MOSCA – Sarebbe stata la delusione per l’Olimpiade sfumata alla base del suicidio di Sergei Ovcinnikov, commissario tecnico della nazionale femminile russa di pallavolo e allenatore della squadra di pallavolo Dinamo di Mosca. Il tecnico è stato trovato impiccato nella sua stanza d’albergo a Porec, in Istria, dove si trovava per un periodo di allenamento con la sua squadra moscovita. I primi a riportare la notizia sono i media croati, che diffondono anche le ipotesi della stampa russa, secondo cui sarebbe stata proprio la prestazione ai Giochi di Londra a pesare come un macigno per Ovchinnikov.
ELIMINAZIONE COCENTE - La nazionale femminile russa, infatti aveva vinto gli ultimi due titoli mondiali (2006 e 2010) e, presentatasi a Londra da favorita, non è andata oltre i quarti di finale: lì, la Russia è stata eliminata dal Brasile, dopo aver sciupato ben sei match points. Ovcinnikov non sarebbe riuscito a sopportare il brutto colpo per la sconfitta della sua nazionale, alla cui guida era dal novembre del 2011.
INCREDULI GLI AMICI - “Si è suicidato - ha confermato il suo predecessore Vladimir Kuzyutkin - era un allenatore fantastico". Kuzyutkin ha anche ammonito i media, invitandoli a non criticare eccessivamente gli allenatori quando perdono, per evitare simili tragedie. Vladimir Alekno, allenatore della nazionale maschile, ha riferito che Ovcinnikov "aveva sofferto moltissimo" dopo l’uscita dalle Olimpiadi. Chi conosceva bene Ovcinnikov, soprattutto gli amici, non ha potuto credere alla notizia, ricordando l’ex CT come persona di grande vitalità e ottimismo.