..no, la sua carriera è distrutta (che poi, chi lo sa.. siamo sempre in Italia..) per aver condiviso (con il suo like) la stronzata di un suo amichetto..
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no, non lo merita nessuno.
ma era ( e' accertato ) un folto gruppo di violenti , armati e mascherati a diretto contatto con una normalissima Land Rover dei Carabinieri. l'estintore avrebbe sicuramente raggiunto gli occupanti e se fossero rimasti feriti o uccisi nessuno si sarebbe sognato di attivare tutto quel che ne e' seguito per consacrarli vittime o martiri.
il silenzio sui nostri Caduti in Somalia , Afganistan ... quello per me' e' un sidenzio straziante.
quei giovani facevano il loro dovere e lavoro.
ma non fa' notizia.
non si intitolano piazze o aule.
ma santo cielo... ma chi non ha scritto su quella cagata di FB delle castronerie... basti vedere calcio e affini...
La tecnologia è pericolosa,se uno non è in grado di usarla poi è meglio che se ne stia lontano
sono convinto che se al posto di like avesse messo unlike non sarebbe stato sospeso,gente che ricopre certe posizioni dovrebbe imparare ad esternare le proprie opinioni personali in privato e non su un social network.
Nessuno crede che ci siano qualcuno veramente dispiaciuto o preccupato per quanto accaduto,solo che i furbi in pubblico condannano e a casa loro dicono quello che pensano,altri non hanno certe accortezze
..ah beh, io per primo una marea.. e metto pure un sacco di like su delle tatuate che sono delle fihe della madonna :w00t:
..però non vado a metterli sulle boiate dello squadrista di turno.. e, se anche lo facessi, la cosa avrebbe un peso diverso: io non ricopro incarichi istituzionali e non indosso alcuna divisa.. un mio atto idiota peserebbe solo su di me, non andrebbe ad infangare nessun altro..
..quei signori devono solo ringraziare di essere italiani.. qui la giustizia non esiste e infatti l'hanno fatta franca.. ora se è tanto qualche demente che si ostina ad uscire con certe esternazioni si becca al massimo una sospensione.. altrove in Europa, come dimostrato, l'avrebbero pagata cara..
Se hai mai visto delle foto dell'episodio dovresti sapere che Giuliani non si è mai avvicinato alla camionetta in maniera che minacciasse la vita di alcuno e basta vedere come è fatto il fuoristrada di dietro per capire come se anche avesse lanciato l'estintore esso assai difficilmente sarebbe entrato dentro, ancor più con la forza di ferire qualcuno.
Non dico che non fosse un esagitato, che stesse agendo in maniera encomiabile, ma non si uccide la gente per le intenzioni, soprattutto durante servizi di ordine pubblico. E quelli pericolosi in quel momento erano altri, a diretto contatto con i carabinieri.
E poi il tiro di rimbalzo contro un sasso lanciato dai cattivi, pensa un po'...
http://www.avvelenata.it/g8/carlo4b.jpg
Il fatto di santificarlo o intestargli qualcosa è un altro discorso, sul quale personalmente non concordo.
Peccato che un poliziotto modello non provi un infinito senso di vergogna per quanto successo alla Diaz. E' un cortocircuito,non si può essere l'uno e l'altro,il bene e il male,qualcosa non torna. E' chiaro che sangue chiama sangue,come è chiaro che non è facile fermarsi quando si corre col manganello in mano....ma ora,son passati anni,la situazione non è chiara...dippiù. Ora non ci sono scuse,non ci sono più prove da creare,atti da falsificare....mi spiace...ma io provo un discreto schifo a farmi difendere come cittadino da questo genere di persone,almeno tanto quanto a farmi rappresentare da questo genere di politici. Forse quello fuori posto son io.
ps.deve esserci una qualche differenza tra un plotone di polizia e un gruppo di ultrà...altrimenti non solo abbiamo sbagliato tutto ma perseveriamo nell'errore.
ma e' proprio questo che mi sconcerta!!
dopo tutti questi anni non si sa' affatto cosa sia accaduto realmente.
e i provvedimenti si prendono sulla scorta delle letture di Facebook??
giuro che mi fa' tremare questa cosa!!
la giustizia e' quindi una faccenda di opinioni condivise su un social e i provvedimenti si prendono sulla base del riscontro mediatico!!
e' una follia!!
non oso pensare se fosse esistito internet ai tempi di Piazza Fontana o Bologna stazione o altre stragi.
si sarebbe fatta NON giustizia e chiarezza ma qualche incauto pigiatore di tasti finiva in prima pagina...
sto male a pensarci.
Ma guarda che non li hanno mica condannati per qualche reato. Sono provvedimenti disciplinari.
Giorni fa Paola Saluzzi è stata sospesa dal video da Sky dopo che a causa di un suo twitter privato su Alonso questi aveva poi negato un'intervista al network.
Parlare o scrivere a sproposito a volte ha delle conseguenze, soprattutto quando si ricoprono certi ruoli. Naturalmente mi sa che nella buona tradizione italica adesso qualcuno invece di riflettere sulla propria idiozia ricorrerà al TAR o a chissacosa.
quando più volte viene accertato che nel caso della diaz l' abuso di potere e torture varie non ha alcun senso fare il gioco della bilancia.
il fatto in sè è grave, gravissimo e tale rimane, non ha alcun senso andare a soppesare altri episodi per sminuire o giustificare quanto accaduto.
ancor più grave il fatto che il poliziotto sospeso, tronfio dell'operato come un qualsiasi ultras della peggio curva di borgata dichiari quanto ha fatto e se ne vanti pure.... e sconcertante quando poi arriva l'ovvia, perchè tale era, azione disciplinare cade dal pero e dichiari " non capisco il motivo..." agghiacciante..... se non ci arrivi è bene che stia a casa e cambi lavoro.
la diaz è stata una porcata, le FO in primis dovrebbero invece di fare cameratismo, prenderne le distanze...... ma alla fine vince più l'ottica del facciamo squadra a priori andando però a perdere di credibilità.
La scuola di polizia fa vedere - Corriere.it
Citazione:
La premessa è chiara e sintetica: «Dobbiamo imparare più dagli insuccessi che dalle cose fatte bene». Poi buio in sala e sullo schermo, davanti a 160 ragazzi, cominciano a scorrere le immagini del film di Daniele Vicari «Diaz» che ricostruisce i tragici e poco confessabili avvenimenti del G8 di Genova. Non siamo in un cineclub, non siamo nella sede di una associazione no global ma nella scuola per allievi della Polizia di Stato di Peschiera del Garda (Verona) e chi ha avuto l’idea di proiettare quella pellicola è il direttore della scuola, il dirigente Giampaolo Trevisi. Trevisi , 46 anni, non è un poliziotto qualsiasi; lui quella notte del luglio 2001 alla Diaz c’era e anzi un’immagine emblematica di quelle ore convulse lo ritrae mentre discute fa pochi centimetri dal volto di Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum. È stato lo stesso dirigente a rendere nota l’iniziativa sulla sua pagina Facebook dove chiede anche scusa per i fatti di quella notte.
L’iniziativa di far vedere (e far discutere) il film di Vicari ai giovani che a breve indosseranno la divisa e che ai tempi del G8 genovese avevano meno di 10 anni è caduta esattamente l’indomani della sentenza di Strasburgo che ha condannato l’Italia, colpevole di aver consentito quella «macelleria messicana». Quel giorno era in programma una lezione diversa, con l’intervento di un esperto che all’ultimo ha però dato forfait. E Trevisi, a cui l’idea girava in testa da tempo, ha riempito l’ora «buca» con la proiezione del film. Il verdetto europeo ha smosso antichi rancori e sentimenti non sopiti come dimostrano lo sciagurato post dell’agente Tortosa e gli apprezzamenti che ne sono seguiti. «E quindi adesso permettetemi di non aggiungere ulteriori commenti, posso solo confermare quello che ho detto ai ragazzi prima della visione del film e che ho scritto su facebook» si fa schermo adesso il direttore della scuola.
E le parole affidate al social network sono un atto di autocoscienza, sincero e doloroso, il contraltare rispetto alle fiere rivendicazioni degli abusi venute a galla in questi giorni: «I titoli di coda ti stringono il collo - scrive Trevisi - , ti lasciano senza fiato e senza parole; rimani in silenzio e immobile sulla poltrona, ben sapendo che, nella maggior parte dei film o delle serie televisive, grazie alle quali molti amano la Polizia, è quasi tutto inventato e nell’unico, forse, unico film che ci distrugge è tutto drammaticamente vero, in quanto basato su fatti processualmente verificati. Proprio per questo, soprattutto tra di noi, se ne deve parlare e si deve litigare e discutere e domandare e rispondere, se si può. Proprio perché amo la mia Polizia sino al midollo, non voglio dimenticare quella notte e la voglio ricordare a chi la sta scordando e descriverla a chi non la conosce».
Il dirigente rivolge poi un pensiero a chi «quella notte dormiva dentro un sacco a pelo, inseguiva dei sogni, magari macchiati di utopia e si ritrova oggi a convivere con un incubo sporco di sangue. Anche davanti a loro resto senza parole, dopo averne pronunciata solo una: scusate.» I commenti al posto fioccano a decine e le opinioni si dividono tra chi ammira il coraggio del poliziotto e chi invece ne critica il fatto che arrivino con 14 anni di ritardo. A dimostrazione che le ferite, da una parte e dall’altra della barricata, aperte dai giorni del G8 di Genova, non sono ancora del tutto guarite.