:tongue:
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COME VA:
Sella bassa, serbatoio chilometrico, manubrio largo e pedane comode: in sella si sta veramente comodi, ben inseriti nel massiccio corpo della Diavel; manca solo un cupolino (disponibile come accessorio) per proteggersi un po' in viaggio.
La posizione può far pesare a una custom, ma il sapore è decisamente italiano. Come italiano è il carattere.
Con quell'aspetto e quelle dimensioni ti aspetti una moto pesante e lenta nelle manovre, invece la Diavel ti stupisce.
Sul misto ciò che sembra ingombrante lo scordi dopo il primo tornante: spalle massicce, gommone panciuto, quote da cruiser... È rotonda in curva, bilanciata nella discesa in piega, ubbidiente nei cambi di direzione, decisa e sicura in frenata, un fulmine in accelerazione. Non pensate che quel gommone che ha dietro la renda un macigno, tra una curva e l’altra.
Certamente quando l’avvicini questa moto non ti dà l’idea di essere leggera nella guida, ma fatto il primo metro, scopri un’altra moto, divertente, eccitante. La Diavel non ha nulla di “americano”, si guida come una grintosissima naked, e questo è il bello, senza alcun compromesso
:coool:
insomma 'sta moto piace.....