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Citazione:
Originariamente Scritto da
Filomao
Incide in maniera determinante il valore che il venditore (quindi solo per lui) da' all'oggetto che vende.
Se potessi immergenomi arrivare al relitto del Titanic e potessi recuperare per esempio anche solo un pettine, il valore intrinseco (ma in questo caso reale per il venditore) ovviamente non sarebbe di pochi spicci (reale valore di mrcato di un pettine) ma di decine di migliaia di euro (o cmq il valore che ha per il venditore).
Spetta poi all'acquirente valutare se tale valore e' "attinente" alle caratteristiche della merce venduta.
Si e' vero, il pettine del Titanic costerebbe molto di piu di un pettine normale. Sostanzialmente per due ragioni: un valore dovuto alla irraggiungibilita' dell'oggatto e quindi alla sua rarita' e uno dovuto al background strutturale dovuto per il suo recuipero. Quindi il valore intrinseco dell'ggetto e' molto piu complesso di quanto sembri....:coool:
Per la compravendita di mobili od immobili ovvio che il valore e' il risultato di un accordo da ambe le parti per il principio di libero mercato.
Ma c'e' da tenere in considerazione che pur avendo stabilito un valore diverso da quello intrinseco dell'oggetto. In casi particolari un'organo giuridico ne puo' impedire la vendita o modificare nel prezzo la stessa.
In pratica hai ragione sia tu che i tuoi amici. :coool:
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secondo me, se un venditore cede consapevolmente un oggetto ad un valore incredibilmente più alto del suo valore di mercato è in MALA FEDE....e non aspetta altro che un "pazzo" (acquirente sprovveduto) come ha scritto l'autore del post in prima pagina
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Black Death
Se per te ha un valore (esempio affettivo) quantificabile in 50.000 euro, nessun problema.
Esempio vendita all'asta il prezzo è determinato dall'offerta.
;)
ribadisco
;)
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Io chiederei a lellonzo .....
A parte gli scherzi, penso che un privato (se non c'è un raggiro dato da una descizione sbagliata, dichiarazioni che il suo valore di mercato è quello chiesto, ecc.) possa chiedere quello che vuole e poi sta all'acquirente informarsi e accettare o meno, mentre un commerciante (o meglio un'impresa in genere) debba considerare più attentamente la questione sia dal punto di vista civile che fiscale, avendo delle responsabilità nei confronti del pubblico consumatore.