"Apprendo di una mia condanna per abuso di ufficio.
L'accusa verteva sulla nomina da parte mia, in qualità di commissario di governo, del "Project manager" per un termovalorizzatore nel 2008. Tale nomina, come risulta dagli atti processuali, mi fu richiesta dal RUP (responsabile unico del procedimento). L'accusa ha sostenuto - come risulta dagli atti - che bisognava nominare un "coordinatore" e non un "Project manager", in quanto quest'ultima figura non è in uso nella pubblica amministrazione. In sintesi, le due figure sono equivalenti e il compenso spettante è lo stesso, e viene deciso dal RUP: si tratta, nel caso specifico, di 8.000 euro netti percepiti - come documentato - per 18 mesi di intenso e qualificato lavoro da parte del Project manager."
La vicenda risale al tempo in cui il sindaco era stato nominato commissario straordinario per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno in relazione alla grave emergenza rifiuti di Napoli del 2008. Il pm Roberto Penna contesta, dunque, la nomina a project manager dell'ingegnere del comune Alberto Di Lorenzo, carica non prevista dall'ordinamento legislativo italiano. Nel novembre 2011 il gup Franco Orio, su richiesta dei legali dei tre imputati, dispone il giudizio immediato. Il sindaco De Luca, infatti, si difende da tale accusa affermando che la figura di project manager, a cui sono dedicati numerosi congressi internazionali, è ampiamente utilizzata sia a livello locale che nazionale.[90][91] Il 21 gennaio 2015 nella requisitoria finale il pm conferma la richiesta di condanna tre anni per peculato, ma il collegio giudicante assolve gli imputati dall'accusa, condannandoli contestualmente in primo grado ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio e alla pena accessoria di un anno di interdizione dai pubblici uffici[92].
Un reato gravissimo. Quello di cui viene accusato ogni sindaco che faccia qualcosa di sgradito. Un ladro. Da notare che è stato anche assolto dall'accusa di peculato (quindi non ha rubato niente) e hanno ripiegato sull'abuso d'ufficio.
Vere e proprie nefandezze, come pure quelle per le quali ha rifiutato la prescrizione per poter essere assolto con formula piena