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Stinit
Io fortunatamente non mi trovo in questa situazione (ma questo già lo sai) ..per cui dire a me "tranquillo...ecc" è di scarsa utilità...
... detto questo imho in questo paese inizieremo a migliorare quando la parola "empatia" entrerà nel lessico comune:oook:
io ho molta empatia nei confronti dei miei figli, e delle future generazioni italiane, che dovranno, come e piu' della mia, pagare per errori commessi da medici pietosi
che tu non sia coinvolto direttamente nella questione, lo so ...tranquillo e' un modo di dire, e non intendevo che eri agitato...azz...poi sono io quello che si inalbera:)
aggiungo che empatia significa, per grandi linee, comprensione, non necessariamente accordo
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flag
io ho molta empatia nei confronti dei miei figli, e delle future generazioni italiane, che dovranno, come e piu' della mia, pagare per errori commessi da medici pietosi
che tu non sia coinvolto direttamente nella questione, lo so ...tranquillo e' un modo di dire, e non intendevo che eri agitato...azz...poi sono io quello che si inalbera:)
aggiungo che empatia significa, per grandi linee, comprensione, non necessariamente accordo
Comprendere ok...ma a volte chi comprende dovrebbe (quando può e nei limiti della propria situazione) anche agire di conseguenza...altrimenti rimanendo statici ci si mette sullo stesso piano di chi non comprende o di chi pur comprendendo se ne frega pensando (ERRONEAMENTE) che siccome tale problema non lo tocca in prima persona allora "cazzi di chi ci si trova"...
Si potrebbero fare una massa di esempi infinita e variegata di come quello che apparentemente non ci tocca in realtà ci tocca tantissimo!...specie nel mondo globalizzato e interconnesso di oggi
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Originariamente Scritto da
flag
i cartelli delle multinazionali e della grande distribuzione, ci sono sempre o mai
e al di la dei cartelli ci sono le associazioni e le sottoassociazioni di categoria
cartelli come cosa? mi suona complottistico, e non sono un fan onestamente..
le associazioni di categoria? beh.. non che ne abbia mai visto uscire chissà che..
comunque boh.. a mio avviso è una questione che, numeri alla mano, trova gran poche giustificazioni..
poi chiaro.. non cambia la vita e ci sono temi ben più importanti su cui agire per migliorare la questione lavoro ed economia..
ma i numeri rimangono numeri.
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streetTux
per mia esperienza personale e professionale, nel commercio, quando è stata varata la manovra in oggetto, come ha aperto il primo hanno aperto tutti, per ovvie ragioni (chi non apre perde la fascia di clienti spalmata sul settimo giorno).
Quoto, se gli altri aprono e te no perdi clientela e fatturato.
Visto con i miei occhi.
Il supermercato dietro casa (Castoro) prima era aperto solo la domenica mattina.
Da quando è arrivata Lidl è aperto anche il pomeriggio.
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Originariamente Scritto da
streetTux
questo è ciò che ha fatto sì che la manovra non raggiungesse l'obiettivo preposto, com'era in realtà facile immaginare fin da subito.
se prima si vendeva 100, ora si vende comunque 100.
Può anche essere che se prima si vendeva 100 ora si vende comunque 100.
Non è dato sapere se, vista la crisi, se non si fosse aperto la domenica si sarebbe venduto di meno.
L'apertura domenicale è una occasione di acquisto in più.
Entri per il latte e la pasta e compri pure la piadina e il prosciutto cotto.
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Originariamente Scritto da
streetTux
per vendere 100 in 7 giorni e non in 6 si hanno costi maggiori, che non sono solamente il compenso aumentato del 30% per chi esercita la domenica.
e, come detto all'inizio, non ci si può tirare indietro perché si perdono comunque soldi.
Che non ci possa tirare indietro in linea di massima posso essere d'accordo ma non mi sembra che "il commercio" sia tutto d'accordo con questa tesi...Farinetti, tanto per dirne uno, la vede in modo completamente diverso
E' pur vero che il suo "modello" è un po' diverso dalla classica GDO ma secondo federsitribuzione, ad esempio, la chiusura domenicale portebbe costare tra i 30 mila e i 40 mila posti di lavoro (https://www.wired.it/economia/busine...i/?refresh_ce=).
Probabilmente lo sono i "piccoli" che hanno più problemi nel garantire questo servizio, ma siamo sicuri che sia un bene "tutelare" il piccolo negozio di alimentari? Non parlo di un paesino di 400 anime dove prospereranno sempre probabilmente, ma in una città come Roma?
Restando sui "piccoli" sempre lo stesso articolo riporta la dichiarazione di Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, che ha ipotizzato circa 40/50mila licenziamenti.
