Se qualcuno si mette a produrre specchietti aftermarket per questa macchina diventa ricco :D
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Se qualcuno si mette a produrre specchietti aftermarket per questa macchina diventa ricco :D
ed aggiungo...a vederla di profilo si direbbe che ha una parte anteriore (dalla estremità anteriore all'abitacolo) molto compatta,corta che non le dona una bella "linea"
Insomma vista di profilo non mi piace molto.
Vero, orribili!
Anche la bocca anteriore non mi piace per niente, ma c'è da dire che lo stile è tutto funzionale alle prestazioni, quindi hanno dovuto cedere alle priorità.
Non avrei problemi a comprare una Fiat, ne ho avute altre in passato e mi sono trovato bene: al momento però non c'è nulla che mi attagga particolarmente.
Non è poi il momento per cambiare auto secondo me, ci sono troppe cose in bilico, preferisco aspettare, tanto la mia fà ancora 5 anni dignitosamente volendo.
Torniamo in topic, si parlava di una Pagani.
Carina, ma troppo da ragazzino. Ormai ho una certa età e mi devo adeguare, anche se in effetti l' altro giorno mi sono fermato a guardare una Mini, ma solo perchè mi piacerebbe una macchinetta sportiveggiante in questo momento, e non avendo grandi esigenze di spazio (se non saltuariamente) ci starebbe. Poi però sono rinsavito e ho lasciato perdere. :tongue:
Tornando alla Huayra ho visto un servizio su Horacio Pagani e non pensavo fosse così alla mano: è un appassionato automobilista, perfezionista ma molto disponibile, e ogni volta che parla delle sue auto gli brillano gli occhi, come se fossero figli suoi, cosa che in effetti sono...
Horacio Pagani (Casilda, 10 novembre 1955) è un imprenditore argentino, proprietario della Pagani Automobili.
Biografia
Il piccolo Horacio, figlio di un fornaio di origini piemontesi (il nonno paterno emigrò in Argentina alla fine dell'800), nasce in un piccolo paese dell'Argentina e fin dalla tenera età di 12 anni inizia a costruire modelli di automobili con materiali di fortuna.
A soli 20 anni debutta nel mondo delle auto da corsa, realizzando una vettura di Formula 3 che gareggia in Argentina con i colori del team ufficiale Renault.
L'incontro con il pilota Juan Manuel Fangio gli cambia la vita e lo aiuta ad avvicinarsi a Modena. Quando, nel 1982, arriva in Italia la prima attività svolta è quella di operaio metalmeccanico di terzo livello. Prima di mettersi in proprio con la creazione della sua casa automobilistica a San Cesario sul Panaro, ha lavorato con i team di progettazione della Lamborghini Diablo, della P140 e della L30 (la Countach Anniversary).
Il suo sogno di creare una sua supercar inizia nel 1988 con il "Progetto C8" e inizialmente il nome prescelto per il prototipo è Fangio F1 ma quando l'auto, completata e omologata, viene presentata al Salone dell'auto di Ginevra del 1999, Fangio è già morto e quindi dà il nome di Zonda alla sua creazione prendendolo dal nome del vento che soffia sulle Ande.
Eh beh, questo è uno che ne ha
Paurosa!:wacko: