
Originariamente Scritto da
Warsteiner
Non vado in moto da molto, saranno 4 anni, appena 50.000 km fatti culo in sella.
Ultimamente, più vado in giro e più motociclette vedo, ma guidate sempre meno da motociclisti. Pacconi, ragazzini incoscienti che a 20 anni si comprano la Ninja 1000 per essere i più tosti del gruppo e poi si stendono a Bocca Serriola con i jeans e le scarpette da ginnastica, pagliacci che non sanno manco come si tiene il manubrio fra le mani e si ingrassa la catena, cinquantenni ricchi che scendono dalla station wagon BMW per salire su un'altrettanto costosa moto italiana o americana andando in giro con la puzza sotto il naso e l'aria da veri yuppie consumati, gasati che andando in pista ogni due mesi ti guardano dall'alto verso il basso come se fossi l'ultimo dei coglioni che non è degno di avere una moto abbastanza prestante, altri che per fare 6-700 km in un giorno si preparano psicologicamente un mese prima e devono pubblicizzare l'eroica impresa su facebook, msn e chi più ne ha più ne metta, gente che va in giro con delle moto dalla carena lustrissima, i pezzetti Rizoma supercostosi e due dita di morchia sul motore e il telaio perché non hanno mai smontato manco le carene per pulire quello che sta sotto... e tanta altra roba...
Ormai non riesco più ad andare in giro nel weekend. Ogni anno, ogni estate che passa, ogni volta che mi fermo in un bar per fare un po' di pipì e fumarmi una sigaretta provo sempre più ribrezzo... a 16 anni entravo in punta di piedi, timidissimo, nelle discussioni di motociclisti con le palle e provavo profonda ammirazione per tutte quelle persone con tanta esperienza, che se ne intendevano veramente di tutto e che alla fine mi hanno insegnato tante cose, non solo a guidare. Certi individui, pur non avendoli più visti in giro, oppure che tragicamente hanno donato alla strada qualcosa di più importante di un po' di benzina bruciata, ancora li porto nel cuore, e mi ritrovo ogni tanto a guardare qualche vecchia foto fatta con un telefonino di merda che mi riporta alla mente tanti ricordi, tante storie... anche allora c'era chi non mi si cagava, in ogni posto in cui mi fermavo c'era chi mi vedeva giovincello e con la 125 e credeva che abitassi a 10 passi di distanza ed ero solo un monello impiccione, mentre magari mi trovavo a 300 km da casa. Ed invece, ben diverso è il rapporto che si creò con altri che invece mi presero ben più in considerazione, motociclisti veri che mi vedevano desideroso di entrare appieno in questo mondo e tanto mi hanno insegnato.
Il gruppo di patiti Aprilisti romani che quasi tutti finesettimana passavano per il Cornello e a volte trovavo ad aspettarmi per strada cosicché potessi girare con loro, i "signori" della Valnerina che rendevano ogni sosta a Borgo Cerreto o Visso una vera figata, i due piloti che mi hanno insegnato i primi fondamenti della guida sportiva, il grande Narcisio con le sue Yamaha, che purtroppo dalla Valnerina non è più tornato a casa dopo un giro sulla incredibile R7 insieme a suo figlio che aveva più o meno la mia età.
Gente che se avessi incontrato nella vita "normale", di tutti i giorni, non avrei avuto modo di conoscere né di relazionarmici, come è normale che un ragazzino non abbia motivi per discutere piacevolmente con un'altra persona incontrata per strada che magari fa il dottore o l'elettricista o l'operaio in una fabbrica di mattoni...
Piano piano mi sono sempre più innamorato del mondo dei motociclisti. Ma sempre meno motociclisti ho incontrato per strada. Ne conosco tanti in questa bellissima regione e quando posso non mi nego un bel giro in moto con loro, o magari anche un'uscita la sera per bere una birra, ma al di fuori di questa neanche tanto ristretta cerchia, provo sempre più distacco verso la maggior parte delle persone che guida una motocicletta... e ciò che mi rende più triste, è che i "peggiori" per me sono i miei coetanei, e penso a quando diventerò vecchio io, che mi fermerò nel bar di Borgo Cerreto e non troverò più ragazzi di 16-17 anni ai quali brilla negli occhi la vera passione, viva, forte, inarrestabile.
Ora mi trovo solo circondato da tanti coglioni che hanno la moto perché è figa, perché hanno ereditato la macchinetta della mamma e di certo non possono andare sul lungomare con quella, e farlo con l'ultima magliettina alla moda e gli occhiali da sole in sella ad un mostro da pista è ben altra cosa... vent'enni che quando dico che non voglio tirar fuori la moto per andare all'università, a sbrigare delle pratiche per mio padre, o a comprare il giornale, mi guardano storto... perché ovviamente loro all'università ci vanno in moto, magliettina a maniche corte e caschetto aperto che hanno dai tempi del motorino, tanto in città si va piano ed a che servono le protezioni.
Non posso parlare di giri in moto, se nomino una strada che non sia il Monte Conero o Bocca Serriola, quelle famose in cui vanno tutti i fenomeni, non sanno dove sia, quando gli dico che la moto la tiro fuori solo se in un pomeriggio riesco a fare almeno 300 km o in un giorno 6-700, mi guardano come se fossi un paccone che vuole dimostrare chissà cosa... e certo, se un appassionato di moto si sveglia alle 6 di mattina per andare a fare due pieghe in una strada a 300 km da casa, è proprio un fissato... tutto intutato, con il casco costoso e le protezioni poi, da vero maniaco... e questi però, se per caso vanno ad un raduno e fanno 500 km, ne parlano per due mesi su facebook...
Mi trovo in sintonia solo con i "vecchi", che però ora sono adulti e quando sarò adulto io, loro saranno vecchi per davvero e in moto non ci andranno più, e magari avranno i loro cazzi e penseranno a fare altre cose...
Vivo la moto sempre più in solitudine, e sinceramente neanche mi dispiace, quando posso vado via tutto il giorno un giovedì o un venerdì, poca gente, poco traffico di turisti, sto in sella 6, 7, 10 ore, mi fermo poco e sono pienamente nella mia passione, respiro motociclismo, mi sento un motociclista.
Ma sono solo.
Sto invecchiando? Devo iscrivermi agli OVER?