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un pò di storia (tratto da Wikipedia):
http://upload.wikimedia.org/wikipedi...lombo_1935.jpg
La nave scuola Cristoforo Colombo è stata un'unità della Regia Marina usata, unitamente alla nave scuola Amerigo Vespucci, per l'addestramento degli allievi ufficiali fino alla fine della seconda guerra mondiale.
LA CESSIONE:
Nel dopoguerra, in ottemperanza al trattato di pace firmato a Parigi, la nave venne ceduta all'Unione Sovietica nel 1949. I sovietici, oltre al Colombo, ottennero la nave da battaglia Giulio Cesare, l'incrociatore Duca d'Aosta, i cacciatorpediniere Artigliere e Fuciliere, le torpediniere Ardimentoso, Animoso e Fortunale, e i sommergibili Nichelio e Marea, oltre al cacciatorpediniere Riboty, che non venne ritirato a causa della sua obsolescenza ed altro naviglio, quali MAS e motosiluranti, vedette, navi cisterna, motozattere da sbarco, una nave da trasporto e dodici rimorchiatori. Oltre al Riboty, una piccola parte della quota di naviglio destinata ai sovietici non venne ritirata a causa del pessimo stato di manutenzione e per questa parte di naviglio i sovietici concordarono una compensazione economica.[9]
La consegna delle navi ai sovietici sarebbe dovuta avvenire in tre fasi a partire da dicembre 1948, per concludersi nel giugno successivo. Le unità principali erano quelle del primo e del secondo gruppo. Del primo gruppo facevano parte la corazzata Giulio Cesare, insieme all'Artigliere e ai due sommergibili, mentre del secondo gruppo facevano parte il Duca d'Aosta, la nave scuola e le torpediniere. Per tutte le navi la consegna sarebbe avvenuta nel porto di Odessa, ad eccezione della corazzata e dei due sommergibili la cui consegna era prevista nel porto albanese di Valona, in quanto la Convenzione di Montreux non consentiva il passaggio attraverso i Dardanelli di navi da battaglia e sommergibili appartenenti a stati privi di sbocchi sul Mar Nero.[9] Il trasferimento sarebbe dovuto avvenire con equipaggi civili italiani sotto il controllo di rappresentanti sovietici e con le navi battenti bandiera della Marina Mercantile, con le autorità governative italiane responsabili delle navi sino all'arrivo nei porti dove era prevista la consegna. Per prevenire possibili sabotaggi, le navi dei primi due gruppi sarebbero state condotte ai porti di destinazioni senza munizioni a bordo, che sarebbero state trasportate successivamente a destinazione con normali navi da carico, ad eccezione della corazzata, consegnata con 900 tonnellate di munizioni, che comprendevano anche 1100 colpi dei cannoni principali e l'intera dotazione di 32 siluri da 533mm dei due battelli.[9]
La nave ad Odessa nel 1949 dopo la consegna ai sovietici.
La cessione delle navi alle nazioni vincitrici, ed in particolare all'Unione Sovietica, dove si trovavano ancora migliaia di prigionieri di guerra italiani, creò un gran fermento fra gli equipaggi della Marina Militare e sdegno in tutta Italia, al punto che durante gli ultimi mesi prima della consegna vennero prese eccezionali misure di sorveglianza mediante ronde, sia sulla banchina che in tutto il porto, ed intorno alle carene delle navi destinate ad essere cedute avvenivano continue ispezioni subacquee, con immersioni di palombari ogni trenta minuti, nel timore che vi potessero essere applicate cariche esplosive in grado di provocarne l'affondamento.
Alcuni giovani militanti dei FAR e alcuni reduci della Xª MAS avevano pianificato l'affondamento della nave, che era un mito per tutti i marinai, avendo addestrato generazioni di ufficiali e che bisognava sottrarre all'onta della cessione allo straniero, che in questo caso era anche la culla del comunismo;[10] il piano venne scoperto e il 20 gennaio 1949 vennero arrestati a Taranto lo studente Clemente Graziani, uno dei fondatori dei FAR, e il motorista Biagio Bertucci, mentre alla Stazione Termini di Roma vennero arrestati, mentre erano in procinto di prendere un treno per Taranto cinque ex-marò della Xª MAS che avevano tutti combattuto nel Battaglione Barbarigo sul fronte di Anzio-Nettuno,[10] sorpresi dalla polizia con sette chilogrammi di tritolo nella valigia.
La nave, nel febbraio 1949, venne trasferita ad Augusta dove passò in disarmo in attesa della consegna. Nel marzo 1949 con la sigla Z 18,[12] insieme alle unità del secondo gruppo, raggiunse Odessa, dove avvenne la consegna ai sovietici. Al comando dell'unità venne destinato il Capitano di Corvetta Nikolaj Korzun.
Dunaj
Ribattezzata con il nome Dunaj (Danubio in russo), la nave dopo essere stata consegnata all'Unione Sovietica venne posta ai lavori nel cantiere di Odessa ed i sovietici, allo scopo di cancellare il ricordo dell'italianità della nave, ridipinsero lo scafo di colore grigiastro al posto della colorazione bianca e nera che riportava ai ponti delle batterie dei cannoni tipica dei vascelli da guerra della fine del settecento. Nella Marina Sovietica, la nave, assegnata alla 78ª Brigata di addestramento, venne utilizzata saltuariamente come nave scuola ad Odessa nelle acque del Mar Nero fino al 1959, quando passò alle dipendenze della Scuola Superiore del Ministero della Marina di Leningrado che nel 1960 la destinò all'Istituto Nautico di Odessa. Nel 1961 sarebbe dovuta essere sottoposta ad importanti lavori di manutenzione, che mai furono iniziati; nel frattempo venne disalberata ed adibita a nave di trasporto per il legno finché nel 1963 bruciò insieme al suo carico nelle acque sovietiche e poiché venne ritenuto economicamente sconveniente un suo recupero, venne radiata dall'albo delle navi nello stesso anno, restando abbandonata e semidistrutta per altri otto anni fino al 1971, anno nel quale fu definitivamente demolita.
LA LEGGENDA:
si dice però che l' Amerigo Vespucci fosse ridotta in condizioni peggiori rispetto alla Cristoforo Colombo, per cui cambiarono il nome alle 2 tenendoci così la nave in migliori condizioni.