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Visualizza Versione Completa : LA COTTA DEL RAGIONER NIZZI



Conte Max
04/07/2007, 19:36
Il ragionier Nizzi s'innamorò della nuova cassiera. Era bruna, con gli
occhiali e aveva un seno stupendo, a schiena di cammello, che teneva
sparso sulla cassa in bella evidenza. Quando dava il resto, spesso si
faceva cadere nella scollatura una monetina, e la recuperava con un
risolino. Un giorno che lo fece davanti a Nizzi, il ragioniere, che in
vita sua non aveva mai azzardato una battuta, disse: «Lasci signorina,
faccio io che ho la mano calda». La cassiera diventò rossa e fece una
risatina che atterrò la pila delle gomme americane. Nizzi si rimboccò
una manica e recuperò la moneta. Poi tornò al tavolo in un lago di
sudore e disse: «Sono innamorato».
Il giorno dopo arrivò con un vestito di lino bianco di quelli
garantiti ingualcibili; infatti aveva le maniche come fisarmoniche, e
nei pantaloni si aprivano crepacci e si innalzavano dune. Aveva anche
un foulard giallo, che era poi un panno Esso per lavare i vetri, nuovo
di zecca. S'era dato anche il burro cacao. La sua trasformazione fu
commentata con sospetto. Quel giorno acquistò dieci gomme da
masticare, dieci caffè e dieci Campari. In sostanza, passò appoggiato
alla cassa quasi tutto il tempo, scambiando cinquecento lire e sorrisi
radiosi. «Non ha venti lire, Nizzi?» diceva la Clara, e lui: «Per lei
questo e altro», e la Clara: «Non mi farà cambiare ancora un
diecimila, uh, uh, uh», e lui: «Suvvia, non sia cattiva», e la Clara:
«Le devo dare duemila lire tutte in monete da cento lire», e lui:
«Andrò a casa con la carriola», e la Clara: «Uh, aha, signor Nizzi,
aha, uhu, ih, ahu», e quelli del bar: «Nizzi è completamente andato».
Ogni mattina Nizzi cominciò a presentarsi al bar alle sei e mezzo, e a
andar via di cappuccini, tre all'ora, fino alle dieci, tanto che dopo
una settimana gli cominciò a tremare una mano per via di quell'orgia
di caffè. Poi verso mezzogiorno cominciava a sbronzarsi di camparino e
bitter, e alle due, completamente ubriaco, andava a mangiare a casa
dove la vecchia madre era spesso costretta a mettergli due dita in
gola. Al pomeriggio andava a lavorare, usciva prima di nascosto, e
tornava dalla sua Clara. Cominciò a acquistare biscotti inglesi,
boeri, caramelle mou, lenti e, in breve, acquistò anche nove chili. Ma
era sempre più felice, e la Clara sempre più bella e radiosa;
continuava a far cadere manciate di spiccioli tra i seni, con sguardi
che erano ormai più di una promessa. Il campanello della cassa e le
risate selvagge dei due finirono con l'essere il sottofondo musicale
ininterrotto del bar, e di Nizzi, sempre appoggiato, divenne ormai più
familiare il sedere che la faccia.
Verso agosto, fu chiaro che presto questo gioco erotico e passionale
sarebbe esploso in tutta la sua violenza. Il caldo allupava i volti, e
la Clara cominciò a palesarsi con vestiti mini di raso giallo,
attraverso i quali si vedevano i coniglietti disegnati sulle mutande.
La particolare posizione faceva sì che i coniglietti, ad ogni
movimento della Clara, si spostassero ovunque, come se ci fosse un
incendio nell'allevamento. Portava anche scollature abissali, e
zoccoli alti venti centimetri dai quali ogni tanto precipitava al
suolo, rimbalzando sui seni e tornando immediatamente in posizione
eretta. Un giorno si presentò addirittura con una parrucca bionda.
Nizzi, ipnotizzato, si diresse verso la cassa e acquistò un panettone,
che cominciò a stringere spasmodicamente tra le mani fino a ridurlo
alle dimensioni di una normale pasta. La Clara, a quel chiarissimo
invito, chinò pudica gli occhi. Ci fu un momento di grande tensione:
Nizzi e la Clara si fronteggiavano, divisi solo dalla calcolatrice.
Lui con due monete da cento lire in mano che, per il sudore,
schizzavano qua e là come saponette. Lei con una mano sul seno, che il
respiro emozionato alzava e abbassava ritmicamente, tanto che il suo
viso non era visibile che in fase calante. Nizzi disse: «Voglio il
resto». La Clara respirò e il seno la coprì alla vista. I clienti del
bar si alzarono in piedi: tra pochi istanti, ne erano sicuri, sarebbe
successo qualcosa. La Clara aprì la bocca e proprio in quel momento la
porta si spalancò e si sentì una voce maschia gridare: «Paste!». E
apparì Sergio, il nuovo fornaio.
Era naturalmente a petto nudo, e i peli fluttuavano in tutte le
direzioni come alghe nel mare; il bel viso intelligente, con un unico
sopracciglio che filava da un orecchio all'altro, splendeva di
giovinezza. Arrivò fino alla cassa e posò per terra una gerla di tre
quintali di pane: nel far ciò il muscolo del suo braccio destro si
impennò come un delfino e andò a posarsi sulla cassa, proprio sotto
gli occhi della Clara, che non poté che commentare «Occmel!».
«Vi ho portato lo sfilatino toscano, quello vero, bella bruna» egli
cominciò a stornellare con una mano sul cuore, mentre Nizzi
impallidiva. Poi si avvicinò a Clara e fece una verticale sulla
macchina espresso. La Clara diventò rossa e per l'emozione si dette la
cipria con un krapfen. Nizzi crollò a sedere. Il fornaio uscì,
accompagnato dallo sguardo adorante della Clara. Nizzi si avvicinò al
banco e chiese un doppio cognac. La Clara lo guardò freddamente e
fece: «Mi dispiace, ma non ho diecimila lire da cambiare. Senta dal
salumiere».
Il sogno d'amore di Nizzi si era spezzato. Il poveretto tentò il
suicidio andando in trasferta a Roma e gridando «abbasso la Lazio» per
novanta minuti. Guarì in sessanta giorni. La Clara e il fornaio si
sposarono e Nizzi, sportivamente, regalò una pentola a pressione.

:wink_:

Sim1
04/07/2007, 19:39
stefano benni, bar sport

Conte Max
04/07/2007, 19:45
stefano benni, bar sport
VECCHIE LETTURE CHE RITORNANO IN MANO.....
:laugh2::laugh2::laugh2::laugh2:

bagarre
04/07/2007, 19:54
VECCHIE LETTURE CHE RITORNANO IN MANO.....
:laugh2::laugh2::laugh2::laugh2:

aò me te butti sui revivals?:rolleyes:

Conte Max
04/07/2007, 19:58
aò me te butti sui revivals?:rolleyes:
sempre......:biggrin3:...e poi non so revivals....so dei tempi miei:cry:

Sim1
04/07/2007, 20:25
Le migliori però!!! quel libro, insieme a Bar Sport2000 è sempre sul comodino, quando ho voglia di fare 4risate mi leggo un paio di storielle.
:risate2: :risate2: :risate2: :risate2: :risate2:

Conte Max
04/07/2007, 20:36
Le migliori però!!! quel libro, insieme a Bar Sport2000 è sempre sul comodino, quando ho voglia di fare 4risate mi leggo un paio di storielle.
:risate2: :risate2: :risate2: :risate2: :risate2:

io trombo....:tongue:

Sim1
04/07/2007, 20:39
io trombo....:tongue:

per farti 4risate???:w00t::w00t: :risatona:

votalele
04/07/2007, 20:44
Le migliori però!!! quel libro, insieme a Bar Sport2000 è sempre sul comodino, quando ho voglia di fare 4risate mi leggo un paio di storielle.
:risate2: :risate2: :risate2: :risate2: :risate2:

Questa più che ridere fa riflettere.
infatti ho riflettuto: ma che c@**o c'entra con le moto???:tongue:

Conte Max
04/07/2007, 20:59
per farti 4risate???:w00t::w00t: :risatona:

trombo allegramente...:biggrin3:

dott_speed
05/07/2007, 06:10
VECCHIE LETTURE CHE RITORNANO IN MANO.....
:laugh2::laugh2::laugh2::laugh2:

attento che in mano non ti ci torna quel affarino lì che hai tra i relais ( PIstolone ):biggrin3::biggrin3::biggrin3: