La Liguria brucia da tre giorni, da Ponente a Levante, e ieri l´inferno, sicuramente ad opera di piromani, ha tagliato in due la regione, obbligando la chiusura del tratto autostradale Genova-Recco, intrappolando migliaia di automobilisti; ha minacciato le abitazioni di Nervi e Quarto, ha messo in serio pericolo la vita di due vigili del fuoco e di un volontario antincendio. I primi due sono stati colpiti da un getto di acqua, sganciato dal cestello di mille litri da un elicottero: sono stati sbattuti violentemente a terra ed hanno riportato contusioni in varie parti del corpo. Sono stati ricoverati all´ospedale San Martino, come il volontario che invece è rimasto intossicato dal fumo durante le operazioni si spegnimento.
La giornata per le squadre antincendio era iniziata male, dopo una notte trascorsa sulle alture di Sestri Levante e Chiavari. Qui sabato pomeriggio era scoppiato un violento incendio, che per poco non ha divorato anche il campeggio "Lo Scoglio" e il ristorante "Il Gabbiano" di località Santa Giulia, dove si stava tenendo un banchetto nuziale. Le numerose squadre dei vigili del fuoco e del Corpo Forestale di Chiavari, Rapallo e della centrale di Genova, ma anche dalla vicina provincia di La Spezia, nonché i volontari antincendio, hanno circoscritto la zona ed impedito che i versanti di fuoco si propagassero alle abitazioni, scongiurandone così l´evacuazione.
Le fiamme altissime, alimentate dalle raffiche di Tramontana, sono state spente in mattinata, ma poche ore dopo, quando mancavano alcuni minuti all´una, la centrale dei vigili del fuoco è diventata di nuovo rovente. Centinaia di abitanti di via del Commercio, a Nervi, hanno chiesto aiuto. I focolai, divampati vicini alle case ed a ridosso dell´autostrada, in meno di mezz´ora si sono allargati ad un fronte di circa 500 metri che ha minacciato la Genova-Sestri Levante, invaso la galleria Monte Moro, costringendo alle 15 la polizia stradale e la Società Autostrade a chiudere entrambe le carreggiate. Le fiamme, ben visibili dalla costa affollata di bagnanti, hanno minacciato il quartiere residenziale di Colle degli Ometti e le ville isolate di Nervi, poi sono state spinte dal vento verso le alture, divorando centinaia di ettari di macchia mediterranea e boscaglia.
Migliaia di auto sono rimaste in coda sulla A12, dove si sono formate code di otto chilometri tra Chiavari e Recco, e il traffico è stato deviato obbligatoriamente sulla vecchia Aurelia. Fino a pochi minuti prima delle 19, quando i tratti autostradali sono stati riaperti, i bagnanti, di ritorno da una giornata di mare, sulla Statale non hanno trovato altre vie da percorrere.
Venticinque vigili del fuoco e dieci mezzi, una dozzina di uomini del Corpo Forestale, una decina di squadre di volontari, due elicotteri gestiti dalla Regione Liguria non sono bastati a fermare il fronte, che spinto dalle raffiche di vento si è alzato fino a Monte Moro, svalicando sul Monte Fasce. Tanto che dopo le 16 i due Canadair impegnati su un altro incendio, in provincia di Imperia, sono stati dirottati su Genova. Anche ad Apricale, Perinaldo e Baiardo le fiamme hanno lambito le case, anche se per fortuna non c´è stato bisogno di sgomberarle.
A Genova, tre ore di getti d´acqua dal cielo e di lavoro da terra non sono stati sufficienti. Dopo le 19.30, al calare del sole, i due aerei sono dovuti rientrare all´aeroporto Cristoforo Colombo e l´opera di contenimento dei fronti di fuoco è continuata dagli uomini a terra. Che però si sono dovuti dividere: alle 18 sono giunte le chiamate degli abitanti di Recco, che hanno segnalato due incendi, uno in località Collodari, tra le case, l´altro in prossimità dell´autostrada. Alle 20.30, sulle alture di Bogliasco sono scoppiati altri due incendi. Poco più tardi, nuovo allarme in Valfontanabuona.