Forse Max ha il piede fatto a spicchio...:D
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Forse Max ha il piede fatto a spicchio...:D
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sarei curioso di provarlo...anche secondo me risulta abbastanza comodo
Io l'ho provato, ma non seriamente..per strada uno vale l'altro per quanto mi riguarda, 3 solo questione di abitudine..in pista magari il discorso può essere diverso
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che ricordi solo Biaggi ma sicuramente c'è qualche altra mosca bianca nella storia.
Ok...per ora mi acoontento di Biaggi...però sì, sono concorde con Maurotrevi...non è difficle che anche qualche altro pilota l'abbia utillizato...io in pista giro amatorialmente ma sarei un falso modesto a dire che, per essere un amatore tra gli amatori...non vado proprio pianissimo. Esente team e corridori mi ritrovo spesso tra i 5-6 veloci "piloti della Domenica" presenti in circuito. Questo non per lodarmi (son lontano dal poterlo fare :biggrin3:) però mi fa pensare che la vera comodità e differenza tra un tradizionale ed un rovesciato la si noti di più ad alti livelli dove non ci si può permettere di metter dentro una marcia più lunga leggermente prima oppure di parzializzare un secondo ed attendere di essere più dritti. Per cora visti i risultati decenti e decorosi continuo con il cambio tradizionale...e continuo la ricerca su altri piloti con la stessa impostazione...grazie intanto a tutti e se salta fuori qualcosa...scrivete! Buon weekend
resta il fatto che è un indubbio vantaggio in svariate condizioni di guida e volendo si possono analizzare con vari esempi
Tipo Mauro? Io sono curioso...
praticamente ovunque, anche nel più banale:
in rettilineo a far le cose fatte bene ci si porta indietro con il sedere, l'angolo del piede sulla pedana si avvicina ai 90°, ne consegue che l'azione di premere richiede minor movimento rispetto all'infilarlo sotto la leva. questo ha il contro che la stessa azione va svolta in frenata, sempre con il culo molto indietro, ma in questo caso si ha un po' più di tempo per agire.
in una qualsiasi percorrenza in accelerazione verso destra in cui il corpo è spostato all'interno e come prima l'azione di premere è più naturale, in frenata invece si solitamente molto più centrali sulla sella.
stessa cosa a sinistra dove il mettere il piede sotto riduce notevolmente la luce a terra.
quando indipendentemente dalla curva si anticipa una cambiata, se verso sinistra la posizione corretta del piede è più velocemente raggiungibile se il piede è sopra anzicì sotto, verso destra richiederà solo una rotazione del piede stesso senza nemmeno spostarlo.
in più la suola dello stivale è solitamente più rigida della parte superiore, questo consente di agire in modo più secco sul comando, ricordando sempre che in staccata si ha quasi sempre più tempo che non nel salire di marcia. questo si nota molto se si usa il cambio elettronico che difficilmente va fuori tempo.
nel gestire un impennata, entrambi i piedi vanno sopra la pedana, uno sul freno uno sul cambio.
prendiamo degli esempi con misano in cui si usa molto il cambio e che in tanti conosciamo, nella prima curva, la variante del parco si scala da dritti fino in seconda, si fa il destra, sinistra e poinella successiva a destra quasi tutti in accelerazione cambiano marcia, io lo anticipo un po' ma è pur sempre fatto con la moto piegata.
successivamente si arriva alle rio, doppia a destra lenta, in seconda, nel cambio per la successiva si mette la terza facendo il cambio di direzione e dovendo riposizionare rapidamente il piede.
alla querzia si scala ancora da dritti, in uscita con le piccole cilindrate si fa un seconda-terza con la moto ancora piegata a sinistra, facile trarne conclusioni.
al tramonto si scala da leggermente piegati ma nulla di difficile per il piede, da li in poi non ci sono più cambi marcia difficili.
Piú che esauriente Mauro! Grazie