Non lasciarti schiavizzare dalla paura, l' essere prudente, le attenzioni, la concentrazione nella guida, ci stanno tutte.... ma la paura prorio no.
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Non lasciarti schiavizzare dalla paura, l' essere prudente, le attenzioni, la concentrazione nella guida, ci stanno tutte.... ma la paura prorio no.
la fatalità può sempre capitare ed è uno dei motivi per cui in moto non porto nessuno, se deve succedere non mi va di avere il pensiero della responsabilità altrui.
ci sono volte in cui uno non si diverte è in ansia e allora fa bene a tornare a casa in garage.... altre in cui ci si diverte, sempre tenendo allacciato il cervello e ricordandosi che la strada ha i suoi pericoli e regolandosi di conseguenza anche se a volte non basta.
Un pensiero sul dire: basta sportive, mi prendo un cancello......
E' giusto, vanno più piano.
Ma è anche vero che frenano meno e via dicendo.
E' giusto, se magari esci con gente che ha l'Harley, difficilmente ti trovi a fare le sparate su per i passi, e questo è già qualcosa.
Ma, perchè c'è sempre un ma, nascosto da qualche parte......
Se non si è placato lo "smanettone" che ti porti dentro, passando da una sportiva ad un cancello, può darsi che ti ritrovi a correre con una moto che non è assolutamente fatta per quello e di rischi ne corri il doppio.
Secondo il mio modesto parere, se non cambia l'idea che si ha dell'andare in moto, il che può avvenire perchè hai un figlio a casa, perchè hai avuto la sfortuna di perdere un amico, o semplicemente perchè non te ne frega più niente di "tirare" è inutile illudersi che una moto più "tranquilla" risolverà la cosa....
Questo è ovviamente un parere personale, nessun giudizio, solo un parere.
Poi, anche io sono dell'idea che quello che deve succedere succede comunque & in ogni caso.
Jazz mi sa che hai colpito nel segno :unsure: infatti anche io penso:" ok mi faccio un cancello per andar piano e poi????"
Mi conosco....... mi capiterà di voler fare una tirata.
Mi sa che rimango fedele alle mie idee di farmi una tigrona.... :biggrin3:
Per me andare in moto (quel poco che ci vado) significa guidare come fossi in macchina in un giorno qualsiasi: rispettare il più possibile i limiti, superare dove si può ma con maggior prudenza e restare incolonnato dove non si può. E non superare i 100 perché oltre non mi trovo a mio agio.
Ma soprattutto sentirsi estremamente più esposto ed indifeso.
io credo a due cose :
-che il destino non esista e che ognuno debba prendersi la responsabilità delle proprie scelte e accettarne le conseguenze,trarne un certo insegnamento e andare avanti;
-la seconda è che una buona dose di paura debba accompagnare ogni motociclista di buon senso. E' la paura che non ti fa fare quel sorpasso azzardato,è la paura che non ti fa mettere il ginocchio a terra per strada,è la paura che ti fa chiudere il gas prima di una curva cieca o un incrocio,è la paura che non ti fa dare completamente del tu alla tua moto... La pista dovrebbe essere il luogo dove provare a mettere da parte la paura e cercare il proprio limite.
io ancora oggi rimango impressionato da me stesso quando ripasso in luoghi frequentati con lo scooter da ragazzino,quando sfrecciavo a velocità superiori ad ora che ho 1000 cc in più sotto il sedere. Non avevo paura,ora sinceramente sono contento di averne un pochino.
Compra la moto che ti emoziona,abbi quella sufficiente dose di paura che ti permetterà di darle sempre del lei,vai piano e goditi il paesaggio.
Sante parole, Gavemarco!