Dando invece un'occhiata a ciò che succede all'estero, leggendo questo articolo del sole (https://www.ilsole24ore.com/art/noti...l?uuid=AE1bImx) la siutazione è abbastanza variegata ma mi è saltata all'occhio la siutazione in GB dove nel 1986, in Inghilterra e Galles le aperture domenicali sono state proibite fino al 1994, ma solo teoricamente perché la legge veniva allegramente ignorata da alcune catene retail che preferivano pagare multe piuttosto che tenere chiuso (guadagnandoci comunque)
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la pagherete tutta...la pagherete cara...in 984 comode rate
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boh.. sinceramente a quelle ipotesi obietterei chiedendo dove sono allora tutti quei guadagni e quei dipendenti arrivati con l'apertura domenicale..
sinceramente, nelle aziende della gdo che conosco (parliamo di migliaia di dipendenti per ognuna) sono convinto (diciamo almeno all'80%) che se domani venisse a mancare l'apertura domenicale incassi e personale rimarrebbero invariati.
poi chiaro, si parla di realtà enormi che, come dicevo, fa ruotare il personale e copre le ore ugualmente (come peraltro scrive pure l'articolo) perdendo quindi solamente per il giorno in più di spese di esercizio.
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Senza più classe media, a consumi interni fermi (da anni, certo) c'è poco da fare ipotesi. Monti aveva liberalizzato le aperture domenicali sperando che, assieme ad altre azioni intraprese quale riduzione del cuneo fiscale (5 Mld già di Prodi 2, cancellazione della componente lavoro dall'IRAP imprese di Monti), via l'IMU prima casa berlusconiana, successivamente i tanto vituperati 80 eurini di Renzi, avrebbe aiutato il rilancio. C'era una logica, purtroppo non è bastato. A far ripartire i consumi interni non basteranno neppure le ipotesi di questi giorni, una flat tax incide poco o nulla sui redditi più bassi, il condono tombale "pace fiscale" riguarda i ricchi e i disonesti che forse del centro commerciale non sanno che farsene, col reddito di cittadinanza non si fanno gran consumi ma al più si pagano le bollette, superare la Fornero magari consentirà qualche sostituzione con assunzione di giovani, ma a stipendi inferiorii e propensione a spendere minore. Per questo mi chiedo che c'azzecca la chiusura domenicale di Giggino, da decidere solo, IMHO, se mettere il chissenefrega prima o dopo
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Citazione:
Originariamente Scritto da
marmass
Senza più classe media, a consumi interni fermi (da anni, certo) c'è poco da fare ipotesi. Monti aveva liberalizzato le aperture domenicali sperando che, assieme ad altre azioni intraprese quale riduzione del cuneo fiscale (5 Mld già di Prodi 2, cancellazione della componente lavoro dall'IRAP imprese di Monti), via l'IMU prima casa berlusconiana, successivamente i tanto vituperati 80 eurini di Renzi, avrebbe aiutato il rilancio. C'era una logica, purtroppo non è bastato. A far ripartire i consumi interni non basteranno neppure le ipotesi di questi giorni, una flat tax incide poco o nulla sui redditi più bassi, il condono tombale "pace fiscale" riguarda i ricchi e i disonesti che forse del centro commerciale non sanno che farsene, col reddito di cittadinanza non si fanno gran consumi ma al più si pagano le bollette, superare la Fornero magari consentirà qualche sostituzione con assunzione di giovani, ma a stipendi inferiorii e propensione a spendere minore. Per questo mi chiedo che c'azzecca la chiusura domenicale di Giggino, da decidere solo, IMHO, se mettere il chissenefrega prima o dopo
Niente!...I problemi di chi lavora in quel sistema sono più articolati e variegati di come li rappresenta e di come li vorrebbe risolvere...
Detto questo che i consumi interni sono al palo è una cosa "voluta" nel momento in cui dall'alto mi sposti tutto sulla tassazione dei consumi...chiunque si azzarda a comprare qualcosa trova intanto il 22% di Iva (che dovrebbe essere anche di più secondo gli "scienziati" di Bruxelles)...e poi giù tasse sulla casa...energia e su tutto il possibile...mettici che non ti fanno pianificare un soldo per dare una sferzata anticiclica vera e profonda su comparti strategici e nel lungo periodo ad alto rendimento in questo paese (dissesto idrogeologico...adeguamenti sismici...banda larga ecc)...uno spruzzetto di "cazzo me ne frega a me se il prossimo arranca" (ultimamente tanto di moda)...siamo destinati male forte:dry:
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ribadisco, abbiamo mediamente degli stipendi a pene di segugio (leggasi a cazzo di cane)
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Originariamente Scritto da
Monacograu
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Dando invece un'occhiata a ciò che succede all'estero, leggendo questo articolo del sole (
https://www.ilsole24ore.com/art/noti...l?uuid=AE1bImx) la siutazione è abbastanza variegata ma mi è saltata all'occhio la siutazione in GB dove
nel 1986, in Inghilterra e Galles le aperture domenicali sono state proibite fino al 1994, ma solo teoricamente perché la legge veniva allegramente ignorata da alcune catene retail che preferivano pagare multe piuttosto che tenere chiuso (guadagnandoci comunque)
stavolta sei tu che non leggi quello che ho postato io :)