



"...perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. E' tipico della condizione umana ed è elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. E' l'elogio dell'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente".
TCP Rider Senior




Questa è la vera black
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"...perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. E' tipico della condizione umana ed è elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. E' l'elogio dell'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente".

non ho mai fatto recensioni di moto, quando salgo , la provo e sento quella sensazione di goduria , allora deve essere mia . quindi per le recensioni leggetevi quella che ho copiato che più si avvicina a quello che ho provato usando la nuova T120 ...
MOTORE EVOLUTO
Provata la Triumph Bonneville T120: la rinascita di un classico moderno
Impossibile non partire dal bicilindrico in linea, per parlare della T120, che eredita alcune caratteristiche della Street Twin, come l’omologazione Euro 4, il raffreddamento a liquido (splendidamente integrato per minimizzare l’impatto visivo di radiatore e tubazioni), la fasatura a 270°, la distribuzione monoalbero a camme in testa con 8 valvole e l’elettronica con Ride by Wire. Ma aggiunge anche delle primizie: rimanendo nel campo dell’elettronica, ci sono due mappe (Road e Rain), mentre a livello meccanico la cilindrata sale a 1.200 cc con un alesaggio dei cilindri incrementato da 84,6 a ben 97,6 mm, mantenendo inalterata la corsa di 80 mm. Anche il cambio è diverso e aggiunge un rapporto ai cinque della Street Twin. Il tutto racchiuso in ingombri esterni del tutto simili a quelli della “piccola” 900 cc. Considerato l’indirizzo non certo corsaiolo della Bonneville T120, l’erogazione, sostanzialmente piatta e lineare, predilige la spinta ai bassi e medi regimi, per una guida rilassata e “morbida”. I valori comunque salgono e lo anticipa anche la scritta alla base dei cilindri: HT, vale a dire “High Torque” (coppia alta). La coppia sale a fino ad un picco di 105 Nm a soli 3.100 giri/min, vale a dire il 54% in più della vecchia generazione Bonneville. E cresce anche la potenza: 80 CV a 6.550 giri/min. In sostanza: un motore con una schiena robusta, ma non impegnativo, da godere senza patemi in qualunque circostanza. Unico difetto, percettibile nella guida sincopata in città più che in quella extraurbana, è l’on/off nella risposta del gas, smussato leggermente se si utilizza la mappa Rain.
GUIDA “ROTONDA”
Provata la Triumph Bonneville T120: la rinascita di un classico moderno
A rendere l’esperienza di guida piacevole e per nulla stressante contribuisce anche la ciclistica, completamente rivista. Tanto per cominciare vogliamo far presente che, rispetto alla Street Twin, l’abitabilità è superiore. Sulla 900 si ha la sensazione di avere tra le gambe una moto più piccola della sua cilindrata, più leggera e compatta. La T120, pur senza intimidire con dimensioni e peso da maxi ingovernabile (sono “solo” 224 kg a secco dichiarati), accoglie pilota e passeggero con maggiore agio e offre una postura naturale e di pieno controllo. Su strada poi, la ruota anteriore da 18” (gommata con Pirelli Phantom Sport dall’evocativo intaglio, identico a quello degli omonimi pneumatici degli anni 70), pur appesantita dal cerchio in acciaio e dai due dischi (sulla Street Twin le ruote sono in lega leggera è c’è un solo disco anteriore) restituisce un buon feeling, senza avere la sensazione di un avantreno massiccio. Certo non è super reattiva, va guidata e condotta un po’ col corpo, la T120; non è un furetto nei cambi di direzione, ma nemmeno un pachiderma. Anche le sospensioni, che accettano con moderazione gli strapazzi di una guida vivace, caratterizzano un comportamento neutro, che invita a raccordare con dolcezza una curva dopo l’altra. E il pacchetto di dotazioni elettroniche (riding mode, controllo di trazione e ABS) non sottrae nulla al piacere di guida, aggiungendo anzi un buon livello di sicurezza attiva.
Ciao Paco, sono anch'io di Borgosesia e posseggo una Bonneville SE del 2009.
Se acquisti la T120 mi piacerebbe venire a vederla. Nel caso dammi un recapito.
Ciao
blito