Se non ricordo male anche Ingroia rimase un po' "interdetto" quando Grasso fu inserito nelle liste del PD.
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Se non ricordo male anche Ingroia rimase un po' "interdetto" quando Grasso fu inserito nelle liste del PD.
A me piace travaglio, e mi dispiace che non sia in trasmissione
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Visto Grasso ieri sera su piazzapulita, un tipo ambiguo :ph34r:
ambiguissimo..............troppo ambiguo uno che ha partecipato al maxi processo contro la mafia degli anni ottanta.....troppo ambiguo uno che quando è stato procuratore a palermo ha arrestato 13 tra i maggiori latitanti di mafia in italia......in effetti c'è qualcosa che non mi torna.....uno che ha controbuito ad arresta binnu provenzano......si s...ci dev'essere qualcosa sotto.......
non so....non sono nell'armadio di grasso! ma preferisco un procuratore antimafia a fare il rpesidente del senato piuttosto che altri!:oook:
france per citare un grande pensatore: un grande potere comporta grandi resposanbilità e grandi scheletri (aggiungo io)(uomo ragno)! se guardiamo nei nostri di armadi magari ci troveremo anche qualcosa......proporzionati a quel che abbiam fatto noi nella nostra vita!
su grasso mi pare si stia facendo un gran casino! qual è la sua colpa? non esser andato d'accordo con tutti i suoi colleghi?? voi iete andati sempree d'accordo con i vostri colleghi di lavoro? suvvia......mi pare proprio che si stia esagerando.....:dubbio:
diciamo che la vicenda con Caselli non e' propriamente un "non andare d'accordo " ...
al di là di ogni teoria/congettura, io penso che per arrivare molto in alto, soprattutto in politica, occorra non essere perfettamente puliti...
Ma x quando è fissato "il DUELLO"? Non voleva farlo a stretto giro ?
Non mi interessa il suo passato, ho solo detto che guardando la trasmissione mi sembrava un pò ambiguo, soprattutto quando parlava di Caselli, dei gran giri di parole e leggi che non sè capito un'accidenti...
Ti do ragione e penso che questo sia la cosa più schifosa da sistemare, finchè funziona così la politica resterà marcia.
qualche bella minkiata il buon grasso l'ha sparata
i carabinieri...ciancimino..la stesura dell'impugnazione...
il regalo del nano riguardo a caselli...
e poi...
quella voglia di far carriera a tutti i costi...
che gli fa' dire di aver trovato la moglie talmente affranta dopo le dichiarazioni di travaglio...
che cosi' disperata la ricorda solo quando furono minacciati i suoi figliuoli a Palermo
certissimamente non gli giovano 'l' amicizia' i riconoscimenti i consensi di dell'utri truffolo e dell'ippopotamo del foglio
La definizione "foglia di fico" è veramente azzeccata!
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Grasso vs Travaglio: i duelli tv che non servono ai cittadini-telespettatori
di Giorgio Simonelli | 25 marzo 2013
Commenti (138)
Dunque il tanto atteso (e temuto, almeno da me) duello tra Grasso e Travaglio pare non si faccia, né stasera, né domani, né mai. E – credetemi – sarebbe una bella fortuna. Infatti, bisogna essere davvero ingenui (oppure un po’ furbetti) per credere e far credere che questi confronti televisivi siano un momento di trasparenza da cui i cittadini possono trarre conoscenza approfondita del problema e una conseguente opinione fondata sui fatti.
Non è mai accaduto in vent’anni di dominio informativo del talk show e dei formati simili. E tanto meno può accadere quando l’oggetto di dibattito è una faccenda così intricata, piena di intrecci tra atti giudiziari e legislativi, carte che tutti si dicono pronti a mostrare ma la cui decifrazione non è certo cosa da tutti. In realtà ciò che i cittadini-telespettatori possono giudicare (e sempre giudicano) davanti a un simile confronto non è e non può essere la verità dei fatti ma il valore dei contendenti: chi è più convincente, chi propone le sue ragioni con maggior chiarezza ed efficacia, chi riesce a mettere in difficoltà l’avversario, chi risulta più credibile e simpatico.
Sono decenni che andiamo avanti su questa strada e ancora non ci bastano i guai che ha prodotto? Il talk politico italiano – è sempre bene ricordarlo – è un format che nasce dai processi biscardiani, dal confronto serrato, teso attorno a un fuorigioco non fischiato o a un rigore assegnato: questioni – intendiamoci – complesse, di difficile interpretazione non meno di quelle che riguardano la carriera del Presidente del Senato.
E’ quello il modello televisivo vincente e popolare che si applica alla lettura della politica. Ma come nel suo progenitore e modello biscardiano, a far scegliere quale parte prendere è il tifo, un pre-giudizio, per cui le immagini confermeranno ai tifosi romanisti che il rigore concesso alla loro squadra c’era, mentre i tifosi laziali dedurranno dalle stesse immagini il contrario. E, allo stesso modo, i simpatizzanti di Travaglio avrebbero visto nei documenti presentati i trucchi orditi da Grasso e i sostenitori di Grasso l’inconsistenza delle accuse di Travaglio. Così funziona questo genere di tv e non c’è in questi formati nessuna possibilità di fare un passo avanti nella conoscenza. Al di là della simpatia, del tifo e delle abilità retoriche, i fatti si annullano a vicenda e la comunicazione si trasforma in quello che Enzesberger considerava la tv: il medium zero.
quoto
e comunque, quello su ronaldo, non era fallo :oook: