Questa storia puzza di servizi.....
Visualizzazione Stampabile
Questa storia puzza di servizi.....
A Signorini quello che tu riporti tratto dall'espresso, risulta una "trama alla Richelieu"
Alfonso Signorini non ha mai fatto vedere il video di Piero Marrazzo in compagnia di una trans al premier Silvio Berlusconi: lo spiega egli stesso precisando, in un'intervista a 'Libero', di averne parlato "solo con Marina (Berlusconi, ndr.) e Maurizio Costa". Il direttore di 'Chi' spiega così la decisione di fare una copia di quel video pur senza acquistarlo: "Come giornalista avevo il dovere di approfondire e poi colevo anche parlarne con i vertici dell'azienda". Aggiunge Signorini: "Se avessi saputo che quel video era oggetto di un'inchiesta non me ne sarei fatto fare neppure una copia". Voleva pubblicarlo? "Assolutamente no". "'Chi' non è più un giornaletto di gossip e questo probabilmente dà fastidio a qualcuno", afferma Signorini. "Oggi chiunque deve fare i conti con 'Chi'". Inventa finti gossip per difendere Berlusconi? "Questa è una favola della sinistra, un'invenzione del partito dei rosiconi, che è molto ben nutrito", risponde Signorini, secondo il quale, ad ogni modo, il premier "è talmente un genio che non ha bisogno di consigli. Quando stiamo insieme non parliamo mai di politiche editoriali né di trame alla Richelieu".
virgilio
Mi sarei stupito che parlasse diversamente di se.
I fatti restano altri. Che ha trattato un prezzo, che ha una copia, che l'ha mostrata/descritta a Berlusconi, che poi "dice di esserla in seguito scordata in un cassetto".
Che pure dalla parte del premier ci sono Gay dichiarati come lui.
Ma guarda che i fatti sono un'articolo dell'espresso con una serie di congetture e un visto che e come mai non! Che c'entra signorini gay dichiarato, giornalista scusa??? Ti riporto le dichiarazioni rilasciate agli inquirenti da Marrazzo perchè così noti la differenza tra un giornalista gay dichiarato ed un presidente di regione sposato con prole e gusti particolari non dichiarati, che mente e si fa manipolare:
MARRAZZO: "IO COME SEQUESTRATO"
ROMA - Afferma di aver consumato cocaina saltuariamente quando era in compagnia di trans; ribadisce che non c'erano altre persone nell'abitazione di Natalie quando avvenne il blitz carabinieri; sottolinea che fu trattato male dagli stessi militari i quali gli impedirono di ricomporsi. Sono i passi principali della deposizione-approfondimento delle circostanze fatta agli inquirenti romani da Piero Marrazzo il 2 novembre scorso. Quel verbale è stato depositato oggi dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli ai giudici del tribunale del riesame, incaricati di pronunciarsi sulle istanze di scarcerazione presentate dai difensori dei quattro carabinieri ritenuti artefici del ricatto ai danni dell'ex presidente della Regione Lazio: Luciano Simeone, Carlo Tagliente, Nicola Testini e Antonio Tamburrino.
Al fine di esaminare quell'atto istruttorio che è andato ad integrare il fascicolo processuale, i difensori degli indagati hanno chiesto ed ottenuto i termini a difesa. Il collegio presieduto da Francesco Taurisano ha quindi rinviato l'udienza a lunedì prossimo. Descrivendo le modalità dell'irruzione dei carabinieri nell'abitazione di Natalie il 3 luglio scorso, Marrazzo ribadisce che "entrarono solo due persone" le quali "mi trattarono con estrema durezza e con violenza; mi spinsero in un angolo impedendomi di tirare su i pantaloni che mi stavo levando quando sono entrate". "In tale modo, per il mio abbigliamento - aggiunge Marrazzo - mi trovavo in uno stato psicologico di inferiorità e umiliazione. Inoltre, in più occasioni vennero a contatto con me quasi a volermi intimidire, come per farmi capire che erano armati. Per tutto quel tempo sono stato costretto a stare nella stanza da letto e solo in un'occasione mi sono affacciato sulla soglia della porta ed ho potuto vedere con chiarezza che vi erano solo due persone, oltre a Natalié". "Mi è capitato sporadicamente di aver consumato cocaina solo durante questa tipologia di incontri - si legge nel verbale di due pagine firmato lunedì scorso da Marrazzo - conosco Natalie già da qualche tempo e sono stato con lei in qualche altra occasione, ma non più di due-tre volte dal gennaio di quest'anno". E parlando di quella che lui stesso ha definito una debolezza, Marrazzo riconosce anche di aver avuto "altri incontri di questo tipo con un'altra persona, un certo Blenda; nell'occasione di un incontro con Blenda ricordo che è passato anche un altro trans del quale non rammento il nome. Mi sembra che ho avuto solo due incontri con Blenda".
Nell'interrogatorio del 2 novembre, Marrazzo rettifica anche i termini del compenso pattuito con Natalie per la prestazione sessuale: "Non era di 5.000 mila euro, ma di 1.000. Preciso che la somma che avevo nel portafogli era di soli 3.000 euro; 1.000 euro e non 3.000 come ho detto in precedenza li ho appoggiati su un tavolinetto e gli altri 2.000 euro erano rimasti nel mio portafoglio per mie necessità. Non dovevo, in altri termini, consegnarli a Natalie. Successivamente, come ho detto, la somma di 2.000 euro contenuta nel portafogli è stata sottratta dai due carabinieri entrati". Dopo aver affermato che "né Blenda né Natalie mi hanno mai chiesto del denaro o ricattato in relazione a foto o video che mi ritraevano", Marazzo dichiara che quando entrò in casa di Natalie non vide "alcun piatto con la cocaina". "Ho visto invece la cocaina nel piatto - si legge nel verbale di interrogatorio - solo dopo l'irruzione dei due carabinieri e non ho visto chi l'ha collocata".
libero
Fatti per fatti come vengo chiamate le considerazioni dell'espresso ecco la risposta di Libero! Di parte alla grande, ma io ne sono consapevole, ma sono consapevole anche dei voli pindarici dell'espresso! :wink_:
Ecco i fatti:
È l’uomo del momento. Repubblica lo piazza al centro della ragnatela di ricatti nella quale è rimasto impigliato il governatore del Lazio e lo dipinge come il tessitore di oscure trame finalizzate a camuffare gli intrighi del Cavaliere. Per i giornali nemici del premier, Alfonso Signorini è la longa manus di Silvio Berlusconi. Di più: lo spin doctor più potente ed efficace, il bodyguard della sua immagine pubblica, il suo vero consigliori. Signorini, su Repubblica Giuseppe D’Avanzo (...) (...) l’accusa di ricettazione. Perché ha tenuto fino al 19 ottobre la copia del video di Marrazzo che aveva acquisito il 5? «Signorini dirige due settimanali tra i più importanti d’Italia, si fa sei programmi tv, fa la radio tutte le mattine, fa la spola tra Milano e Roma e di notte scrive libri. Secondo lei, ho il tempo di pensare al video di Marrazzo? Piuttosto, il settimanale “Oggi” l’aveva avuto ad agosto. Sarebbe interessante chiedere a loro che cosa è successo da allora ad ottobre». Lei sostiene che appena lo vide lo considerò «impubblicabile». Allora perché se ne fece fare comunque una copia? «Perché come giornalista avevo il dovere di approfondire, e poi perché volevo anche parlarne con i vertici dell’azienda. Aggiungo che dopo aver visionato il materiale avevo fortissimi dubbi sull’autenticità dello stesso, in quanto sembrava una sorta di costruzione a spezzoni che poteva essere frutto di una totale invenzione. Anche per questo dovevo approfondire. Se avessi saputo che quel video era oggetto di un’inchiesta non me ne sarei fatto fare neppure una copia. È venuto un venditore, me lo ha fatto vedere, gli ho detto che era spazzatura, ho firmato davanti a un avvocato una resa di copia e l’ho fatto vedere all’azienda». Quando lo diede a Marina Berlusconi? «Non glielo ho mai dato. Glielo feci solo vedere poco dopo». E lei come reagì? «Disse subito anche lei che era spazzatura e che non era da comprare». Marina quando consegnò il filmato a suo padre? «Al presidente del Consiglio non è stato consegnato alcun filmato». Le chiese Berlusconi di conservarlo nel cassetto? «Neanche per sogno. Io non l’ho tenuto nel cassetto. Il video è rimasto qui alla portata di tutti perché nessuno me l’ha chiesto, e non me ne sono più curato. E quando sono venuti i Ros a chiederlo io non ricordavo neanche più di averlo». Repubblica lascia intendere che Berlusconi avrebbe potuto ricattare Marrazzo. Ha conservato il video perché aveva preso in considerazione l’idea di pubblicarlo o di farlo pubblicare da altri giornali? «Assolutamente no». Ha mai parlato di questo video con Berlusconi? «No, solo con Marina e Maurizio Costa». Che idea si è fatto di quel filmato? «Mi sono accorto che se fosse stato vero, si sarebbe trattato di una flagrante violazione della privacy. Se Marrazzo vuole andare a trans, sono affari