NB: Questo post è già stato pubblicato sul forum di Motonline.
Se esistono problemi di"incompatibilità", mi scuso e chiedo di eliminarlo!
___________________________________________
Ho elaborato una ricetta che mi sembra interessante, e spero di fare cosa utile proponendovela.
Cominciate a estrarre dalla dispensa un cielo sereno e terso e una temperatura ottimale (circa 15-30 C°), da sovrapporre con cura a uno strato uniforme di asfalto liscio, pulito e asciutto. Depositate sul tutto, usando la dovuta cautela, un pieno di benzina, che avrete preventivamente già preparato, cui aggiungerete due gomme in ottimo stato. Questi ingredienti iniziali non sono tutti indispensabili, ma di solito aiutano nella preparazione, specie le prime volte che vi cimentate con questa portata.
Amalgamate il tutto, quindi incorporate un mezzo a motore idoneo e dotato di adeguata cavalleria. Notate che tutte le scelte al riguardo sono lecite, purché a due ruote; peraltro la scuola tradizionale considera indispensabile, ove possibile, la classica “moto”, mentre certi sperimentatori non disdegnano il cosiddetto “scooter”. Lo scrivente ammette di preferire il gusto più sapido e speziato della versione con marce, ma trattasi di posizione strettamente soggettiva e adogmatica.
Adesso la parte piùdelicata, che i cuochi improvvisati trascurano, trasformando il tutto in un soufflé pallido, grigiastro, sgonfio e molliccio, sovente destinato al sacchetto dei rifiuti. Avvicinatevi a vostra moglie/amante/compagna/amica/convivente con un sorriso (non così felice, ca77o! Un sorriso lieve, da maschio sereno e responsabile, non da tossico che sta per spararsi uno speedball: più così
che così
, per capirci). Ora siate delicati, altrimenti non si mangia: sfoggiate un'aria meditabonda ma saggia, e declamate qualcosa sul vostro io fanciullesco che dovete recuperare… sul desiderio di ritrovarvi… sull'imprescindibile esigenza interiore di riflettere soli con voi stessi… tutto quel che vi pare, insomma, ma niente frasi troppo esplicite tipo “Allora ciao, io vado”. E soprattutto, NON FATE MAI CAPIRE che state per godere come un cinghiale nella mota! Al contrario siate scaltri e determinati, ma nel contempo soft: usate dunque la perifrasi che più vi aggrada per essere certi che lei sappia che voi oggi dovete cucinare. Da soli.
(NB: Quest’ultima fase può anche essere modificata: taluni, infatti, non disegnano di cucinare in due, mettendo la cosiddetta “zavorra” al fornello posteriore. Personalmente non approvo, ma riconosco certamente che è una variante consolidata e di effetto sicuro, purché la cuoca ami cucinare, o quantomeno mangiare.)
A questo punto, consiglio una certa celerità per evitare che il piatto irrancidisca (è mooolto deperibile!): indossate dunque gli appositi abiti da cucina e fatelo nell’ordine corretto. Non sia mai che dimentichiate le chiavi nella tasca più recondita e irraggiungibile con i guanti, o mettiate il casco prima del sottocasco, giacché il tempo perso potrebbe dar modo a qualche personaggio, in genere una femmina molesta, di manifestarsi all’improvviso (ma non doveva andare dai suoceri con i bimbi, porca di quella pu77ana?!) per chiedervi melliflua di fare un improcrastinabile “lavoretto da 10 minuti”: a quel punto il piatto sarebbe definitivamenteperso, da buttare mestamente nel biodegradabile. Riprovare eventualmente la settimana prossima.
Se invece siete arrivati fin quiindenni, potete versare in una casseruola antiaderente (anzi, no: aderenza is better!) l’impasto finora ottenuto, che farete mantecare a fuoco medio per pochi secondi (il tempo di ripassare l’itinerario, diciamo). Mettete il tutto nel mixer, e aggiungete subito, goccia a goccia, l’ingrediente base: un ampio e gratificante contesto scenografico, seguito da almeno un paio di passi alpini, o anche appenninici, erroneamente considerati di minor pregio da certuni. In alternativa, servono ottimamente alla bisogna anche un pugnetto di strade costiere, una spruzzata di colline autunnali, una manciata di Prealpi lariane o quel che più vi aggrada.
Ora deponete nel recipiente, senza lesinare, una cospicua serie di curve rapide, lente, medie, salite, discese, qualche tornante (non troppi sennò il piatto diventa pesante), un paio di soste con vista panoramica, una generosa dose di 2a, 3a, nonché qualche 4a; siate invece parchi con la 5a e la 6a, di rado fragranti e saporite (a meno che non stiate preparando una Route Napoleon flambé o simili). Sul tutto, a guarnizione, una doverosa visita conoscitiva a una trattoria che vi sembri meritevole. Qualcuno è costretto, a volte, ad aggiungere qualche superstrada o, peggio, autostrada: è lecito, purché lo facciate con moderazione, altrimenti la pietanza diventerebbe indigesta, maleodorante e di scarsissima soddisfazione al palato.
Abbiamo quasi finito, ma non dimenticatevi di versare un quantitativo congruo di tempo (non meno di 5/6 ore, direi): versatelo lentamente, mescolando (i più raffinati usano una biella in titanio, ma andrà benone una semplice Usag del 20) per non fare grumi. Miscelate il composto così ottenuto con delicatezza (se il grip è buono, potete usare una certa vigoria, ma fate prima scaldare il tutto!)
Ormai ci siamo! Prendete…![]()
![]()
![]()
che diavolo state facendo? No, no, il Tom Tom mai! Qua parliamo di haute cousine, perdio, mica di fast food! Volete rischiare di non sbagliare mai strada? Volete davvero-davvero tornare all’orario indicato? Non è meglio perdersi e finire su qualche strada secondaria non ancora scoperta da Gattostanco o altri critici Michelin? Ecco, appunto. Allora prendete quell’atlante Norditalia (se andate a sud) del Touring, ed. 1967 (ma va bene qualsiasi annata ante 2000), che riporti meno della metà delle strade reali di oggi.
Perfetto, sentite che aroma inebriante: è pronto! Se siete single o avete una compagna cuoca, consumatene quanto vi pare, ogni volta che potete: è una pietanza che sazia e nutre corpo e spirito, e senza farvi ingrassare! Inoltre non è soggetto a controindicazioni, salvo non infrequenti casi di assuefazione. Altrimenti, ove la vita domestica vi costringa a faticose e reiterate negoziazioni (chi ha letto Lisistrata, BTW?), abbiate l’accortezza di non esagerare, è un consiglio basato
sull’esperienza.
C’è tutto? Dimentico qualcosa?
![]()
Fatemi sapere se manca qualche ingrediente!
Ciao