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In pista, per la prima volta, a Castelletto di Branduzzo
Mi sono sempre tenuto alla larga dalla pista; pensavo non facesse per un fermone inesperto come me. “Lascia che ci vadano quelli più in gamba” mi dicevo. Invece, mi devo ricredere. Dopo aver discusso con molti, alla fine ho deciso di andarci, di provare a fare un corso. Data 12/9 (posto così in ritardo a causa di due settimane di fiere), motodromo di Castelletto di Branduzzo, in provincia di Pavia. Organizzatore Motorace, che reputo davvero in gamba.
Sveglia ore 5.30, alle 7.45 son già là. Caffè, consegna della tuta a noleggio (Suomi nuova di pacca), briefing. Comincio ad entrare nel panico: mi dicono di fare cose che non faccio mai: le due dita della mano dx sul freno, un dito della mano sx appoggiata sulla frizione...boh. Il mio istruttore però mi dice: non preoccuparti: mi interessa vedere la traiettoria e specialmente la posizione in pista.
Si comincia: Castelletto è tortuosa piena di curve, e il rettilineo lungo viene effettuato per i cambi dietro all'istruttore. Prendo un po' di confidenza e dopo qualche giro mi appassiono, mi piace davvero, e mi impegno più che posso. Certo faccio anche qualche “troiata” (mi parte il posteriore, poiché ho scalato dalla terza alla seconda prima di affrontare la stretta curva a U subito dopo il traguardo, e stavo già pelando il freno posteriore); mi arrabbio per qualche curva in cui entro largo, ma via – mi dico – son qui per imparare, e non fa nulla se le saponette torneranno intonse nel cellophane della tuta.
La parte più interessante però arriva nel pomeriggio: l'istruttore ci fa fare un giro davanti a lui, per vedere come stiamo in pista. Sono troppo fermo sulla sella, bisogna muoversi! Ecco che quindi rientro determinato, e comincio a muovermi sulla sella. Cavolo, sembra un'altro sport, un'altra cosa. Mi sento un cretino, ma mi accorgo che la moto la controllo meglio, sono molto più fluido insomma, che sto imparando! Dopo 6 giri però mi fermo un attimo: le ginocchia mi fanno un male cane: quando vi dicono che la moto si guida con le gambe, beh, ho capito davvero cosa significhi.
Un'esperienza fantastica, che ripeterò . Andare in pista da solo per ora non me la sento ancora, ma un altro corso, volentieri davvero.
P.S, non è una Triumph, lo so. Ma la mia SV si è comportata benissimo... il pilota era scarso, ma lei ci ha dato dentro
Allego qualche foto (se riesco), così vedete la differenza con Boston George, lui sì che è già uno bravo!!!!
Cheers