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Stinit
posso dire che hai ragione?... :wink_:
nell'articolo in oggetto l'autore da per scontato che tutte le imprese che sono sul mercato hanno diritto (che scende dall'alto?) ad un equo compenso per il loro operato...questa idea è figlia di quel capitalismo che prometteva "benessere per tutti"..."tutti possono essere imprenditori e guadagnare tanti soldi"...ecc ecc...
a me pare invece che nella realtà le cose siano un pelo diverse...si stanno pian piano ristabilendo i vecchi rapporti di forza dove chi ha avrà sempre di più e chi ha meno avrà in futuro sempre meno...altro che Totale Tax Rate :wacko:
dove? mi e' sfuggito
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Originariamente Scritto da
Stinit
appunto... che (tutti) quelli in basso potessero scalare la piramide fino ad arrivare alle posizioni di vertice appare (a maggior ragione alla luce dei fatti odierni) una bella FAVOLA :wink_:
ovvio che tutti non possono
mi spieghi un sistema in cui tutti possono ?
esistono sistemi che hanno teorizzato che tutti potevano e dovevano essere uguali
ovviamente nella parte piu' bassa di quella piramide
e ovviamente con qualcuno che, con nome diverso, ne occupava tutti gli altri livelli
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flag
dove? mi e' sfuggito
L'inganno dell'evasione fiscale
LUCA RICOLFI
Da un po’ di mesi a questa parte il tema dell’evasione fiscale è tornato alla ribalta. Ma è un ritorno strano. A differenza di un tempo, neanche poi tanto remoto, in cui la lotta all’evasione fiscale era una bandiera della sinistra, mentre la destra mostrava una certa indulgenza, oggi il tema dei miliardi (circa 130) sottratti ogni anno al fisco è diventato uno strumento di agitazione politica universale. Lo usa come sempre l’opposizione di sinistra, ma lo usa anche la Chiesa per impartirci lezioni di moralità, lo usano gli indignati di ogni colore politico, lo usa la destra di governo alla disperata ricerca di soldi per tappare le falle dei conti pubblici.
Accade così che, poco per volta, alle preoccupazioni per i sacrifici che la manovra ci impone, si mescoli e si sovrapponga un malessere sordo, una specie di risentimento, che alimenta un clima vagamente maccartista, di moderna caccia alle streghe. Gli evasori sono visti sempre più come la causa di tutti i nostri mali, la loro individuazione diventa una missione morale, e ci capita persino vedere un governo di destra - che ha sempre strizzato l’occhio all’evasione - accarezzare l’idea di fare gettito mediante la delazione.
Meno male, verrebbe da dire. Era ora, finalmente ci decidiamo a combattere questa piaga. Quando avremo vinto questa battaglia, l’Italia sarà finalmente un Paese civile e prospero.
E invece, su questa visione dei nostri problemi, vorrei insinuare qualche dubbio. Se quello che vogliamo è solo sentirci migliori del nostro vicino, la caccia alle streghe va benissimo. Ma se per caso il nostro sogno fosse anche di rimettere in carreggiata l’Italia, quella medesima caccia andrebbe reimpostata radicalmente. Perché l’evasione è un fenomeno che va innanzitutto spiegato e compreso, prima di combatterlo a testa bassa. Altrimenti la testa rischiamo di rompercela noi, anziché romperla (metaforicamente) agli evasori.
In Italia l’evasione fiscale ha due facce. La prima è quella che fa imbestialire i lavoratori dipendenti in regola: c’è chi potrebbe benissimo pagare le tasse, e non lo fa semplicemente perché vuole guadagnare di più. Questo tipo di evasione, da mancanza di spirito civico, si combatte con due strumenti: più controlli e aliquote ragionevoli. Se la si combatte solo con più controlli, il risultato è prevalentemente un aumento dei prezzi, come sa chiunque abbia a che fare con idraulici e ristoratori. Detto per inciso, è il ragionamento che - implicitamente fanno milioni di cittadini di fronte alla domanda: preferisci pagare 100 senza fattura o 140 con fattura?
