescu, bella figliola del presidente della Roma*nia, Traian Basescu. La ra*gazza ha competenze incer*te, ma splendide foto. Me*morabile quella sopra un cavallo deceduto o molto stanco ( http://www.clau*d iocaprara.it /post/2214328.html).
A sinistra Dario Franceschini tuona contro le scelte del*la maggioranza e assicura: «Noi manderemo a Strasburgo solo persone autorevoli che ci resteranno per tutto il man*dato! ». Bene: allora non si capisce perché candidano Bas*solino (sicuri sia autorevole?) e Cofferati (non voleva la*sciare la politica per la famiglia?). E gli alleati? Si presenta Di Pietro (la carica di eurodeputato è incompatibile con quella di deputato nazionale) e si presenta Vendola (ma non è il governatore della Puglia?).
Diciamolo: in fondo la scelta di Berlusconi di candidar*si ovunque — pur sapendo che all'Europarlamento non metterà mai piede — è sfacciatamente sincera. Vuol dire: «Queste elezioni non contano un fico secco, sono soltan*to un sondaggio ufficiale dell'elettorato. E poiché ai son*daggi tengo, voglio esserci». L'entusiasmo del 1979 — primo Parlamento europeo a elezione diretta — lascia il posto a questa commedia. Non in tutti i Paesi accade: pensate che qui e là, in campa*gna elettorale, parleranno di Unione Europea e poi elegge*ranno gente che, a Strasburgo e Bruxelles, ci andrà. E noi? Non capisco perché dobbiamo prestarci a questo gioco. Anzi, lo capisco. Siamo la plebe democratica e fanno di noi ciò che vogliono. Vuoi vedere che un po' fessi siamo davvero?