Originariamente Scritto da
Hannibal
Di nulla, anzi sono felice di poter parlare con voi,
sul punto 3, hai ragione se la interpretiamo come una tendenza assoluta,
io credo che sia giusto, anzi doveroso, finanziare, sia la cosiddetta "ricerca applicata" cioe' quella che tu definisci "guidata", perche' risolve alcuni problemi tecnici e trasduce rapidamente nel mondo reale, l'ottimizzazione di processi, molecole, metodologie.
Pero' una buona percentuale deve essere finanziata su ricerche non short-term, di base, non dimentichiamo che la conoscenza di base permette l'applicazione successiva, senza di essa non vi sarà nulla di innovativo da applicare...
In USA ci sono molte fondazioni e molte aziende finanziavano (anche per motivi fiscali giustamente), ricerche di base.
In Italia non se ne parla neppure, poche fondazioni, il privato non vuole e non puo' permettersi di finanziare in modo filantropico.
Il risultato e' che ci stiamo muovendo verso la ricerca di qualcosa che gia' c'e'..., si riprende, si ristudia... si cerca di migliorarlo, oppure usarlo per altri scopi... (vedi farmaci multipurposes).
Insomma nessuno se la sente di investire, e come dare torto ai privati...
ma se non lo fa neppure lo stato, allora siamo alla frutta.
Il problema dei "capi" in università e' che se lo fanculizzi, te lo ritrovi per tuttal vita li' dove lavori... e non e' gradevole..., ti rovinano la vita in genere, o perlomeno ci provano.
Devi considerare che, purtroppo, nel nostro ambiente cambiare sede di lavoro (Università dipartimento, citta' etc etc) e' quasi impossibile.
Quindi se sbagli una mossa (ad esempio io l'ho fatto....) sei fottuto a vita e non riesci ad uscire dalla melma.