Da quando frequento questo forum mi sono reso conto che a livello di assistenza ogni rivenditore ufficiale sembra fare il bello e il cattivo tempo, da quelli che fanno riparazioni/interventi in garanzia e tagliandi a prezzi adeguati con ottima professionalità a quelli che cercano di farti pagare cifre assurde per qualsiasi cosa anche se dovesse rientrare in garanzia (molto grave) o qualsiasi intervento assurdo magari nemmeno previsto dal libretto di manutenzione (molto molto grave) oppure, dulcis in fundo, che si fanno pagare interventi previsti ma in realtà non li fanno (troppo grave).
Insomma, le Triumph sono moto particolari, se vogliamo di nicchia, puntano sicuramente parte del loro successo su quella esclusività e originalità che il marchio inglese trasmette e la casa madre tramite i rivenditori ufficiali dovrebbe curare di conseguenza coloro che nel mare di offerte del mercato motociclistico scelgono non la moto più potente, non la più affidabile, non la più comoda, non la meno costosa, non la più rifinita ma proprio una Triumph.
Il marchio dalle radici storiche, gli allori del passato, il RAT, la rivista Torque, il merchandising della casa...tante attenzioni e poi?
Si legge di costi di tagliandi che variano anche di 100 euro da rivenditore a rivenditore senza apparenti motvazioni, si legge di materiale difettoso o di interventi riconoscuti in garanzia da alcuni e non da altri, si sente gente contenta e gente completamente delusa dall'assistenza, come se alcuni si approfittassero in cattiva fede del fatto che in alcune zone la gente è "obbligata" a portarla dal concessionario più vicino per non doversi sobbarcare trasferimenti improponibili o pena la decadenza della garanzia nel caso del concessionario non ufficiale.
Come ai un'Azienda come Triumph permette tutto questo? Non sarebbe auspicabile un maggiore controllo da parte della casa madre nei confronti dei rivenditori autorizzati, una cura maggiore del cosiddetto "customer satisfaction"? Da sempre la soddifazione del cliente è lo specchio delle capacità dell'azienda e il rivenditore è proprio l'anello della catena che unisce noi alla casa madre...
Che ne pensate?






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