Originariamente Scritto da
streetTux
Me lo auguro.
La devono pagare cara.
E mi auguro che non possano mai più indossare una divisa.
A tal proposito, riporto le parole di Scanzi, con cui mi trovo ancora una volta completamente d'accordo, postate ieri su Facebook in merito agli stupri:
In Italia ci sono undici stupri al giorno. Una cifra inaudita, anche se all'estero spesso è persino peggio. L'altra notte, a Trecastagni nel catanese, una dottoressa è stata stuprata e picchiata per ore da una "persona" a cui spero diano l'ergastolo per poi buttare via la chiave (in realtà spero anche altre cose, ma fingo di trattenermi). Lo stupro è uno dei reati più abietti, meschini e imperdonabili che esistano. Chi lo fa, per quanto mi riguarda, cessa di esistere. Il problema non è solo morale (la razza umana è un esperimento sbagliato) e giuridico (solita vergognosissima incertezza della pena), ma culturale. Ogni giorno ci tocca leggere, o addirittura vedere in tivù, "senatori", "leader" e "vicepresidenti del Senato" che minimizzano, giustificano e fanno distinguo sommamente vili, tipo che se lo stupratore è nero va castrato in diretta tivù mentre se è un carabiniere va compreso. Tali affermazioni, di gravità inaudita, vengono spesso minimizzate e anzi si ride sugli strafalcioni lessicali del primo D'Anna che passa. Ma non c'è un cazzo, proprio un cazzo da ridere: un paese che elegge a senatori i Razzi e i D'Anna non può andare da nessuna parte. Se non affanculo. Si è pure stati costretti a sentire sindaci che, pur condannando gli stupri (e ci mancherebbe altro), esortavano le ragazze a non scambiare le città per luoghi dove "sballarsi". La stessa tesi dell'uomo che dice cose sensate solo quando lo imita Marcoré. E' anche per questo che non abbiamo speranza: perché una "cultura" intrisa di ignoranza, machismo alla cazzo e sessismo triviale, fa sì che ci sia sempre il retropensiero secondo cui "quella lì se l'è andata a cercare". E magari, da parte di alcuni, c'è anche una perversa invidia per il "coraggio" degli stupratori. Sarà che ho sempre guardato alle Donne come a una delle poche meraviglie per cui valga la pena vivere, e sarà che la sola idea di far loro violenza mi ripugna oltremodo, ma tutto questo mi mette una grande tristezza. Come me la mette la violenza sui bambini, sui clochard indifesi e su qualsiasi essere vivente (animali compresi) vittima della barbarie umana.
Abbiamo politicanti troppo spesso improponibili e conviviamo con schemi mentali orrendi. L'umanità, di per sé irredimibile, muore quando si fanno distinguo laddove non si devono fare; quando la condanna, di fronte a fatti così tremendi, non è netta e unanime; quando lo Stato non tutela, bensì gira le spalle; quando la solidarietà tra i cittadini non è totale, bensì intrisa di pettegolezzi colpevoli e non detti. C'è poco da fare: siamo messi male, e non se ne vede proprio la fine.