suoi. L’intrusione di una telecamera o di una macchina fotografica in un’abitazione privata mi repelle sempre, indipendentemente da chi riguarda». Parla proprio lei, direttore di “Chi”? «“Chi” non guarda nel buco della serratura. Lo scoop del tradimento di Alessandro Preziosi è stato fatto su un terrazzo e per strada». Lei ha mai parlato con Marrazzo? «No». Circola altro materiale sul giro di politici e trans. Le sono giunti altri filmati o foto da via Gradoli? «A me no. Non so se ad altri giornali lo hanno portato». Non sa quindi chi siano gli altri politici coinvolti? «No. E non me ne può fregare di meno. E anche se sapessi i nomi non li pubblicherei». Ha nel cassetto materiale che potrebbe distruggere la vita di qualche personaggio pubblico? «Non ho nessun scoop nel cassetto. Se una foto o un video non mi interessano non li acquisto». Neanche il video di Marrazzo l’ha comprato, ma se n’è fatto fare una copia che ha tenuto per due settimane. «È normale prassi tenere i filmati per più giorni, perché, lo ripeto, pur ritenendolo spazzatura e nutrendo grandi dubbi sulla sua autenticità, era mio dovere come giornalista approfondire la questione». Lei è considerato il Richelieu di Berlusconi. «Ma no. Berlusconi non ha bisogno di un Richelieu». Fatto sta che “Chi” è diventato il primo strumento politico del premier. «Non è così. Comunque, “Chi” non è più un giornaletto di gossip e questo probabilmente dà fastidio a qualcuno. Oggi chiunque deve fare i conti con “Chi”». Vero. Tanto che lei è accusato di fabbricare finti gossip per difendere il Cavaliere. «Questa è una favola della sinistra, un’invenzione del partito dei rosiconi, che è molto ben nutrito». I nomi. «D’Avanzo, di Repubblica, e i suoi soci del Fatto sostengono che io abbia fabbricato il finto scoop del fidanzato di Noemi per coprire la liaison tra lei e Berlusconi che, tra l’altro, non è mai esistita». Non è così? Lo stesso Domenico Cozzolino, ex tronista di “Uomini e donne”, ammise che era tutta una montatura. «Lo scoop di Cozzolino con Noemi non lo feci io. Le famose foto di Noemi e Cozzolino mano nella mano sul lungo mare di Rimini citate da D’Avanzo e da Travaglio le pubblicò per primo “Oggi”, che è un settimanale della Rizzoli. Lo ricordo molto bene perché quando le vidi mi incazzai come una belva e dissi: “Perché queste foto non sono arrivate a me?”. E sono io quello che manipola la realtà?». Questo lo ha lasciato intendere Berlusconi quando a Porta a Porta ha rivelato: «Le foto del compleanno di Casoria me le ha chieste quel diavolo di Signorini». «Ma non gliele ho fatte fare io quelle foto. Io gli ho chiesto solo di pubblicarle». Ergendosi così a rango di spin doctor del Cav. «Credo che non ci sia nessuno che possa dire a Berlusconi quello che deve fare». Consigliare sì. Ma non gli hanno fatto molto gioco quelle foto, sembrano fotomontaggi… «Sono foto autentiche. Se le foto le pubblica Oggi sono scoop, se le pubblica Chi sono fotomontaggi. Non riconoscere la professionalità è una cosa indegna».
libero-news
Le fonti sono solo motivo di dibattito e per farsi una opinione, i fatti poi si desumono quando c'è concordanza fra i diversi giornali inclusi espresso e libero, testimonianze non smentite ma diverse interpretazioni.
Altri contributi alla discussione:
La macchina del fango partita da Milano come un manuale di killeraggio politico - cronaca - Repubblica.it
YouTube Video
Gli italiani continuano a sostenere questo governo perchè convinti dai fatti, della persecuzione mediatica e di parte della magistratura: al contrario, quando è la sx a commettere reati e figuracce(e sono le uniche cose in cui sono i n°1) e si arramoicano sugli specchi o danno la colpa a Berlusconi, gli stessi italiani aumentano la convinzione di quanto sia giusto difendere l'Italia da questa opposizione arrogante e inconcludente.
@ giampippi: guarda che libero non è esattamente il giornale giusto da leggere in questa occasione.Informati meglio.:biggrin3:
@ Mino TB ( todo berluscones?)
ci dai in MP il cell del tuo spacciatore? grazie.
:wink_: