AGGIORNAMENTO (alla fine solito papocchio italico... in adozione ma con regolari contatti con la madre, a mio modesto parere una decisione sulla vicenda non poteva essere concepita peggio.... non ho parole):
Il tribunale di Milano dà ragione al pm sul piccolo Achille, partorito dalla ragazza condannata a 14 anni con il compagno - e padre del piccolo - Alexander Boettcher. Ma consente alla madre una breve visita quotidiana. I genitori di lei: "Felicissimi"
di F. Q. | 18 agosto 2015
Ha dato alla luce suo figlio, Achille, nella notte tra il 14 e il 15 agosto. Poi il bambino è stato allontanato: lei lo ha riconosciuto, ma non l’ha mai visto. Oggi, dopo sette ore di camera di consiglio, i giudici del Tribunale dei minori di Milano con un provvedimento provvisorio e urgente hanno deciso che Martina Levato – condannata a 14 anni insieme ad Alexander Boettcher, compagno e padre del piccolo, per avere sfigurato con l’acido l’ex fidanzato Pietro Barbini – potrà vedere il neonato una volta al giorno.
Allo stesso tempo, però, il tribunale, come richiesto dal pm dei minori Annamaria Fiorillo, ha avviato procedura di adottabilità. Su questo, però, sarà necessario un periodo di istruttoria per arrivare a una sentenza finale. Nel frattempo il piccolo – che in serata ha incontrato per la prima volta la madre – verrà affidato al Comune di riferimento (Milano) con la nomina di un tutore legale in attesa di una decisione sull’affidamento.
Levato potrà vedere il figlio soltanto ad alcune condizioni: una volta al giorno e per un incontro di “durata contenuta”, con l’esclusione dell’allattamento e insieme a un assistente sociale. Secondo l’avvocato Stefano De Cesare, legale della 23enne, quando verrà dimessa dalla clinica Mangiagalli dovrebbe essere portata all’Icam, istituto per detenute madri con figli, assieme al piccolo, come stabilito dal gip di Milano su richiesta del pm Marcello Musso. I genitori della donna si dicono “felicissimi” e, per voce del loro legale Laura Cossar, spiegano di essere “abbastanza soddisfatti” del provvedimento, che reputano “sobrio, equilibrato e motivato”. E ora anche loro potranno vedere una volta al giorno il nipote in orari ospedalieri.
Ma se la madre ha riconosciuto il bambino, non è ancora avvenuto lo stesso per il padre. Secondo quanto riferisce il suo legale, Alessandra Silvestri, oggi Boettcher ha scritto una lettera dal carcere al garante dei detenuti, al sindaco Giuliano Pisapia e all’amministrazione comunale perché finora non è stato in grado di firmare i relativi documenti, nonostante il nullaosta arrivato dal tribunale di Milano glielo permettesse. E questo, secondo la ricostruzione dell’avvocato, deriva dal fatto che il riconoscimento da parte di Martina Levato, e l’indicazione del padre, ha reso “non più necessario”, secondo le attuali procedure burocratiche, che il messo comunale portasse la documentazione in carcere. Il riconoscimento, tuttavia, permetterebbe a Boettcher di entrare nel procedimento di adottabilità del bambino.
spesso un rutto vale più di mille parole
..ma come cazzo si fa anche solo a pensarla una fesseria simile
..che poi, al di là dell'assurdità di dare in mano un pupo a questa qua, mi metto nei panni di chi lo adotta.. cioè cazzo, questi adottano un bimbo e per una volta al giorno lo devono portare dalla sua madre-pazza-assassina naturale?![]()
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spesso un rutto vale più di mille parole
tra l'altro i giudici sembrano aver dimenticato di chi si tratti, così scriveva il GIP:
“Serial killer” più pericolosi dei “mafiosi“. La brutta storia delle aggressioni con l’acido non smette di arricchire le pagine di cronaca nera e prende la forma di una sorta di orrendo rituale di purificazione che prevedeva la punizione di tutti gli uomini con cui una studentessa bocconiana, caduta nel groviglio malato di un nuovo rapporto, aveva avuto a che fare. Anche se solo con un bacio. E così per lei, il suo amante e un terzo uomo è arrivato un nuovo ordine di arresto. “Chi scrive ha avuto a che fare con delinquenti di ogni livello e categoria. Mafiosi,’ndranghetisti, rapinatori a mano armata, terroristi pronti a uccidere persone inermi, assassini di professione. Ebbene, mai si è avvertita – scrive il giudice per le indagini preliminari di Milano, Giuseppe Gennari – una percezione di così intenso pericolo”. Martina Levato, Alexander Boettcher e Andrea Magnani sono accusati di associazione per delinquere per una serie di aggressioni con l’acido dal pm di Milano, Marcello Musso che per loro ha chiesto e ottenuto una nuova misura cautelare.
“Il gip: Esigenze cautelari spaventosamente intense”
Il gip ha concordato perché “spaventosamente intense, più che eccezionali (e lo si dice espressamente per Martina Levato, che versa in stato di gravidanza), sono le esigenze cautelari concernenti il pericolo di reiterazione della condotta criminosa”.
questi sono capaci, una volta fuori, di rintracciare la coppia che ha adottato il figlio e di agire di conseguenza... secondo il loro "modus operandi", se non peggio
Ultima modifica di giorgiorox; 19/08/2015 alle 08:02
spesso un rutto vale più di mille parole
ma questi son de fori![]()
che rumore fa la felicita'
la pazienza e' la virtu' di chi non ha un caz@zo da fare
storie di chi rimane e di chi invece lascia tutto e se ne va.....
Che dovevano lasciare il piccolo alla madre. Mica si può toglierle un figlio per delle monellerie di così poco conto.
Ecchecazzo.
"Sono una persona fragile. Mi si rompono subito i coglioni". (Anonimo).