quindi cos'e', secondo te ? (concordando sulle conseguenze del lasciar fare alla natura animalesca dell'uomo, che e' comunque il centro di gravita' dal quale senza grandi e continuamente alimentate sovrastrutture culturali, siamo attratti)
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La riporto, visto che non l'hai letta sopra
Non ho mondi ideali e non sono un profeta, tanto per cominciare.
Nella fattispecie potrei valutare, ad esempio se lo fai per bisogno (nel qual caso potrei anche essere indulgente e tentare una mediazione) o giusto giusto per prevaricare e rompermi i coglioni (nel qual caso ti gonfierei come una zampogna e poi ti suonerei, ma quel che resta non lo manderei in galera :laugh2:)
non ricevendo risposte alla mia domanda immagino che la risposta sia NIENTE pertanto regnerebbe la legge del mondo animale ovvero quella del più forte, però con la capacità di comunicare e coalizzarsi che distingue da un po' l'uomo dagli altri animali presto avremmo dei clan, che poi diventerebbero dittature e la morte di ogni libertà e la cessazione di ogni diritto.
Più forte, o più disperato, o più determinato, in altre parole più adatto alla sopravvivenza, sia essa di mediazione o di scontro. Però, attenzione, non è che affidando la gestione ad uno stato, una polizia, una magistratura, la questione cambi (ed infatti siamo qui a discuterne, né più né meno che per la pena di morte, le toghe rosse o nere, menate infinite e fastidiose, etc etc): se davvero si desidera cambiare qualche rischio bisogna pur correrlo, no? Anche perché a me pare che il risultato finale, almeno da queste parti, non sia la prevalenza del più forte, ovvero più adatto ed attrezzato in senso biologico, bensì dei più deboli, cialtroni, inetti ed incompetenti, ma con un potere del tutto innaturale.
da qualche parte un Pedroni anisette, svizzero, ottimo, però adesso mi rollo una svaporetta di virginia :biggrin3:
semplicemente perchè un sistema democratico dovrebbe garantire che non sia una forza di alcun tipo a comandare sulle altre ma che alcune persone vengano a concentrare e attuare le volontà comuni.
le liberà sono sacrosante ma devono finire la dove iniziano quelle del prossimo e per far si che questo avvenga servono delle regole.
la pena è la giusta conseguenza alle azioni che vanno contro le volontà del popolo e la loro applicazione non va vista come la mano di un carnefice quale il secondino o il giudice ma la volontà della cosietà.
se poi si volesse discutere sulle modalità della pena e la sua funzione in modo più ampio ben vengano le proposte.
a mio avviso va anche tutelato il diritto di dormire tranquilli che hanno tutti quei cittadini onesti.
Premesso che il diritto di dormire tranquilli lo trovo sacrosanto (e tra un po' vedrò di esercitarlo perché la stanchezza comincia a fare capolino), constato ormai da tempo che la democrazia ha deluso ogni aspettativa rivelandosi una truffa più velenosa di una dittatura, una mela avvelenata peggio di quella della strega di Biancaneve. Le regole possono servire solo se proposte ed accettate da tutti in quanto vantaggiose per ogni singolo individuo. Non mi pare che questa condizione sia stata, e sia, soddisfatta.
Massì, niente pena.
Una Galbo Gualandi è infinitamente più pratica.
:tongue:
Invece di lasciarli andare a casa, io li metterei a sistemare strade, ponti, sfalciare l'erba, racogliere l'immondizia... FARLI LAVORARE !
Si devono guadagnare anche la pagnotta in gabbia. Altro che domiciliari: abbiamo una quantita' disarmante di caserme dismesse che si potrebbero riutilizzare per i detenuti di questo genere ...
Siamo al rovesciamento di tutto e tutti. Andiamo avanti cosi'....
Sfigatto, l'idea di fondo e' carina, ma impraticabile.
@flag e Sfigatto: Vi ho letto con molto gusto :wink_:
Sul lambrusco ti quoto: un buon rhum non avrebbe sfigurato :D
Rollarsi una paglia invece ha sempre il suo gusto, magari usando un tabacco migliore, consiglio vivamente un Van Nelle :fisch:
Uno stimolo alla riflessione come tanti altri :wink_:
Però, a ben vedere, anche l'attuale idea di fondo è diventata impraticabile, o almeno mi pare: parte dal concetto della libertà (a sua volta concetto astratto) come bene massimo e supremo. Quindi, lo stato, per punire, priva della libertà (lasciamo perdere quelli che applicano la pena di morte, eroore ancora più tragico). Ragionamento logico e consequenziale, non v'è dubbio. Però fonte di ulteriori problemi, in una sorta di circolo vizioso pressoché infinito. Salvo rarissimi casi la galera né rieduca, né tanto meno redime e si rischia di cadere in un paradosso simile a quello del traffico indotto (più galere, più carcerati, più galere e così via, sino a che il mondo diventerà un'immensa galera).
Penso che ragionare sulle alternative non sia inutile.
I tuoi gusti non mi convincono :dry::tongue::biggrin3:
Di' un po', perché invece di cazzeggiare non vieni a darmi una mano nel difendere il lambrusco dai detrattori? :rolleyes::mad: