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alessandro2804
è bono è bono
«Di questo del Baltico ne ho conservato ancora un bicchiere che tengo in frigorifero e non riesco a staccarmi da lui: ogni cinque minuti vado là a inebriarmi con il suo aroma», ha confessato l'enologa Ella Grüssner Cromwell-Morgan, che ha assaggiato il vino e compiuto ricerche storiche. «Il suo colore è oro ambrato. Il profumo è molto intenso, con note di tabacco, ma anche di uva e di frutti bianchi, di rovere e idromele. Il boccato è veramente sorprendente, molto zuccherino ma allo stesso tempo con la giusta acidità. Lo si spiega con il fatto che a quel tempo lo Champagne era molto meno secco di oggi perché non si riusciva a gestire bene il processo di fermentazione», spiega l'enologa.
Interessante il discorso sulla fermentazione... se io oggi faccio assaggiare ad un enologo un vino bianco fatto artigianalmente, fermentato in botte senza ausili per il controllo della fermentazione e non ultrafiltrato, mi dice che è una schifezza... pur essendo esattamente come quello descritto... zuccherino ed acido allo stesso tempo, con colore normalmente più giallognolo rispetto all'omologo vino prodotto in modo professionale.
Un mavacagher ci sta tutto.
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kkk
Interessante il discorso sulla fermentazione... se io oggi faccio assaggiare ad un enologo un vino bianco fatto artigianalmente, fermentato in botte senza ausili per il controllo della fermentazione e non ultrafiltrato, mi dice che è una schifezza... pur essendo esattamente come quello descritto... zuccherino ed acido allo stesso tempo, con colore normalmente più giallognolo rispetto all'omologo vino prodotto in modo professionale.
Un mavacagher ci sta tutto.
Te l'appoggio :oook: