amici, apprezzo molto.
grazie al vostro entusiasmo cercherò di non aspettare la prossima era glaciale per montare la seconda puntatina...
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amici, apprezzo molto.
grazie al vostro entusiasmo cercherò di non aspettare la prossima era glaciale per montare la seconda puntatina...
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Quattro polli fritti e una Coca...
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ti capisco, caro Shining. io ho passato più di metà della mia vita lontano dalla mia terra e tutte le volte che ci torno è una "botta"...Shining
e farlo in moto è stato ancora più tosto quell'anno. chissà che non si ripeta...
Quattro polli fritti e una Coca...


Complimenti per il video e per il viaggio.
Mi hanno colpito le tue parole ed ho voluto commentare e risponderti direttamente:
Assurdo come la stessa cosa (mi riferisco alla parte quotata in grassetto), susciti nelle persone emozioni e reazioni totalmente discordanti.
Io se non vedo il mare mi " 'ccupo" (mi sento oppresso n.d.a.).
Quella massa d'acqua, che per te rappresenta una barriera (come in effetti, nella pratica, lo è per noi animali terrestri, dunque la tua reazione sarebbe anche razionalmente più corretta), a me da senso di libertà e mi sento male se sto troppi giorni in città lontane dal mare, senza possibilità di poterlo vedere. Cioè una reazione esattamente speculare!
sì caro gab84mo, il tuo è uno spunto interessante, anche se capisco anche mic56.
io vivo lontano dalla sicilia, e dal mio amato mare, da più di metà della mia vita e mi manca proprio l'acqua, il mare, la possibilità anche solo di ammirarlo, guardarlo da lontano. io, d'estate, non sono uno da spiaggia che si arrostisce al sole. ma mi manca proprio la "visione del mare", che mi fa sognare con la mente...
vabbé, l'ho sparata! in una giornata piuttosto grigia...
un abbraccio a tutti
Quattro polli fritti e una Coca...




Anche a me piace il mare...pur non essendo nè esperto nè tantomeno appassionato di nautica.
Ma un conto è in un ottica motociclistica vedere il mare dopo un viaggio più o meno lungo su terra, apprezzarne il colore, il moto ondoso o le insenature in cui si insinua e poi magari costeggiarlo su strade che si inerpicano e ammirare le scogliere, un altro è essere circondati da questa massa d'acqua che rende impossibile o complica qualsiasi velleità di allontanamento.
Certo la scilia ha estensione piuttosto vasta, tuttavia per un motociclista mille km di costa rappresentano due o tre giorni di viaggio, poi c'è l'interno...ma sempre sicilia è!
La moto è fatta per viaggiare su terra, e avere a disposizione un continente è tutt'altra cosa, perchè avere a che fare con traghetti, imbarchi, orari...spesso inibisce il desiderio di muoversi.
Immagino cosa possa essere vivere per esempio a lampedusa ed essere amanti di mototurismo!
Non a caso i motocilcisti che hanno più chilometri sulle spalle sono i continentali, mentre ovviamente nelle isole, nonstante la clemenza del clima i chilometri sono pochini.





dai Vittorio, forza che aspettiamo il seguito del video.
e per gli amici che leggono: Vittorio ha scritto un libro molto bello che consiglio. lo consiglio a chi apprezza le cose di Sicilia e anche a chiele schifa(in questi caso avrà ancora più argomenti al proprio arco). Ma lo consiglio soprattutto a chi apprezza un buon romanzo, scritto bene e fuori dal coro dal letto e riletto
Vittorio Bongiorno, il Duka in Sicilia, Einaudi
Ps: Ma chi ti ha dato il sesto casco !
Era meglio se ti davano due copertoni nuovi (sui copertoni di Titti c'è scolpito con un temperino "Anita Ama Giuseppe ma la da a Bixio").
Angelik detto Il Brillante
grazie carotbb800,
grazie per il tuo incoraggiamento.
la sicilia è una terra ricchissima, piena di conflitti anche, ma sicuramente piena di cose da fare e da scoprire.
nel mio libro racconto un momento "epocale" per qualcuno, l'estate 1970, e una piccola Woodstock di cui molti si sono dimenticati.
io non c'ero allora, ma mio padre c'è andato, e qualcosa evidentemente gli è rimasto se me l'ha raccontato per una vita fino a quando non ci ho scritto sopra un libro!
peace & love!
Quattro polli fritti e una Coca...





allora avevo 12 anni e mi ricordo di alcuni racconti fatti da mio padre. di altri riferimenti del tuo libro, invece, ho cognizioni personali. Ma a parte questo il libro è bello, è colorato ed è caldo. I personaggi sono veri e non improbabili. I fatti, i luoghi, le sensazioni sono naturali. Come sai, sapendole cogliere, certe realtà non hanno bisogno di costruzioni; basta saperle "fotografare" come hai fatto tu. hai usato le parole e non un teleobiettivo, ma, a mio parere, hai reso molto chiaro il senso. E poi c'è la Sicilia che si presta, nel bene e nel male. Per poterla conoscere ed apprezzare bisogna odiarla. Io la odio profondamente. Per quello che potrebbe essere e non è.
Ps: Ma chi ti ha dato il sesto casco !
Era meglio se ti davano due copertoni nuovi (sui copertoni di Titti c'è scolpito con un temperino "Anita Ama Giuseppe ma la da a Bixio").
Angelik detto Il Brillante
hai detto una cosa fondamentale, ma durissima da dire. spesso si viene fraintesi: per conoscere una cosa/persona, bisogna essere disposti a guardarla in faccia come è veramente, con i suoi lati oscuri.e la sicilia ne ha tanti. con questo non voglio dire che sia solo mafia e mandolino, per carità. ma molto spesso vengo visto come un "forestiero", come uno che ha "abbandonato", "tradito" la propria terra. e che si prende la libertà di scriverne (male) standosene comodamente a bologna. ma tu sai che non è così, o, almeno, non era questo l'intento del mio libro. come di tutte le cose che racconto della mia terra. ma bisogna guardarla in faccia, guardarSI in faccia, allo specchio, e dire: ci piace quello che siamo diventati? possiamo cambiare? anche di un briciolo? se il cambiamento non viene prima da ognuno di noi, la sicilia non cambierà mai...
vabbé, ora si scateneranno le critiche...
che de lo dico a fare!
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Quattro polli fritti e una Coca...