
Originariamente Scritto da
Turbo-555
non lo sapevo cmq...
Il busto di George Washington
Risale al 1859 il busto di bronzo di Giorgio Washington nel tempietto sul lungolago Antonio Caccia. Gli fanno da sfondo due cipressi e altre piante, che, un tempo prolungate fino alla famosa wellingtoniana, adornavano il giardino della storica Villa Tanzina acquistata nel 1840 da Abbondio Chialiva.
Nato a Traversella nel Canavese, Chialiva aveva preso parte ai moti carbonari del 1821, falliti i quali dovette avviarsi all'esilio, prima in Messico, poi in Perù. Qui ebbe la fortuna di scoprire una miniera d'oro. Arricchitosi, venne a stabilirsi sulle rive del Ceresio. Con lui Villa Tanzina divenne asilo di profughi del Risorgimento italiano tra cui Giuseppe Mazzini.
Imitando Giacomo Ciani che, nel 1857, aveva fatto collocare sulla riva, davanti al suo albergo del Parco, il monumento a Guglielmo Tell di Vincenzo Vela, Chialiva progettò al margine del proprio giardino una «rotonda» dove posare il busto di Washington, l'eroe dell'Indipendenza degli Stati Uniti.
Il 1. agosto 1859 così scriveva Chialiva all.avv. Pietro Peri: "Finalmente è giunto il Busto del Washington Americano, che, quasi a decorazione del passeggio lungo il lago presso la Tanzina (ora il riferimento è Villa Malpensata sede del Museo d'Arte) verrà collocato nella «rotonda» da me dedicatagli”. Tre sole parole, scolpite sulla colonna, ne faranno l’elogio: i versi italiani che Byron dedicò al grande Cittadino Magnum saeculorum decus (Gran lustro dei secoli) e, sotto, Giorgio Washington 1732-1799. Collocato nella «rotonda» sul lago, il busto funge da decorazione del pubblico passeggio quasi a fianco del Guglielmo Tell (ora spostato all'entrata del parco Ciani nell'omonima Rivetta). Queste due statue sembrano suggerire "che la memoria dei due grandi cittadini possa ispirare ai viventi i generosi sentimenti ed istradarli a nobili azioni!".
L'opera fu inaugurata nel settembre 1859, alla presenza del Municipio di Lugano e della Civica filarmonica. "II nome di Giorgio Washington, ormai fatto sacro dalla gratitudine dell'America e dall'ammirazione del mondo, risplende ad ogni generazione d'una gloria sempre maggiore, perché ad ogni generazione cresce il numero degli uomini, che dalla virtù di questo uomo riconoscono il principio della loro felicità. La repubblica della quale egli fu padre e già diventata la più grande società di uomini liberi che la terra abbia veduto. Un popolo sparso sopra una superficie che è cinquecento volte quella della Svizzera vide in pochi anni all'ombra della libertà crescere dieci volte il suo numero.
L'effige di Giorgio Washington, accanto a quella di Guglielmo Tell, rappresenta la luminosa verità che un libero Patto federale conviene tanto ad un popolo chiuso fra brevi confini quanto alla più vasta regione del globo. II busto di Washington merita lode tanto agli operatori quanto al proprietario sig. Chialiva, che, ornandone il suo giardino, pose in luogo pubblico un monumento col quale la libera Svizzera sembra voler fare un perpetuo saluto alla libera America".