C’è poi un secondo tipo di evasione fiscale, di sopravvivenza o di autodifesa. È l’evasione di quanti, se facessero interamente il loro dovere fiscale, andrebbero in perdita o dovrebbero lavorare a condizioni così poco remunerative da rendere preferibile chiudere l’attività. In questo caso quel che serve è innanzitutto una drastica riduzione delle aliquote che gravano sui produttori, altrimenti il risultato della lotta all’evasione è semplicemente la distruzione sistematica di posti di lavoro, un’eventualità che peraltro si sta già verificando: le regioni in cui Equitalia ha ottenuto i maggiori successi, sono le stesse in cui ci sono stati più fallimenti (vedi il dramma recente della Sardegna).
Immagino l’obiezione a questo ragionamento: «It’s the market, stupid!». Detto altrimenti: è un bene che nei periodi di crisi ci siano fallimenti, perché questo significa che il mercato riesce a far uscire le imprese meno efficienti, e a sostituirle con altre più dinamiche e competitive. Ma questa obiezione, che si basa sul concetto schumpeteriano di «distruzione creativa», vale solo se i regimi fiscali sono comparabili e ragionevoli. Oggi in Italia ci sono aziende in crisi che starebbero tranquillamente sul mercato se il nostro Ttr (Totale Tax Rate) fosse quello dei Paesi scandinavi, e simmetricamente ci sono floride aziende scandinave che uscirebbero dal mercato se le aliquote fossero quelle dell’Italia. Il mercato è un buon giudice dell’efficienza solo se le condizioni in cui le imprese operano sono comparabili. E in Italia le condizioni in cui le imprese sono costrette ad operare sono così sfavorevoli per tasse, adempimenti e infrastrutture, che la domanda vera non è «perché le imprese italiane arrancano?», bensì «perché ne sopravvivono ancora così tante?».
Ecco perché l’idea di risolvere i nostri problemi intensificando la lotta all’evasione fiscale andrebbe maneggiata con cura. Quello di far pagare gli evasori non è solo il sogno degli onesti, ma è l’ultima zattera con cui un ceto politico che non sa più che pesci pigliare cerca di salvare sé stesso e sfuggire alle proprie responsabilità. Incapaci di varare le riforme promesse, inadatti a prendere qualsiasi vera decisione, irresoluti a tutto, i nostri politici, di governo e di opposizione, hanno trovato nell’evasore fiscale il capro espiatorio con il quale distrarre l’opinione pubblica.
Ma è un grande inganno. Se la lotta all’evasione viene condotta unicamente per aumentare le entrate è inevitabile che essa produca effetti recessivi: disoccupazione (specie al Sud), aumenti di prezzo, contrazione dei consumi. Non solo, ma nulla assicura che l’obiettivo di far cassa venga raggiunto: quando la pressione fiscale sui produttori è già altissima (e quella italiana lo è: nessun Paese avanzato ha un Ttr più elevato), non è detto che il gettito che si recupera grazie a nuovi balzelli e più controlli superi il gettito che si perde a causa dei fallimenti e dei passaggi all’economia sommersa. Tanto più in un periodo come questo, in cui è già in corso una drammatica riduzione della base produttiva.
Se però ogni euro recuperato dall’evasione fosse destinato - per legge - a rendere meno difficile la vita a lavoratori e imprese, allora otterremmo almeno due risultati, uno economico e uno morale. Il risultato economico è che, poco per volta, i produttori di ricchezza che le tasse le pagano potrebbero finalmente rialzare la testa, consentendo all’Italia di tornare a crescere. Il secondo è che, con aliquote via via più ragionevoli, l’evasione fiscale non solo diverrebbe meno conveniente, ma perderebbe ogni giustificazione morale. Il «mostro» dell’evasione fiscale non ha un solo genitore, ma ne ha due. Ed è solo quando la mancanza di cultura civica (la madre) si sposa ad un fisco oppressivo (il padre) che il ragazzaccio diventa un mostro.
