
Originariamente Scritto da
_sabba_
A parte le sclerate di Renzi, vorrei dire la mia riguardo al ruolo di scaldasedia.
Dopo aver fatto il meccanico in gioventù (beata innocenza, andava sempre tutto bene nonostante le fatiche fisiche), ho fatto per 25 anni il tecnico di manutenzione di CED (più o meno grandi) sparsi per la provincia di Bologna, con frequenti "capatine" in Romagna e nel resto della regione Emilia.
Il tutto sottoposto a turni a scadenza bimensile per l'assistenza notturna/festiva (il cosiddetto 7x24).
Quindi mi capitava che nel bel mezzo della cena del sabato sera, magari assieme ad amici, venivo chiamato a Parma o a Cesena per un problema a un CPU, che magari si risolveva solo nella notte tra domenica e lunedì.
Dopo 25 anni di questa "vita spericolata" sono passato al supporto internazionale networking, quindi come "scaldasedia" esperto.
I turni sono diventati due, uno 7x24 a scadenza mensile, l'altro giornaliero (orari diversi tra noi specialisti per coprire più ore della giornata).
Quindi le ore di "scaldasedia" non erano mai solo 8, molto più facilmente una decina.
Almeno un paio di volte alla settimana non mi rimaneva nemmeno il tempo di pranzare, per cui praticavo (seppur malvolentieri) il poco simpatico sport del "Salto del Pasto".
Ecco che il lavoro di "scaldasedia" in realtà non mi ha portato dei gran benefici in termini di tempo e incazzature (semmai il contrario), specie considerando che potendolo fare anche da casa, non erano rare le volte che i capi mi chiedevano un extratime per questo o quel cliente.
Ho fatto i calcoli che in 36 anni di servizio effettivo, tra ore standard e ore di turno, ho lavorato almeno una decina di anni in più (rispetto alla media dei lavoratori che fanno 36-40 ore alla settimana), a cui bisogna sommare tutte le mie uscite nei W/E come tester motociclistico, regolarmente dichiarate e tassate (e lavorate).
Con i successivi tre anni di mobilità, e e gli attuali 6 mesi di contributi volontari non ho però ancora raggiunto le quote Forneristiche per la pensione, anche perché i bastardi le calcolano in settimane lavorative, fregandosene bellamente se uno ha lavorato 6 ore al giorno oppure il doppio, o anche se ha lavorato solo tre giorni su sette oppure tutti e sette (come mi è capitato spesso).
Qundi la domanda sorge spontanea:
è meglio lavorare 6-8 ore tranquilli, magari con spostamenti in auto che ti "spezzano" il ritmo, oppure 10-12 ore inchiodati su una sedia con tutti che ti chiamano incazzati abbestia?
Avendo fatto entrambi lavori, preferisco di gran lunga il primo tipo.
