Ti do pienamente ragione Marco. Un rapporto vissuto con le pause dettate dalla lontananza per forza di cose rende il coinvolgimento "esplosivo", quando i momenti per vedersi sono pochi, dell'altra persona si comprendono solo gli aspetti più fugaci e positivi, si ha il tempo per curarsi della propria persona senza sentirsi legati più del necessario all'altra. Così è normale che funzioni tutto a meraviglia, banalmente ci si fa gli affari propri ed ogni tanto si apre la valvola di sfogo per farsi qualche giorno di vacanza/trombata al di fuori dei propri affari e dei propri problemi personali.
In certi momenti della propria vita può esser qualcosa piacevole da portare avanti, avere la possibilità di staccare la spina senza render conto a nessuno, ma personalmente credo che un rapporto con un'altra persona abbia come fondamenta principale la condivisione. Condividere le proprie idee, le proprie emozioni, i problemi e le gioie, i momenti belli e quelli difficili. Il che non significa soffocare le diversità, le necessità, i bisogni, ma piuttosto trarre forza da tutto questo per affrontare la vita di ogni giorno, unendo due punti di vista differenti, due caratteri, due cervelli e due anime per esaltare al massimo i momenti vissuti.
Portami dove non serve sognare! Portami oltre che lo sai fare, dove sparisce qualsiasi confine. Fammi vedere che cosa vuol dire VIAGGIARE COL CUORE!