E' un problema di sensibilità, di educazione e di cultura.
Io che ho 46 anni, sono stato educato (anche) a ciabattate, però quando entro in casa di altri chiedo permesso e mi pulisco i piedi sullo zerbino e così dicasi quando si tratta di parcheggiare: anche se ho per le mani un catorcio cerco sempre di non urtare la macchina del vicino...... e bla bla bla.
Lo stesso non si può dire dei nostri figli, che educhiamo noi stessi e so come funziona in questi casi......
Ci sono però situazioni, almeno rimanendo nell'ambito automobilistico urbano, che a volte non dipendono dalla propria educazione oppure sibiscono una trasformazione a causa dell'imbarbarimento di tale ambito.
Nel primo caso ci sono per esempio le famigerate molle che tendono a far aprire di scatto una portiera non appena si supera un certo angolo di apertura e se non sei più che pronto a contrastarla, è facilissimo che la tua porta vada a sbattere contro la macchina del vicino o contro un muretto.
Nel secondo caso ci si mettono le dimensioni delle auto e quelle dei relativi posti nei parcheggi, talmente esigui che, parlo nel mio caso, mi costringevano a fare i parcheggi a spinta per far stare l'auto dentro uno spazio, ben conscio del fatto che i paraurti verniciati non assolvono più alla funzione per la quale erano stati inventati (parare gli urti dalla carrozzeria)..... tutto questo perchè quando abitavo in centro città e non avevo il garage non potevo permettermi il lusso di lasciare la macchina a 10 minuti di cammino da casa, soprattutto se penso che dovevo (e devo tutt'ora) uscire alle 6 del mattino (con ogni condizione meteo) e farmi poi 70km fino all'ufficio.
Forse bisognerebbe essere un pochino tolleranti.
Certo, la tipa che appoggia tutta la sua roba sulla capote della macchina d'altri, va giustamente fatta nera