Originariamente Scritto da
357magnum
E' tutto l'impianto europeo ad essere minato dalla burocrazia, e a me non piace; nello specifico sono giudici eletti tra i candidati proposti dagli Stati membri. Noi ci abbiamo mandato Zagrebelsky, illustre costituzionalista, ma non esattamente apolitico.
Quanto a Edlin: una delle responsabilità più gravi della Chiesa è non aver vigilato sull'operato della CEI che ha permesso che si studiasse poco e male la dottrina cattolica. I danni più grandi alla religione cattolica (di cui condivido molti principi pur non riuscendoa d avere fede) sono stati fatti proprio dai preti negli ultimi 50 anni.
Il punto è che davvero si sta perdendo la conoscenza dei fondamenti della religione. S'è banalizzato il pensiero cristiano riducendolo ad alcune forme esteriori, ma sempre meno si spiega (a livello di non specialisti) cosa vuol dire essere cristiani e cosa è il cristianesimo cattolico.
Ad ogni modo non mi pare che il crocifisso nelle aule sia una imposizione. Fra l'altro non c'è neppure in tutte, sta li appeso e inerte.
La violenza sta nella negazione di qualcosa che da secoli è presente nella vita degli italiani, c'è una forma di violenza nella negazione non nell'affermazione.
Un cartello che dica :"il TCP esiste" non è una violenza, c'è a chi piace il tcp e chi magari appassionato di moto jap aborre le moto inglesi, impedire di dire" il TCP esiste" è una violenza, che non aggiunge nulla a chi invece ama , che so, le Honda o le Suzuki.
Così è stato sbagliato prendersela con l'UAAR per i cartelli di Genova (ma è stata una pubblicità assurda: se ci credi allora quella pubblicità ti da un pò fastidio ,ma non mina il tuo credo, se non ci credi...a che serve?).
Sono le azioni che qualificano!
Se nella scuola si fosse obbligati a farsi il segno della croce, a genuflettersi al crocefisso e/o se gli insegnamenti fossero confessionali (ora di religione a parte, che è facoltativa) allora sì, sarebbe gravissimo, e anche il crocefisso andrebbe tolto. Così invece rappresenta una nostra tradizione, il richiamo , per chi lo vuol ascoltare, al pensiero che ha creato la nostra civiltà: negarlo sarebbe volerne negare le fondamenta (ed è esattamente quello che i più accorti anticrocefisso desiderano)