Anatomia di una truffa.
(nel racconto non sono io)
Un tizio che non conosco mi ha contattato, dall’estero, per comprare del materiale da me. Io gli ho detto, guarda tizio, mi stai simpatico che vuoi comprare da me e ti ringrazio ma io non ti conosco. Perciò facciamo una cosa bella, tu mi mandi i soldi e io spedisco.
Lui è un tizio bravo e mi manda subito un pagamento della Barcleys con una valuta a 5 giorni dopo. Io mi sento un po’ dispiaciuta della cosa e gli dico, Tizio avevi tanta fretta e mi paghi tra 5 giorni? Io ti spedisco tra 5 giorni, questo lo sai no? (ammmico mio!)
A quel punto il Tizio, che è bravo, comincia a fare il suo lavoro. Mettermi sotto pressione e contemporaneamente convincermi che il suo posizionarmi delicatamente a 90° non ha a che fare con l'idea di fottermi meglio.
Mi fornisce nome ed il numero di telefono della sua banca perché io chiami per avere la certezza che il denaro è partito. Poi comincia ad infamare la sua collega che ha fatto un pagamento così lungo. Poi mi spiega che così lo rovino. Che lui ha bisogno del materiale domani. Che il suo cliente gli annullerà l’ordine. Che non è colpa sua, sapete, le cavallette. Come dicevo il suo lavoro lo fa bene. Mi mette sotto pressione e mi fa sentire in colpa, mi prega di aiutarlo e mi fa sentire generosa. Egli mi ha capita. Lo sa che c’ho il cuore tenero. Diciamolo, è riuscito a far sbocciare un feeling senza precedenti, mi sente così dispiaciuta per le sue traversie che lo sa che io provo ormai un grande sentimento d’ammore.
Così vorrei che i posteri sapessero che è stata tanto dura, per me, dirgli - Oh Tizio, Tizio caro, è tutto molto bello e molto commovente ma, vedi, a me non me ne frega una cippa.
Comunque oggi era il giorno e chiaramente i soldi non sono arrivati. Col sorriso sulle labbra l’ho chiamato per sentire la mia bocca pronunciare le parole che da 5 giorni sapevo avrei pronunciato ed esattamente “sei un coglione” ma, guarda caso, non mi risponde. Poi, per curiosità ho provato a chiamare la Barcleys, non il numero che mi era stato dato, ma quello della filiale. E chiaramente non avevano mai sentito parlare del funzionario che aveva firmato il mio bonifico.
Ed allora, Tizio al quale avrei voluto dire “sei un coglione” ti spiego che le truffe non si fanno così. Le truffe si fanno che paghi e spedisco, paghi e spedisco, paghi e spedisco e quando siamo ormai amici, alla prima volta che mi fido di te me la metti nel culo. Ma farlo così, damblè… ci poteva cascare soltanto tua sorella.
Scemo!