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Originariamente Scritto da
valterone
cit: wikipedia
"Nel 1974 era alla Atari e insieme al suo amico Steve Wozniak, al tempo alla dipendenze della Hewlett-Packard, lavorò alla prima versione della circuiteria del videogioco Breakout. Successivamente i due decisero di mettersi in proprio, fondando la Apple Computer il 1º aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice. Apple fu fondata insieme a Ronald Wayne, che Jobs aveva conosciuto presso Atari: Wayne lasciò però quasi subito la società, non appena Apple ricevette la prima commessa (rinunciando a una partecipazione azionaria del 10% che oggi avrebbe un valore di oltre 2,6 miliardi di dollari[8]). La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori di Jobs[9]: qui lavorarono al loro primo computer, l'Apple I, inizialmente venduto ai membri dell'Homebrew Computer Club. Successivamente ottennero un finanziamento dall'industriale Mike Markkula, che versò nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple."
Tenendo presente che è nato nel 1955 in America, non è che non abbia trovato burocrazia. Piuttosto ha trovato un mecenate che gli ha permesso di aggirarla, 250.000 dollari a fine anni '70 erano un fracco di soldi, altroché 100.000 euro oggi. E comunque rimane unico. Ovvero, 250 milioni di americani finora hanno espresso un solo Steve Jobs. Non vedo perché lamentarsi della burocrazia (e con questo non dico che non sia fastidiosa, eh...) o dei malavitosi che chiedono il pizzo, se a Napoli non se ne è ancora palesato nessuno. E' giusto essere affamati e folli, è poco plausibile pensare che ciò basti a trasformare ognuno di noi in Steve Jobs.
il filmato poneva l'attenzione, anche se ironicamente, sul fatto che la burocrazia in Italia ti stronca, o perlomeno ti scoraggia, nell'intraprendere e perseguire un'idea imprenditoriale, qualunque essa sia, anche un negozio di frutta e verdura non necessariamente la progettazione di un computer avanzato.
Personalmente, nel mio piccolo, oltre al mio lavoro da dipendente , 15 anni fa avevo avviato con un amico una produzione di skateboard da carving, che erano i più avanzati al mondo. Non avevo neanche bisogno di finanziamenti, purtroppo quando i business ha iniziato a girare abbiamo dovuto scegliere se aprire un'impresa o smettere, perchè non era più possibile muoversi senza PI (vendendo i prodotti come prodotti di modellismo e pagando le tasse con ritenuta d'acconto) . Fatti i calcoli abbiamo smesso. Peccato-
Comunque prima di Jobs, molto prima, anche noi abbiamo avuto i nostri geni. Per esempio Mario Tchou, figlio di un diplomatico cinese.
Nato in Italia, e ricercatore dell'università di Pisa, progettò per l'Olivetti il calcolatore Elea il primo main frame della storia venduto anche in America in 40 unità, Caldeggiato anche da Enrico Fermi.
Purtroppo Le risorse necessarie allo sviluppo ed al mantenimento della leadership in Italia non c'erano, o meglio erano a disposizione di altri tipi di industrie (leggo automobile, etc etc..) come lo stesso Tchou aveva dichiarato.
Sempre prima di Jobs, Vantiamo come italiani anche l'inventore del circuito integrato, tal Federico Faggin che furbescamente emigrò negli stati uniti.
Visto che i soldi in Italia vengono dati a Fiat, Ilva, Alfa, etc etc
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Se Jobs fosse stato napoletano, dentro alle scatole al posto degli i-phone avrebbe messo bottigliette d'acqua.
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non è che se fosse nato a Cinisello balsamo avrebbe avuto un persorso tanto migliore...
a marginer dico che, da non felicissimo possessore di iphone6 aziendale da circa 3 settimane, lo zenfone 2 gli piscia in testa...però vedo ragazze/donne/MILF venirsene squirtando mentre lo tengono in mano...vai a capire le dinamiche:sad:
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....si sarebbe chiamato Stefano Lavori :lingua:
Scherzi a parte, in Italia abbiamo avuto Perotto...altro che Jobs.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Giorgio_Perotto
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Sbarcammo a Napoli per la prima volta nel 1976, da un treno proveniente da Roma dove studiavamo, io siciliano e un mio compagno di corso di Belluno (!), convinto da lui ad intraprendere quel viaggio per affari, perché aveva sentito che a Napoli e a Forcella in particolare c'erano ottime occasioni per l'acquisto di un radio registratore.
La diffidenza innata del siculo che è in me aveva mostrato scetticismo ma l'ingenuità veneta ebbe il sopravvento e così ci inoltrammo per i vicoli di Forcella.
Un magnifico Grundig faceva mostra di sé su una bancarella e alla fine di estenuanti contrattazioni condotte da lui con quel cantilenare veneto che pare una preghiera e aventi per risposta le repliche del napoletano verace che parlava idioma poco comprensibile ma comunque ipnotico, si accordarono per 50.000 lire.
Il napoletano ci accompagnò con la confezione in mano, con aria guardinga e sospettosa, dicendo di stare attenti alla finanza, per anfratti bui, e quando ritenne che fossimo al sicuro, ci diede il pacco, dicendoci di aprirlo sul treno del ritorno.
E così tornammo in stazione, e sul treno ormai prossimo alla partenza aprimmo il pacco, e ci trovammo un magnifico mattone forato di colore rosso vinaccia.
Io risi fragorosamente, ma il bellunese la prese male, e volle tornare a Forcella per chiarire la faccenda.
Perdemmo il treno e a Forcella non c'era più traccia del venditore, ma in compenso fummo avvicinati da persone che informati dell'accaduto espressero tutta la loro costernazione e che con ulteriore esborso di 25.000 lire ci assicurarono che avrebbero risolto il caso.
Non accettammo...e tornammo in stazione e quindi a Roma col mattone forato.
Ma non ce la prendemmo....e ancora oggi quando ci incontriamo io e il bellunese ne ridiamo.
Napoli è nel mio cuore.
Perché la gente di Napoli ha il cuore grande.
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Stefano Lavori, detto " Nanù a macchinetta"
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Citazione:
Originariamente Scritto da
souldancer
il filmato poneva l'attenzione, anche se ironicamente, sul fatto che la burocrazia in Italia ti stronca, o perlomeno ti scoraggia, nell'intraprendere e perseguire un'idea imprenditoriale, qualunque essa sia, anche un negozio di frutta e verdura non necessariamente la progettazione di un computer avanzato.
Certo, infatti mica ho scritto il contrario. Io un'azienda mia ce l'ho da parecchi anni, so benissimo di cosa si sta scrivendo... sono andato in banca come loro, ho avuto circa le stesse risposte.
Ho solo contestato il fatto di "sedersi" (nel senso di prenderla come scusa) sulla burocrazia; lo facessimo tutti, nessuno starebbe facendo nulla e qui saremmo -con tutto il rispetto per gli amici Africani- in Burkina Faso. La burocrazia c'è, e allora? Ci buttiamo a mare per questo? Quel che viene raccontato nel filmato succede in tutta itaglia, mica solo a Napoli. Da loro, storicamente o per luogo comune, ci si aspetterebbe uno scatto in avanti in fatto di creatività nella risoluzione dei problemi.
Anche votare meglio non guasterebbe.
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SOPRATTUTTO non guasterebbe.
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Jobs o non Jobs, a me l'Italia piace molto anche se non ci vivrei. Come anche l'Europa.
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Io nel tempo mi sto rendendo sempre piu' conto di vivere in un Paese poco rispettoso degli altri... Sempre meno onesta' e meno voglia di farlo crescere.
E arrivare al punto di pensare che, alla prima occasione utile, la fuga sia la cosa migliore mi da i nervi e allo stesso tempo mi rattrista, perche' mi rendo conto di non essere riuscito a far cambiare nulla.
Chi eccelle in questo Paese fa la fame, e lo vedo anche da amici che hanno saputo riorganizzare la loro vita fuori dall'Italia, sparsi in giro per il globo e molto piu' rilassati e felici.
Jobs o non Jobs il problema e' EVOLVERSI, mentre in Italia ci stiamo involvendo.