Citazione Originariamente Scritto da tonidaytona Visualizza Messaggio
Comunque i Francesi stanno messi peggio di noi.
Questa coalizione improvvisata , nata per fermare la Le Pen , sembra la gioiosa macchina da guerra delle nostre sinistre contro Berlusconi.
Quel che ne è seguito dice tutto.
E' storia insomma.

Il nord Africa e' stato destabilizzato grazie sopratutto all'iniziativa individuale di Sarcozy , al quale va certo il merito di aver disintegrato la Libia e parte dell'area.
Berlusconi intanto veniva attaccato da tutte le giubbe rosse d'Italia per i festini a casa sua che non fregava un caxxo a nessuno ma rosicavano in tantissimi.
Gli accordi con la Libia li aveva belle e fatti senza sparare un colpo soltanto.
Con Putin pure.
Ora , io non credo che il Fronte Nazionale sia la cura per la Francia , men che meno un ritorno all'estrema destra in Italia.
Ma pare evidente come le sinistre Europee siano imbattibili a fare disastri quali solo le peggiori guerre mondiali.
Buoni a demolire le tradizioni e culture dei popoli.
A svuotare le banche e farla franca
A turlupinare milioni di persone , togliendogli ogni avere , taglieggiando liquidazioni e risparmi...
Insomma , per fermare non si sa cosa dovrei credere che la soluzione sia appoggiare i responsabili?
Per me i Francesi hanno fatto una gran cazzata.
E la faremo anche noi quando verrà il momento di tornare a votare.
Ne sono certo.
Quel che accade in questi giorni e' solo l'ennesima conferma.
Nessuno andrà in galera tra quei banchieri truffatori e assassini.
Qualcuno intanto .. E' finito al cimitero.
Solitamente i Francesi vengono passati per nostri Cugini .... In alcuni sensi si, in merito alla Le Pen e ai sotterfugi per non farla governare si, posso anche essere d'accordo, ma sarei stato davvero preoccupato ( parlo da francese ) a lasciar mano libera alla figlia di un guerrafondaio negazionista ecc .

Poi, che sia una fortuna o meno, lo vedremo tra poco tempo.

In merito al nano, preferirei non ripartire con tutta quella serie di troiate e strombazzate verso un capo di Stato ( Gheddafi ) per fare cosa? Stavo rileggendo gli accordi di Bengasi del 2008 ....

"Il 30 agosto 2008 Gheddafi e Berlusconi hanno firmato un trattato di Amicizia e Cooperazione, nella città di Bengasi.[25][26][27] Il trattato è stato ratificato dall'Italia il 6 febbraio 2009[25] e dalla Libia il 2 marzo, durante una visita di Berlusconi a Tripoli[26][28] Tale trattato comporta notevoli oneri finanziari a carico dell'Italia, e offre una cornice di partenariato tra i due paesi[29]

Visita di Gheddafi a Roma

Nel giugno 2009 Gheddafi ha compiuto la sua prima visita a Roma. Gheddafi ha soggiornato tre giorni in Italia, seppur fra molte polemiche e contestazioni. Il leader libico si è recato al Campidoglio, a La Sapienza (dove ha ricevuto la contestazione degli studenti del movimento dell'Onda[16]), alla sede di Confindustria e ha incontrato le massime cariche italiane (il primo ministro Berlusconi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente della Camera Gianfranco Fini)[26].

Durante la visita di stato Gheddafi ha mostrato, appuntata sulla divisa militare, una foto dell'eroe della resistenza libica antitaliana Omar al-Mukhtar, suscitando perplessità e proteste.[17]

Il Partito Democratico e l'Italia dei Valori si sono opposti alla visita[30][31] e diverse proteste sono state messe in atto in tutta Italia da attivisti dei diritti umani e dal Partito Radicale Transnazionale.[32]

Particolarmente ostili all'accoglienza trionfale preparata per il leader libico da parte del governo sono stati i Radicali Italiani, che con il deputato Matteo Mecacci ed il senatore Marco Perduca (entrambi membri della delegazione Radicale nel PD) hanno organizzato manifestazioni di protesta, in aula del Senato e fuori[18]. Queste proteste hanno fatto sì che la sede dove il colonnello Gheddafi avrebbe dovuto tenere il suo discorso fosse spostata dal Senato alla meno prestigiosa sala Zuccari di palazzo Giustiniani[19].

Il discorso pronunciato dal colonnello l'11 giugno 2009, ha destato comunque molte polemiche per alcuni dei suoi passaggi:
« Gli Stati Uniti sono terroristi come Bin Laden, hanno fatto dell'Iraq un Paese islamico e le dittature non sono un problema se fanno il bene della gente[20] »
« Quale differenza c'è tra l'attacco degli americani nel 1986 contro le nostre case e le azioni terroristiche di Bin Laden?[20] »

Gheddafi ha anche preso parte al G8 dell'Aquila del luglio 2009, come presidente dell'Unione Africana.[26]

Nell'agosto 2009 Berlusconi ha visitato nuovamente Tripoli per il primo anniversario del trattato di Amicizia.

Contenuti del trattato

In base al trattato di Bengasi, l'Italia pagherà 5 miliardi di dollari alla Libia come compensazione per l'occupazione militare. In cambio, la Libia prenderà misure per combattere l'immigrazione clandestina dalle sue coste, e favorirà gli investimenti nelle aziende italiane.[26][33]

Il trattato di Bengasi rappresenta il definitivo accoglimento da parte italiana delle rivendicazioni libiche in materia di risarcimenti per le vicende coloniali attraverso la costruzione di un’autostrada di duemila chilometri lungo la costa libica, con una spesa totale 3,5 miliardi di euro, bilanciata in modo solo parziale dalla chiusura del contenzioso con le ditte italiane danneggiate dalle decisioni libiche prese nel 1970, che ha un valore stimato di soli 600 milioni.

