troppo lungo da leggere
torniamo a cose molto più interessanti..
il libro è il percorso tutto personale dell'autore attraverso un'esagerazione di correnti di pensiero..vi copio una recensione di Alessandro Spadoni:
Di Pierre Lévy conosciamo gli scritti teorici ispirati alle tecnologie digitali dell'informazione e alla cybercultura. Ora l'autore torna alla nostra attenzione con un saggio sviluppato sotto forma di aforismi e di brevi citazioni che affronta il tema della trasformazione interiore. Il testo è suddiviso in tre sotto-libri, Il libro della scintilla, il libro dell'incendio, Il libro delle braci e si concentra sul concetto fondamentale della "presenza" intesa come presa di coscienza dei propri pensieri, rifiuto dell'attaccamento e dei capricci dell'ego, scoperta dell'amore e del "corpo emozionale", segnando il percorso di un risveglio individuale che porti alla fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità.
Numerose sono le citazioni e le massime storiche che, all'inizio di ogni capitolo, rafforzano i concetti espressi e preparano il terreno per accogliere senza pregiudizi le riflessioni del filosofo. Eraclito, Seneca, Teresa d'Avila, Pascal, Plotino, Omar Khayyam, Rumi, Dhammapada sono le colonne sulle quali poggia un ragionamento rigoroso e illuminante che vuole scacciare dalle nostre anime quel "veleno originario" che provoca solo sofferenza e inutili illusioni.
Il fuoco liberatore: Sulla trasformazione interiore
Ognuno di noi è un raggio della stessa luce. Tutti noi tocchiamo il centro. Siamo il centro.
Affrontare il tema della trasformazione interiore mantenendo uno stile comprensivo e colloquiale non è impresa facile. Pierre Lévy è riuscito benissimo nel suo intento con il suo Il fuoco liberatore permettendo ai lettori di entrare con estrema facilità in una dimensione mistica e spirituale che illumina la mente e soprattutto il cuore.
Il filosofo francese che si è imposto al pubblico per i suoi scritti teorici ispirati alle tecnologie digitali dell'informazione e della cybercultura, si ispira a diverse tradizioni e discipline, dalla Qabbalah alla gnosi, dalla filosofia persiana allo zen e, attraverso uno stile asciutto e intriso di aforismi, ci conduce verso un cammino di evoluzione e di maturazione della persona liberandola dall'egoismo, dalla superficialità e dalle vuote apparenze. "Perché gli esseri umani asservono altri esseri umani, li trattano come strumenti, li fanno soffrire? Per ottenere piacere, potere, ricchezza, considerazione, o per invidia, gelosia, orgoglio, arroganza. Si commette il male per nutrire il nostro ego". Con frasi brevi e taglienti come questa che ci afferrano per la loro immediatezza e per la loro lucidità espressiva, Levy ci spinge a riflettere sulle nostre mancanze, sui nostri errori e a tentare un'altra strada per costruire un "Presente" degno di essere vissuto, un fondamento sicuro e stabile per un futuro che sia pieno di gioia e soprattutto di consapevolezza. In tal senso ci invita a procedere attraverso tre tappe che si riassumono in tre significative parole: "sentire, vedere, compatire". E' per questo che occorre saper "guardare e sentire dentro se stessi la natura vuota e illusoria dei sentimenti aggressivi" e usare la propria intelligenza per andare oltre le apparenze delle parole e delle immagini raggiungendo così il cuore della comprensione e della compassione. Il sentimento compassionevole e la capacità di osservazione sono gli unici strumenti in grado conquistare "la verità dell'istante" e impedire che i nostri occhi e il nostro cuore siano accecati dalla falsità dei facili successi e dal vuoto della gloria e dei trionfi. Solo in questo modo è possibile afferrare il senso profondo della propria emotività e della propria creatività, scoprendo la bellezza della nostra anima finalmente liberata dalle onde della paura e dell'odio.
"Non vi è altro progetto possibile che quello della pace, dell'amore e della gioia... l'unica vera realtà è quella dell'anima", un progetto che Pierre Lévy insegue dalla prima all'ultima pagina di questo libro che sorprende per la sua profondità e per l'intensità del suo misticismo nel quale ciascuno di noi può trovare delle risposte e comprendere che "il semplice fatto di vivere è la felicità ultima".
Alessandro Spadoni
quoto sulla fiducia , in fiducia
Bastardmoto







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