il presupposto che muove questi ragionamenti mi pare chiaro...non a caso nella situazione economica disastrosa in cui versiamo c'è ancora qualche ben pensante che ancora batte il tasto della "riduzione di aliquote" oppure di "evasione da sopravvivenza" ... :wacko:
non ci siamo...
la cura sta altrove
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Originariamente Scritto da
flag
dove? mi e' sfuggito
ovvio che tutti non possono
mi spieghi un sistema in cui tutti possono ?
esistono sistemi che hanno teorizzato che tutti potevano e dovevano essere uguali
ovviamente nella parte piu' bassa di quella piramide
e ovviamente con qualcuno che, con nome diverso, ne occupava tutti gli altri livelli
eeee...vedi che a volte anche sistemi economici/sociali radicalmente opposti alla fine finiscono (negli effetti disastrosi prodotti) per assomigliarsi ?...
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alessandro2804
avete un'idea del sistema capitalistico del tutto deformata , al di là della situazione reale che confonde parecchio
A me sembra che sia lo stesso sistema che sta portando il mondo intero nel baratro.
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freerider3957
A me sembra che sia lo stesso sistema che sta portando il mondo intero nel baratro.
ti sembra giusto :wink_:
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Stinit
[COLOR="Blue"][I]L'inganno dell'evasione fiscale
LUCA RICOLFI
il presupposto che muove questi ragionamenti mi pare chiaro...non a caso nella situazione economica disastrosa in cui versiamo c'è ancora qualche ben pensante che ancora batte il tasto della "riduzione di aliquote" oppure di "evasione da sopravvivenza" ... :wacko:
non ci siamo...
la cura sta altrove
eeee...vedi che a volte anche sistemi economici/sociali radicalmente opposti alla fine finiscono (negli effetti disastrosi prodotti) per assomigliarsi ?...
a me non sembra necessariamente quello da te enunciato
si fa un ragionamento competitivo comparativo
Citazione:
Originariamente Scritto da
freerider3957
A me sembra che sia lo stesso sistema che sta portando il mondo intero nel baratro.
a me pare che sia il sistema che finora ha funzionato meglio:rolleyes:
(attendo con ansia le scontate analisi politicostoricoecceteraeccetera che mi riveleranno come il capitalismo abbia investito per affossare gli altri)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
flag
a me non sembra necessariamente quello da te enunciato
si fa un ragionamento competitivo comparativo
a me pare che sia il sistema che finora ha funzionato meglio:rolleyes:
(attendo con ansia le scontate analisi politicostoricoecceteraeccetera che mi riveleranno come il capitalismo abbia investito per affossare gli altri)
appunto...non puoi comparare situazioni economiche già ben definite e molto diverse tra di loro con i se e con i ma...
...Ma questa obiezione, che si basa sul concetto schumpeteriano di «distruzione creativa», vale solo se i regimi fiscali sono comparabili e ragionevoli. Oggi in Italia ci sono aziende in crisi che starebbero tranquillamente sul mercato se il nostro Ttr (Totale Tax Rate) fosse quello dei Paesi scandinavi, e simmetricamente ci sono floride aziende scandinave che uscirebbero dal mercato se le aliquote fossero quelle dell’Italia. Il mercato è un buon giudice dell’efficienza solo se le condizioni in cui le imprese operano sono comparabili. E in Italia le condizioni in cui le imprese sono costrette ad operare sono così sfavorevoli per tasse, adempimenti e infrastrutture...
se certe situazioni economiche sono oggi in un certo modo ci sono (alla base) delle ragioni ben precise...
sul fatto che il sistema attuale sia quello che ha funzionato meglio ho qualche dubbio...
sempre imho... :wink_:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
flag
si fa un ragionamento competitivo comparativo
Mi spiace Flag, per me non sta in piedi.
E' lo stesso discorso già fatto sul "governo tecnico".
