Analogamente a quanto già fatto per la 1200, ho pensato di estrapolare una sorta di compendio dei test comparativi più significativi effettuati dalle testate giornalistiche di settore, la cui valenza - al di là del l’attendibilità o meno dei riscontri rilevati - si spinge anche oltre al caso specifico, fornendo una sorta di benchmark del grado di “qualità” (in senso ampio) del livello raggiunto dai singoli partecipanti e, in definitiva, fungendo anche da cassa di risonanza per l’immagine della Casa che ben si comporta in questi confronti.
E che da questo punto di vista Triumph debba ancora crescere molto, al cospetto dei mostri sacri del settore, è indubbio, posto che, nell’immaginario collettivo di moltissime persone, le moto di Hinckley si identificano con buone modern classic valide al massimo per andare a prendere l’aperitivo in centro, per escursioni a corto raggio sulle litoranee lacustri o per soddisfare l’ego di hipsters dell’ultima ora…
Ma, tralasciando per un momento queste considerazioni di carattere più generale e/o filosofico e venendo all’oggetto del thread, preciso subito che esso riguarda la sola Rally (e non la GT), in primis per … il superiore livello di sbattimento che avrebbe comportato un’analisi a 360 gradi. Perdonate dunque il post “monco”, che magari potrà essere ampliato in un secondo momento.
Bene, dopo queste forse pallose premesse, entriamo in medias res.
Nel fascicolo di Luglio 2020, Motociclismo mise a confronto 5 delle migliori esemplari della categoria - così definita - SuperEnduro, ovvero di moto che condividono un’anima fuoristradistica (data principalmente dalle sospensioni a lunga escursione e dalla ruota anteriore da 21”) ed un motore di cubatura sotto al litro (fatta eccezione per Honda), per distinguerle dalle più prestanti e voluminose MaxiEnduro, dalle potenze ormai esorbitanti.
Le partecipanti alla comparativa - svoltasi per buona parte in fuoristrada - erano BMW GS850, Honda Africa Twin 1100, KTM 790 Adventure R, Triumph Tiger 900 Rally Pro e Yamaha Tenere 700.
Questi i valori al banco di potenza e coppia rilevati:
e qui la scheda delle prestazioni velocistiche :
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In termini di giudizi e di schede di valutazione, la Tiger si era ben comportata sia nella sezione offroad (sopravanzata solo dalle più specialistiche KTM e Yamaha), sia in quella stradale, dove cedeva di un’incollatura alla più grossa Africa Twin, che faceva valere i centimetri cubi di vantaggio:
Globalmente, dunque, il risultato finale era un ottimo secondo posto dietro alla Tenere e davanti all'Africa Twin:
Comparativa più stradale, invece, quella realizzata nel quasi coevo fascicolo di Giugno 2020 di InMoto, che includeva (oltre alle Tiger e GS viste sopra), la Honda AT nell’allestimento Adventure Sports, la KTM 790 nella versione meno specialistica e, infine, la Suzuki V-Strom 1050, unica del confronto con ruota anteriore da 19 (e che, a fronte del suo motore più grosso, assieme all’AT, rappresentava una serie aspirante alla vittoria).
Invece, un po’ a sorpresa, la Tiger si aggiudicava il confronto, primeggiando un po’ in tutte le macrocategorie della scheda di valutazione:
Avanti veloce di un paio di stagioni e, con l’ingresso nella categoria delle novità di Aprilia e - soprattutto - di Ducati, l’evoluzione di maggior cubatura del bicilindrico austriaco che equipaggia la KTM e la new-entry Husqvarna Norden, oltre alla rivisitata Tenere World Raid, sembrava che la Tiger (rimasta invariata per la terza stagione) dovesse affrontare una sfida improba. Ed in effetti, nella comparativa in Carnia contenuta nel fascicolo di Luglio 2022 di Motociclismo, la Tiger cedeva il passo di fronte alle arrembanti new-entries, classificandosi nella classifica globale al 6° posto, dietro a Ducati Desert X - assoluta mattatrice, stando ai voti totalizzati - , Yamaha Tenere WR, Honda AT, KTM 890 R e Aprilia Tuareg. Si collocavano dietro di lei solo Huski Norden (7°) e BMW GS (8°).
Dalle schede di valutazione della summenzionata comparativa, emerge il dominio incontrastato di Desert X tanto nella sezione stradale (e fin qui, ok), quanto nella sezione off, in cui stacca di netto mezzi più specialistici come la KTM 890 R, con votazioni che, se esaminate nel dettaglio delle singole voci, fanno sorgere il dubbio che sia stato usato un occhio ben più che benevolo nel giudicare la moto di Borgo Panigale…![]()
In effetti, che sia una gran moto non è dubbio, ma le risultanze della sfida a tre contenuta nel numero di Ottobre 2022 di InMoto (che metteva a confronto, appunto, la Desert X con le migliori classificate nella precedente comparativa Enduro con ruota da 21, ossia Tiger e Adventure 890 R), la vedono appaiata al primo posto con la Tiger nella scheda stradale e dietro alla KTM - seppur di poco - nella scheda dedicata all’utilizzo in off:
Desert X, dunque, dominatrice della categoria? Forse sì, o forse no.
E veniamo all’ultima (in ordine cronologico, ma non per importanza) comparativa, realizzata da Red-Live di Novembre 2022 (e con il coinvolgimento di Motorrad), visualizzabile online qui:
per la maggior parte svoltasi in fuoristrada. Le contender sono: Ducati Desert X, Husqvarna Norden, KTM 890R, Triumph Rally Pro e Yamaha Tenere World Raid.
A prescindere dall’autorevolezza delle riviste coinvolte e dal credito che raccolgono fra gli appassionati, appaiono sorprendenti i risultati finali che, nella media delle risultanze fra offroad, in cui primeggiano KTM e Yama:
e ON, in cui domina la Tiger:
Quest’ultima, peraltro, anche tenendo conto dei correttivi dati dalle schede “dotazione” e “prezzo”, si colloca al vertice della classifica:
Alcune considerazioni sulla base di quanto sopra:
1) la Tiger Rally 900 ha dimostrato di essere un progetto globalmente riuscito per Triumph, e giustifica le scelte poste a base del progetto (vd. motore a scoppi irregolari). Non solo: la moto entra ora nella sua quarta stagione, senza aver mai ricevuto modifiche di sostanza, il che dimostra anche una non comune longevità del modello;
2) le vittorie di categoria ottenute da Cervantes (es: Baja Aragon, 1000 Dunas) dimostrano altresì una insospettabile vena fuoristradistica del modello (ritratto nelle seguenti immagini ad EICMA 2022, addirittura con scarico di serie):
3) che Triumph non faccia mistero di sfruttare il segmento OFF è testimoniato non solo dall’impegno in varie competizioni e dalla collaborazione con mostri sacri dell’offroad come tester e o ambassador, ma anche dalla futura introduzione di modelli ad hoc, come potrebbe essere una Tiger con motore di cubatura ridotta (si vocifera, il 660) per fronteggiare più direttamente rivali come Tenere e Tuareg;
4) per quanto riguarda la futura evoluzione della Tiger (a questo punto, se ne parlerà per la stagione 2024), la stessa moto usata da Cervantes ci offre qualche indizio, come la ruota posteriore da 18, con questo allineandosi alle scelte progettuali della sorella da 1200 cc.
Ci sarà anche un’evoluzione motoristica, per rimanere al passo con le rivali più potenti (austriache e italiane)?
Bhe, basterebbe lasciare “libero” di elettronica l’attuale 900 per guadagnare una decina di cavalli senza troppo impegno…
Un mono più controllato, delle quote ciclistiche rivisitate in funzione del cerchio da 18 e un display (peraltro, già eccellente e ricco di informazioni) ma con una grafica rinnovata del contagiri (sigh) , darebbero un’ulteriore kick al modello che, forse più di altri in gamma, ha saputo farsi apprezzare nel gradimento di varie testate.
Oltre che, aggiungerei, di utenti come lo scrivente, che ha già percorso oltre 20K km e riscontrando, fra l'altro, un'affidabilità encomiabile.





















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, sia in Spagna (a... marzo del 2022)
