Che ho tempi lunghissimi ormai non è una novità, ma alla fine qualcosa riesco anche a finire
Come avevo più volte promesso in altri post durante i work in progress, è finalmente arrivato il momento di presentare una delle due moto appena finite. A breve aprirò un thread dedicato anche per l'altra.
Per chi non conoscesse i vecchi lavori, metto qui i link per comodità:
Proto-Moto
Max's Thrux
Premetto che ci sono andate circa 500 ore di lavoro, quindi anche riassumendo al massimo, viene fuori comunque un post bello lungo...
Consiglio di mettersi comodi, versarsi qualcosa da bere, meglio se alcolico e buttarsi nella carrellata di foto.
Dunque, anche questa volta la base di partenza non di Hinckley, e non è nemmeno inglese, spero mi perdonerete.
Si tratta di una Yamaha XV750 del '81, per la precisione questa quà.
Ad essere onesti, se già il modello di serie non è un gran chè (senza offesa per nessuno), a questa poveretta il proprietario precedente aveva riservato un trattamento speciale...
Bella vero?
E una volta cominciato a smontarla le cose non sono migliorate, anzi, era quasi meglio da "vestita"...
Comunque, ci si tappa gli occhi e si comincia con qualche esperimento...
Vista la forma particolare del telaio, ho voluto provare qualcosa di leggermente diverso per il telaietto reggisella, invece dei soliti tubi volevo fare un telaietto semi-billet...
Una lucidata al volo...
...ma ci torneremo più avanti
In questa fase di "brainstorming" (che fa sempre figo...), mentre la testa è impegnata a pensare come andare avanti con il progetto, devo tenere occupate le mani.. e quindi perdo sempre un po' di tempo a costruire tanti piccoli dettagli "di contorno", come per esempio il tappo carter in ottone
Un nuovo tappo dell'olio, anche questo in ottone
E siccome non c'è due senza tre, il comando dell'aria, sempre dello stesso materiale e fatto esclusivamente a lima.
Il tappo del serbatoio è stato realizzato modificando un vecchio tappo "Aston" da auto, rimane un po' sproporzionato, quasi cartoonesco, ma mi piaceva così!
Ma torniamo alle cose serie.
Uno dei problemi principali era come affrontare la conversione per le ruote a raggi.
Quasi mai un grosso problema, ma in questo caso la trasmissione a cardano ha complicato un bel po' le cose..
Tralascio tutte le foto della lavorazione, abbastanza noiose, ma ho dovuto sacrificare la ruota in lega originale e modificare il mozzo e il tamburo di quella a raggi per renderla compatibile con l'attacco del cardano.
Il risultato però ripaga dl lavoro!
All'anteriore invece sono partito da un cerchio posteriore da enduro... Smontato e tornito l'attacco della corona. Tolte le bave della fusione e lucidato.
E visto che c'ero, ho montato il tutto in un avantreno SERIO..
Ora, per la seduta sono partito da un codino in vetroresina comprato ad un mercatino
Tagliato, stretto, accorciato e raccordato, per poi tagliarlo ancora e rifarlo praticamente da zero.... va bhè, cose che succedono.
Finalmente si comincia a intravedere qualcosa!
è ora di dare una botta all'impianto elettrico, completamente rivisto e riposizionato.
Una sbombolettata di colore al codino e il fanalino posteriore
Per il faro anteriore non riuscivo a trovare una misura giusta, quindi ho usato un "trucco" per ingrandire un faro altrimenti troppo piccolo.
Per i supporti invece ho usato due reggi mensola del brico... tagliati e risaldati a misura
Per il contagiri ho usato il solito bricco del latte dell'Ikea (più un porta sigaro per l'indicatore di cambiata... ma in queste foto ancora non si vede) con all'interno un contagiri programmabile da auto. Il tutto nascosto dietro un vetro scuro.
Ovviamente la nuova impostazione richiede nuove pedane, fatte su misura.
A questo punto, per far lavorare il tamburo posteriore come si deve, ho dovuto costruire un sistema che sembra complicato, ma alla fine non lo è: alla pressione della leva si tira la barra che aziona il freno e nello stesso momento si spinge un secondo meccanismo che regola, attraverso un fermo, la posizione della leva e aziona il contatto dello stop, il tutto attraverso una seconda molla che, una volta rilasciata la leva del freno, aiuta a riportarla in posizione di riposo e a ritirare le ganasce.
Insomma, più difficile a dirsi che a farsi
Un po' di alluminio e il buon caro vecchio martello per il supporto del parafango anteriore
E sotto con lo scarico! 2in1in2, tutto in inox.
I terminali sono HP Corse, ma penso che lo sapete già
Lisciati e spazzolati! Il "ricciolo"serve per avere le lunghezze dei tue tubi uguali fino al due in uno.
A questo punto, con un avantreno così massiccio, non si può lasciare il retro con le sospensioni originali, pessime tra l'altro...
Inoltre, regolare l'altezza del retro, mi serve anche per regolare di fino inclinazione di sterzo e quindi avancorsa.
Il mono scelto arriva da una R1, ma per montarlo è necessaria una piastra di adattamento e due nuovi supporti saldati sul telaio
A destra l'originale con "gommotto" ad aria e zero regolazioni. A sinistra quello nuovo più leggero e pluriregolabile, al centro piastra, staffe, boccole etc.
Decise le altezze definitive
Ma facciamo un passo indietro per finire il telaietto reggisella, con porta batteria integrato, saldato e lucidato.
Arrivati fino a qui, dopo circa un anno di lavoro, quando la moto sembra finalmente finita e funzionante, è ora di rismontare tutto per verniciatura definitiva, spazzolatura, lucidatura etc.
Questa parte però è davvero noiosa, anche perchè il motore è stato revisionato, ma è rimasto praticamente di serie, quindi la salterò a piè pari...
Passando direttamente alla moto finita e bella lucida.
Le foto "quelle fighe" sono in lavorazione, ho però delle belle foto "genuine" e senza troppi fronzoli, che solitamente preferisco pure
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Ladies and gentleman, let me introduce you THE ORANGE PROJECT