Adesso ti dò io 3 ricette anticrisi:
1- Prendiamo tutti gli improduttivi (ergo: coloro che costano più di quel che rendono) e li facciamo fuori a bastonate (il sistema più economico).
2- Prendiamo i 300 uomini più ricchi d'Italia (che oltretutto scommetto qualche scheletro nell'armadio l'hanno pure, ma al momento non conta), gli espropriamo tutti i beni e poi li facciamo fuori a bastonate.
3- Ripristiniamo i servi della gleba, allarghiamo il concetto a tutti i lavoratori e li obblighiamo a produrre a pane e acqua, chi brontola lo facciamo fuori (ovviamente a bastonate).
Sono sicuro che ECONOMICAMENTE uno qualsiasi di questi sistemi sia risolutivo.
Sono altresì sicuro concorderai con me che sono ETICAMENTE inaccettabili.
Ecco, smettiamola di far credere che la soluzione che di volta in volta proponiamo sia TECNICAMENTE la migliore.
Ci sono tante maniere di dividere una torta, si tratta di trovare quella MORALMENTE più accettabile.
Mi pare una certa parte abbia già dato.
Ciao.
P.S: hai liberato la casella postale?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Don Zauker
Mi spiace Flag, per me non sta in piedi.
E' lo stesso discorso già fatto sul "governo tecnico".
Adesso ti dò io 3 ricette anticrisi:
1- Prendiamo tutti gli improduttivi (ergo: coloro che costano più di quel che rendono) e li facciamo fuori a bastonate (il sistema più economico).
2- Prendiamo i 300 uomini più ricchi d'Italia (che oltretutto scommetto qualche scheletro nell'armadio l'hanno pure, ma al momento non conta), gli espropriamo tutti i beni e poi li facciamo fuori a bastonate.
3- Ripristiniamo i servi della gleba, allarghiamo il concetto a tutti i lavoratori e li obblighiamo a produrre a pane e acqua, chi brontola lo facciamo fuori (ovviamente a bastonate).
Sono sicuro che ECONOMICAMENTE uno qualsiasi di questi sistemi sia risolutivo.
Sono altresì sicuro concorderai con me che sono ETICAMENTE inaccettabili.
Ecco, smettiamola di far credere che la soluzione che di volta in volta proponiamo sia TECNICAMENTE la migliore.
Ci sono tante maniere di dividere una torta, si tratta di trovare quella MORALMENTE più accettabile.
Mi pare una certa parte abbia già dato.
Ciao.
P.S: hai liberato la casella postale?
ha dato ha dato :dry:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Don Zauker
Adesso ti dò io 3 ricette anticrisi:
1- Prendiamo tutti gli improduttivi (ergo: coloro che costano più di quel che rendono) e li facciamo fuori a bastonate (il sistema più economico).
2- Prendiamo i 300 uomini più ricchi d'Italia (che oltretutto scommetto qualche scheletro nell'armadio l'hanno pure, ma al momento non conta), gli espropriamo tutti i beni e poi li facciamo fuori a bastonate.
3- Ripristiniamo i servi della gleba, allarghiamo il concetto a tutti i lavoratori e li obblighiamo a produrre a pane e acqua, chi brontola lo facciamo fuori (ovviamente a bastonate).
Io voto per la 2
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Originariamente Scritto da
Stinit
appunto...non puoi comparare situazioni economiche già ben definite e molto diverse tra di loro con i se e con i ma...
se certe situazioni economiche sono oggi in un certo modo ci sono (alla base) delle ragioni ben precise...
sul fatto che il sistema attuale sia quello che ha funzionato meglio ho qualche dubbio...
sempre imho... :wink_:
con i se e con i ma si fanno strategie, simulazioni, ragionamenti
imho
sul fatto che il sistema capitalistico sia quello che finora ha funzionato meglio, ho scarsi dubbi
ma son sempre aperto a cambiare idea
stabiliamo i parametri per decidere cosa e' meglio