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Originariamente Scritto da
natan
esattamente, una risorsa che se non tenuta in debita considerazione potrebbe creare il problema.... o i problemi ... :wink_:
Maaa...sei un pessimologo inguaribile o proprio ti diverti a rompermi le balle? :D :wink_:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Sfigatto
E no! Per essere un tantino anarchica dovrebbe escludere un discreto numero di soggetti! :biggrin3:
:biggrin3: Senza scendere troppo nei dettagli e anche per stemperare un pò il tema serioso , questo tipo di " organizzazione - free " vigeva , perchè imposta dalla mia ex-moglie , nella mia famiglia .
La mia ex moglie , disordinata , perchè diceva lei , l'ordine è specchio di un disordine mentale ( boh ) , secondo me disordinata perchè fancazzista fondamentalmente , comunque aveva instaurato un " regime di autoregolamentazioe e autogestione . Ciascuno faccia per se e se ne ha voglia contribuisca come può al " benessere comune " .
Ci siamo separati ( ovviamente non solo x questo ma per ben altro ) e diciamo che questo status anarchicus ci ha messo del suo .:biggrin3::biggrin3:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Sfigatto
Maaa...sei un pessimologo inguaribile o proprio ti diverti a rompermi le balle? :D :wink_:
da queste parti si fa quel che si può ... :D
Citazione:
Originariamente Scritto da
gunman
:biggrin3: Senza scendere troppo nei dettagli e anche per stemperare un pò il tema serioso , questo tipo di " organizzazione - free " vigeva , perchè imposta dalla mia ex-moglie , nella mia famiglia .
La mia ex moglie , disordinata , perchè diceva lei , l'ordine è specchio di un disordine mentale ( boh ) , secondo me disordinata perchè fancazzista fondamentalmente , comunque aveva instaurato un " regime di autoregolamentazioe e autogestione . Ciascuno faccia per se e se ne ha voglia contribuisca come può al " benessere comune " .
Ci siamo separati ( ovviamente non solo x questo ma per ben altro ) e diciamo che questo status anarchicus ci ha messo del suo .:biggrin3::biggrin3:
diciamo che la strada per raggiungere la consapevolezza non é propriamente la più corta e facile. L'ordine e il disordine sono due concetti molto soggettivi ... io parlerei più che altro di cura o incuria ... se una persona é ordinatamente disordinata, cura il proprio spazio per se e per gli altri, allora anche il disordine apparente avrà una sua armonia ... l'autoregolamentazione, quando c'é attenzione e rispetto degli altri, può diventare manifestazione di sentimenti raramente espressi.
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Secondo me il problema è che un rispetto di tutti verso tutti non siamo ancora pronti ad averlo, accettarlo e goderlo.
Ed io non voglio "punirne uno per educarne cento" ma punire cento se sbagliano in cento, mille se sbagliano in mille e via così ...
Ma comunque l'idea di sbattere fuori "quelli che non si comportano a dovere" mi va bene, ma poi allora devi vivere (inteso in modo figurato) dentro "le mura". Anche questo può andare.
Io vorrei che tutti facessero la loro parte (sana utopia ...), anche a quelli che fingono di non capire. Lo spreco di risorse non è scritto nei progetti del mondo naturale, ma noi in questo campo siamo espertissimi. Bisogna smetterla !
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Citazione:
Originariamente Scritto da
gunman
:biggrin3: Senza scendere troppo nei dettagli e anche per stemperare un pò il tema serioso , questo tipo di " organizzazione - free " vigeva , perchè imposta dalla mia ex-moglie , nella mia famiglia .
La mia ex moglie , disordinata , perchè diceva lei , l'ordine è specchio di un disordine mentale ( boh ) , secondo me disordinata perchè fancazzista fondamentalmente , comunque aveva instaurato un " regime di autoregolamentazioe e autogestione . Ciascuno faccia per se e se ne ha voglia contribuisca come può al " benessere comune " .
Ci siamo separati ( ovviamente non solo x questo ma per ben altro ) e diciamo che questo status anarchicus ci ha messo del suo .:biggrin3::biggrin3:
Va bene, va bene d'ora in poi eviterò di gettare sale sulle tue ferite :biggrin3::biggrin3::biggrin3:
Citazione:
Originariamente Scritto da
natan
da queste parti si fa quel che si può ... :D
diciamo che la strada per raggiungere la consapevolezza non é propriamente la più corta e facile. L'ordine e il disordine sono due concetti molto soggettivi ... io parlerei più che altro di cura o incuria ... se una persona é ordinatamente disordinata, cura il proprio spazio per se e per gli altri, allora anche il disordine apparente avrà una sua armonia ... l'autoregolamentazione, quando c'é attenzione e rispetto degli altri, può diventare manifestazione di sentimenti raramente espressi.
Vedo...qualche volta ti riesce pure bene, ma non ti allargare :D :wink_:
Citazione:
Originariamente Scritto da
HornetS2000
Secondo me il problema è che un rispetto di tutti verso tutti non siamo ancora pronti ad averlo, accettarlo e goderlo.
