Originariamente Scritto da
Stinit
1)commesse stagionali ma soprattutto estemporanee oggi sono la normalità perchè nel mercato (si quel mercato) si tende a lavorare quasi esclusivamente "just in time"...spesso proponendo prototipi sul mercato che poi se recepiti mettono in crisi tutta la filiera visto che i prodotti e le novità per tutta una serie di motivi hanno una durata limitatissima...domanda e offerta........certo se vestissimo tutti una divisa color kaki, magari taglia unica da adattare coi risvolti, sarebbe un mondo bellissimo.........e' un esempio:)
detto questo appare chiaro che le aziende devono avere una parte di lavoratori fissi tutto l'anno e una parte assunti al bisogno per non perdere le commesse estemporanee o i picchi di lavoro dati dalla stagionalitàcerte aziende, quelle che lavorano a commessa ( e dipende dalla durata delle commesse, sugli stagionali e' un altro discorso e un altro inquadramento, a quanto so
2)Anche a chi lavora assunto fisso tutto l'anno bisogna dare lavoro (e questo non è poi scontato a livello di impegno da parte di chi dirige le baracche)..e questo e' un altro discorso ancora, ma comune a qualsiasi tipo d'aziendane consegue che se devi evadere commesse aggiuntive e per farlo hai bisogno di ulteriore personale puoi scegliere se rinunciare a quel lavoro o se prenderlo->assumere a termine un lavoratore flessibile il quale accollandosi parte del tuo rischio di impresa (perchè alla fine della procedura tu imprenditore hai risolto la tua emergenza mentre lui se ne torna a casetta sua restando a disposizione per il prox lavoro) ragionamento che non funziona, dato che senza quel lavoro starebbe a casa anche in quel periodo.......a meno che non deciodiamo di dare a tutti un lavoro statale o un reddito di cittadinanza, che comunque graverebbe sui costi dei cittadini e delle imprese, ma questo e' ancora una volta un altro discorso...........il rischio d'impresa, poi, e' altra cosati permette di guadagnare più soldi di quelli che guadagneresti con il tuo personale fissoe di dare lavoro e stipendio, anche se a termine, a chi, altrimenti, non lo avrebbe.....o no? e di pagare tasse e contributi..ne consegue che quella assunzione di rischio di impresa deve essere pagata di piùnon e' rischio d'impresa, ancora una volta........non credo dovrebbe essere pagata di piu', penso lo stesso, anche4 se comprendo il desiderio di disincentivare queste forme di contratto.......ma non dovrebbe gravare sui costi della produzione, col rischio di andare fuori mercato e di annullare la possibilita' d'impiego(quanto sarebbe da stabilire ma cmq di più) di quello che corrisponderesti ad un pari lavoratore fisso.
Ne scaturisce la regola:
lavoratore fisso pagato X
lavoratore flessibile pagato X+Y
INVECE grazie alla stortura messa in atto a suo tempo dai nostri politicanti accade che:
lavoratore fisso pagato X
lavoratore precario pagato X-Ye su questi si puo' e si deve discutere
ne consegue che i precari sono diventati più appetibili e nel tempo hanno sostituito molte posizioni di lavoro che prima erano occupate dai loro colleghi con contratto fisso...i precari sono piu' appetibili per questioni organizzative piu' che di costi, per quanto ne so
la differenza tra precarietà e flessibilità sta nella dignità...un lavoro flessibile oggi potrebbe essere un lavoro appetibile se pagato congruamente e se tutelato nel passaggio tra una azienda e l'altra mediante ammortizzatore dedicato e magari per questo anche appagante dal punto di vista dell'arricchimento professionale che sia accumula nel passaggio tra le varie aziende...utopia...niente di tutto questo...qua servono solo una massa di schiavetti precari succubi di tutte le pretese e delle angherie che subiscono per poter portare a casa quei 4 spicci che prendono....anche in questo senso e' questione di mercato: se ci fosse piu' domanda di lavoro, lo si pagherebbe anche di piu'