Il trattato consta di tre parti: principi, chiusura del passato e dei contenziosi, partenariato[34]

"Principi"

La parte del trattato relativa ai principi ha fatto sorgere discussioni relativamente al rispetto dei diritti umani e alla compatibilità del Trattato con la partecipazione dell’Italia alla NATO.

L'esplicito riferimento alla Carta delle Nazioni Unite ed alla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo previsto dal Trattato dovrebbe costituire una possibilità per l'Italia di chiedere il rispetto dei diritti umani in Libia. La Libia è infatti parte dei principali trattati internazionali in materia di diritti umani, ad eccezione della Convenzione sui rifugiati del 1951, ma è parte della Convenzione africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, che contiene norme sul trattamento degli stranieri.

Il trattato prevede inoltre che ciascuno dei due contraenti non consenta la commissione di atti ostili contro l’altro, a partire dal proprio territorio. Tale clausola andrebbe interpretata in riferimento ad atti che comportano la minaccia o l’uso della forza in contrasto con il diritto internazionale. Non costituirebbe quindi "atto ostile", ad esempio, una dimostrazione di protesta contro la Libia; ma potrebbero sorgere problemi, ad esempio, in caso di navigazione della flotta statunitense nel golfo della Sirte, a partire da basi navali in Italia, al fine di rivendicare i diritti di libertà dell’alto mare.

"Chiusura del passato"

La seconda parte del trattato, relativa alla chiusura del passato, è la più onerosa per l'Italia. Il governo di Roma si impegna a realizzare infrastrutture in Libia per un valore di cinque miliardi di dollari, tramite esborso di 250 milioni di dollari all'anno per 20 anni. I fondi sarebbero reperiti tramite addizionale IRES a carico delle aziende petrolifere. L'esecuzione dei lavori sarebbe affidata a ditte italiane, e i fondi sarebbero gestiti direttamente dall'Italia.

"Partenariato"

La terza parte del trattato prevede iniziative speciali meno onerose ma comunque a carico dell'Italia: borse di studio, e un programma di riabilitazione per lo scoppio di mine.

Il nuovo partenariato Italia-Libia potrebbe giovare all'economia italiana grazie all'attrazione di investimenti diretti esteri, nella forma dei fondi sovrani libici, nel settore bancario.

Un esempio di ciò è avvenuto nell'ottobre 2009: in un momento di crisi che ha visto le azioni di Unicredit fortemente svalutate, i fondi sovrani libici hanno acquisito il 4,23% del gruppo, diventandone il secondo maggiore azionista, alle spalle della Fondazione Cariverona; contestualmente il gruppo ha annunciato un aumento di capitale di sei miliardi di dollari, provocando il rialzo del titolo nella Borsa di Milano.
La cooperazione energetica e le nuove relazioni economiche (2008-2010)

Il 16 ottobre 2007 l’ENI e la Lybian National Corporation hanno firmato un accordo che prolunga la presenza della società energetica italiana in Libia fino al 2042 e al 2047 rispettivamente per l’estrazione del petrolio e del gas.

Tra 2008 e 2010, quasi 40 miliardi di euro sono stati scambiati tra Italia e Libia[35]:

la banca centrale libica e la Lybian Investment Authority (fondo sovrano) hanno investito 2,5 miliardi di euro per acquisire circa il 7% di Unicredit, divenendo il primo azionista del primo gruppo bancario italiano
il 7,5% detenuto da Lafico nel capitale azionario della Juventus ne fanno il quinto investitore per dimensioni sulla borsa di Milano
l'1% dell'ENI è stato acquisito dai libici, che hanno allungano di 25 anni le concessioni energetiche, in cambio di investimenti Eni per 28 miliardi
Lafitrade, insieme a Fininvest, controllano il 10% di Quinta Communications, società di Tarak Ben Ammar
Cesare Geronzi, patron di Generali, ha accolto anni fa la Libia nel patto di società di Banca di Roma (poi Capitalia), così come in banca Ubae
il 14,8% di Retelit, società di telecomunicazioni, è controllato dalle finanziarie libiche.

Il trattato di Bengasi del 2008 ha inoltre aperto le porte a commesse da distribuire tra gli investitori italiani:

2,3 miliardi di euro per la costruzione dei 1.700 chilometri dell'autostrada costiera libica
costruzione di un centro congressi (Impregilo) e commesse di elicotteri (Finmeccanica) e segnalamento ferroviario (Ansaldo) sono stati affidati a ditte italiane.

Dal 2005 al 2009 l'Italia ha rilasciato licenze per l'esportazione di armi verso la Libia per un valore di 276,7 milioni di euro in progressione crescente, di cui tre quarti del valore nel solo biennio 2008-2009. L'Italia è stata così il primo paese UE per esportazioni di armi verso la Libia, coprendo un terzo del totale nel quinquennio. Il valore delle esportazioni è coperto principalmente da aerei militari, ma comprende anche missili ed attrezzature elettroniche.[36] Un'ulteriore consegna di otto milioni € di armi leggere attraverso Malta è stata fatta risalire alla Fabbrica d'armi Pietro Beretta. Non sono chiare le autorizzazioni ricevute per la consegna.[37]"


In merito al Governo / Governi di Sinistra, piu' o meno penso sia lo stesso con la Destra .... Un porcaio e su questo condivido quasi tutto il tuo pensiero.

Anche se, devo dirla tutta: un po' di informazione meno pilotata in TV farebbe solo bene.