Ed io non voglio "punirne uno per educarne cento" ma punire cento se sbagliano in cento, mille se sbagliano in mille e via così ...
Ma comunque l'idea di sbattere fuori "quelli che non si comportano a dovere" mi va bene, ma poi allora devi vivere (inteso in modo figurato) dentro "le mura". Anche questo può andare.
Io vorrei che tutti facessero la loro parte (sana utopia ...), anche a quelli che fingono di non capire. Lo spreco di risorse non è scritto nei progetti del mondo naturale, ma noi in questo campo siamo espertissimi. Bisogna smetterla !
Qua ricadiamo nel "serioso" :w00t:
Il rispetto, nella mia testolina, non è qualcosa di innato e dovuto a tutti indistintamente, bensì un sentimento che va suscitato e coltivato, a partire da quello del sé.
Eh...quello della punizione, delitto e castigo e così via, è un aspetto che reputo altamente controverso, in particolare quando viene gestito ed applicato da un potere superiore in base a (presunte, vista le relatività delle medesime) regole morali.
Sai, in senso pratico "le mura" sarebbero la quotidianità, in fondo il ragionamento che ipotizzavo è semplice. Quel che è complicato è arrivarci, intendo alla condizione di liberi patti federativi tra individui.
Anch'io, magari concependo pure qualche trasgressione, mancanza, distrazione (non certo la malafede, però). Gira e rigira si torna alla necessità di un'evoluzione culturale e comportamentale che ha tanti di quei detrattori e veri e propri nemici da fare accapponare la pelle. Però non demordere, riproporre, discutere, portare esempi differenti è già qualcosa :wink_:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Sfigatto
Qua ricadiamo nel "serioso" :w00t:
Il rispetto, nella mia testolina, non è qualcosa di innato e dovuto a tutti indistintamente, bensì un sentimento che va suscitato e coltivato, a partire da quello del sé.
Eh...quello della punizione, delitto e castigo e così via, è un aspetto che reputo altamente controverso, in particolare quando viene gestito ed applicato da un potere superiore in base a (presunte, vista le relatività delle medesime) regole morali.
Sai, in senso pratico "le mura" sarebbero la quotidianità, in fondo il ragionamento che ipotizzavo è semplice. Quel che è complicato è arrivarci, intendo alla condizione di liberi patti federativi tra individui.
Anch'io, magari concependo pure qualche trasgressione, mancanza, distrazione (non certo la malafede, però). Gira e rigira si torna alla necessità di un'evoluzione culturale e comportamentale che ha tanti di quei detrattori e veri e propri nemici da fare accapponare la pelle. Però non demordere, riproporre, discutere, portare esempi differenti è già qualcosa :wink_:
Va beh, allora smetterò con la "seriosità" ! Comuqnue, da queste idee scambiate in questa discussione, si vede già come le cose potrebbero funzionare: basterebbe che le persone parlassero (anche se in tono abbastanza ironico e scherzoso come in queto caso) e sopratutto pensassero ! Ma l'accensione del cervello è un'operazione sempre più difficile da attuare ... :biggrin3:
Meditavo sulla tua frase sulle eventuali trasgressioni ... certo che anche io in certi casi non sarei immune da una dose di legnate (e specialmente quando vado in moto ! :tongue:)
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Il grosso difetto dell'elezione casuale sta nel desiderio.
Fare politica deve'ssere qualcosa di desiderato e voluto, non di obbligatorio a maggior ragione se per caso, quasi come un sfiga.
Il vero bastione insormontabile non è nella modalità dell'elezione, ma nel costo della campagna politica. Finchè far conoscere le proprie i dee programmi o semplicemente il proprio volto costerà caro, sarà precluso a tantissimi e permesso solo a pochi. Pochi che possiedono i soldi per farlo, pochi che rappresentano chi i soldi ce li mette. Da qui scatta il meccanismo del tornaconto.
Se invece si potessero eleggere candidati (con i requisiti ovviamente, tra cui metterei anche un minimo di scolarizzazione) che fanno la loro campagna tutti ad armi pari nel contesto di appositi spazi pagati dallo stato, uguali per tutti e gratuiti cominceremmo già a parlare di pluralità. Se poi l'impegno politico avesse una durata limitata per legge, indipendentemente dall'incarico, potremmo cominciare a parlare di ricambio. Se in più ogni persone che riveste un incarico politico fosse obbligata ad una rendicontazione pubblica a scadenze magari anche solo annuali, allora potremmo parlare di meriti e di rapporto tra politica ed elettori.
Sono convinto che in un paio di pagine potremmo mettere a punto un modello sociopolitco funzionante e relativamente facile da attuare.
Se non è stato ancora fatto è perchè non si vuole fare, forse allore è ora che lo si faccia noi, visto che si parla del nostro paese
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Citazione:
Originariamente Scritto da
HornetS2000
Va beh, allora smetterò con la "seriosità" ! Comuqnue, da queste idee scambiate in questa discussione, si vede già come le cose potrebbero funzionare: basterebbe che le persone parlassero (anche se in tono abbastanza ironico e scherzoso come in queto caso) e sopratutto pensassero ! Ma l'accensione del cervello è un'operazione sempre più difficile da attuare ... :biggrin3:
Meditavo sulla tua frase sulle eventuali trasgressioni ... certo che anche io in certi casi non sarei immune da una dose di legnate (e specialmente quando vado in moto ! :tongue:)
Guarda che non era una critica! Solo una battuta :wink_:
Hai detto niente...però la discussione è molto gratificante! :w00t:
Magari proprio legnate no, facciamo, per le prime volte, un po' di improperi :biggrin3::tongue::wink_:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
MTluc
Il grosso difetto dell'elezione casuale sta nel desiderio.
Fare politica deve'ssere qualcosa di desiderato e voluto, non di obbligatorio a maggior ragione se per caso, quasi come un sfiga.
Il vero bastione insormontabile non è nella modalità dell'elezione, ma nel costo della campagna politica. Finchè far conoscere le proprie i dee programmi o semplicemente il proprio volto costerà caro, sarà precluso a tantissimi e permesso solo a pochi. Pochi che possiedono i soldi per farlo, pochi che rappresentano chi i soldi ce li mette. Da qui scatta il meccanismo del tornaconto.
Se invece si potessero eleggere candidati (con i requisiti ovviamente, tra cui metterei anche un minimo di scolarizzazione) che fanno la loro campagna tutti ad armi pari nel contesto di appositi spazi pagati dallo stato, uguali per tutti e gratuiti cominceremmo già a parlare di pluralità. Se poi l'impegno politico avesse una durata limitata per legge, indipendentemente dall'incarico, potremmo cominciare a parlare di ricambio. Se in più ogni persone che riveste un incarico politico fosse obbligata ad una rendicontazione pubblica a scadenze magari anche solo annuali, allora potremmo parlare di meriti e di rapporto tra politica ed elettori.
Sono convinto che in un paio di pagine potremmo mettere a punto un modello sociopolitco funzionante e relativamente facile da attuare.
Se non è stato ancora fatto è perchè non si vuole fare, forse allore è ora che lo si faccia noi, visto che si parla del nostro paese
:bravissimo_:
Anche se siamo di nuovo "seriosi", questa sintesi di pensiero orientato all'aspetto pratico della politica mi pare corretta. E proprio perchè per attuarla, sono necessari soldi e voglia di cambiare l'attuale sistema, chi lo vorrebbe fare da noi ?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Sfigatto
Guarda che non era una critica! Solo una battuta :wink_:
Hai detto niente...però la discussione è molto gratificante! :w00t:
Magari proprio legnate no, facciamo, per le prime volte, un po' di improperi :biggrin3::tongue::wink_:
Sai quanti ne ho accumulati in tanti anni con la moto ... :biggrin3:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
MTluc
Il grosso difetto dell'elezione casuale sta nel desiderio.
Fare politica deve'ssere qualcosa di desiderato e voluto, non di obbligatorio a maggior ragione se per caso, quasi come un sfiga.
Il vero bastione insormontabile non è nella modalità dell'elezione, ma nel costo della campagna politica. Finchè far conoscere le proprie i dee programmi o semplicemente il proprio volto costerà caro, sarà precluso a tantissimi e permesso solo a pochi. Pochi che possiedono i soldi per farlo, pochi che rappresentano chi i soldi ce li mette. Da qui scatta il meccanismo del tornaconto.
Se invece si potessero eleggere candidati (con i requisiti ovviamente, tra cui metterei anche un minimo di scolarizzazione) che fanno la loro campagna tutti ad armi pari nel contesto di appositi spazi pagati dallo stato, uguali per tutti e gratuiti cominceremmo già a parlare di pluralità. Se poi l'impegno politico avesse una durata limitata per legge, indipendentemente dall'incarico, potremmo cominciare a parlare di ricambio. Se in più ogni persone che riveste un incarico politico fosse obbligata ad una rendicontazione pubblica a scadenze magari anche solo annuali, allora potremmo parlare di meriti e di rapporto tra politica ed elettori.
Sono convinto che in un paio di pagine potremmo mettere a punto un modello sociopolitco funzionante e relativamente facile da attuare.
Se non è stato ancora fatto è perchè non si vuole fare, forse allore è ora che lo si faccia noi, visto che si parla del nostro paese
In effetti stai preconizzando un embrione di democrazia diretta. Come inizio potrebbe anche andare (incanutendo sto diventando più agevolmente accontentabile :biggrin3:). Visto che, però, pare possa funzionare decentemente solo su piccola scala, io aggancerei anche un discorsetto "serio" di tipo federalista (autentico, mica le fregnacce dei padani statalisti), ovvero elezioni dirette di rappresentanti locali tra i quali, successivamente, si identificano le figure più adatte a costituire organismi di coordinamento per analizzare e veicolare le proposte emerse a livello locale che si sono rivelate valide e potrebbero, quindi, essere utili per altri ambiti territoriali, magari con gli adattamenti del caso.