Il mio Etna day è stato quello dei "Temerari" ,quelli che si sono fatti tutto il giro previsto
L'evento per me ra iniziato molto tempo prima , ho dovuto programma questa giornata importante con netto anticipo facendo combaciare impegni familiari e lavorativi , quindi la sera prima ho dormito poco emozionato per la fantastica giornata che mi aspettava.
Alle 0630 mi alzo del letto che ormai sembrava fatto di chiodimi preparo , casco con visiera scura più occhiali da sole ( uso quello anche la notte
) giubotto di pelle , jeans e stivali, niente tuta antipioggia che non possiedo , ma poi avevo letto le previsioni del tempo e dava pioggia dopo le 1700" chi se ne frega se mi bagno mentre torno a casa"
Appuntamento alle 0815 con Massimiliano ( bonneville) amico che insistentemente invitato assicurandogli una giornata tranquilla di divertimento
( che "giornata")
Arrivati puntuali in Piazza Duomo trovo un po di amici dello staff , ma il grosso deve ancora arrivare.
Il gruppo si ingrandisce e a orario previsto si parte , ( grazie a Rio per le autorizzazzoni )riusciamo a percorre la via Etnea, il lungo serpentone si snoda per le vie della città verso la scogliera e poi acicastello acireale giarre, tutto sembra perfetto anche perchè poi iniziano le curve.
Come al mio solito cerco di stare avanti perchè non mi piace la guida in gruppo e qualcuno mi segue nella guida "creativa"
Prima sosta tutto regolare , caffe sigaretta chiacchiere e si riparte, arrivato alla Mareneve inizia la mia personale visione di questa giornata.
Inizia piovere , seguo da vicino diligentemente Andrea35 che fa strada ad andatura lenta , l'acqua mi inizia a bagnare i Jeans , "poca cosa" penso e poi se non sono attrezzato e colpa mia.
Arrivato in vetta smette di piovere, am ci accorgiamo che siamo solo in 12/13 moto,non riusciamo a capire con Andrea dove possa essere il gruppo , il telefono non prende e non abbiamo notizie , dopo 15 minuti decidiamo di proseguire verso Linguaglossa.
Strada asciutta e belle curve ci invitano a piene che fanno riempire tutta la gomma , un vera goduria .
Convinti che il peggio sia passato e avendo notizia che il gruppo aveva cambiato giro per la pioggia decidiamo di fare il tragitto programmato e ci dirigiamo verso bronte .
E qui comincia l'odissea , inizia a piovere sempre piuù forte , sento l'acqua scivolare dal serbatoio attraversare i pantaloni e bagnarmi pure le mutande , ma ormai eravamo in ballo e non si potava tornare indietro.ù
L'acqua diventa grandine e quindi fondo ghiacciato e viscido, che mi tradisce e a bassa velocita mi fa partire il posteriore , cerco di contorstrezare un paio di volte ma la moto si mette di traverso e cado.
Leva della frizione idarulica rotta , rialzo la moto sotto un pioggia che sempre più insistente e inziamo a cercare di risolvere il problema , con frero filato e tanta inventiva , il tutto mentre le mie bestemmie sembravo dare forza alla pioggia.
Quando tutto sembra ok faccio per accendere la moto, ma lei non ne vuole sentire , si cerca di spingerla niente , poi alla fine si mette in moto con il sollievo mio e di tutti quelli che erano con me .
Da li iniziano 100 e passa kilometri di acqua e freddo , con un guida attenta che prevedeva il minore uso possibile della frizione .
Intanto l'acqua faceva il suo sporco lavoro entrando anche negli stivali dove permaneva creando un acquitrino.
Arrivati a nicolosi in 7/8 , ci guardiamo in faccia e Andrea mi dice che si deve arrivare al rifugio sapienza , ormai avevo le mani congelate tutto bagnato ed ancora mi aspettava di salire in quota , come in uno stato di trnca non ho detto un parola e ho ingranato la marcia per gli ultimi e peggiori 20 kilometri , tra freddo neve e visibilità quasi zero , complice la visiera del caso nera e appannata.
Arrivato in cima ho messo i piedi fuori a mo di sci , si alzavano onde di neve di mezzo metro, la moto scappava da tutti i lati , rallento talmente tanto che la moto si spegne .
Non avevo la forza e la sensibilità per schiacciare il pulsante di start ancor meno spingere la moto , quindi l'ho mollata per strada è ho fatto gli ultimi 300 metro a piedi
Credo di essere stato l'utimo ad entrare , ho visto scene di panico ma llo stesso tempo ridicole , gente in mutande e altri che venivano soccorse , non sapevo se ridere o piangere, "ce l'avevo fatta !"
Se non fosse stato per gli indumenti bagnati si sarebbe stato possibile anche riscendere e evitare di lasciare lo moto su che tra l'altro recupereremo domani![]()








mi preparo , casco con visiera scura più occhiali da sole ( uso quello anche la notte
) giubotto di pelle , jeans e stivali, niente tuta antipioggia che non possiedo , ma poi avevo letto le previsioni del tempo e dava pioggia dopo le 1700" chi se ne frega se mi bagno mentre torno a casa"
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