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Originariamente Scritto da
Rebel County
guardate che per stare in piedi le aziende devono produrre e vendere, la De tomaso credo abbia prodotto l'ultima auto negli anni 90, azienda messa in liquidazione gia nel 2004
per quanto riguarda Marzocchi, si tratta di prodotti di nicchia che non possono competere piu con i grandi cicli industriali
dispiace ma quest'e'
la politica in questo c'entri come i cavoli a merenda
la De Tomaso a Torino non ha prodotto nemmeno una sola auto.
ha rilevato , senza soldi , lo storico stabilimento Pininfarina , travasando i dipendenti degli stabilimenti del gruppo.
poi la cassa , durata dei anni e poi la chiusura.
senza aver fatto nemmeno una sola ora di lavoro.
ora , quanto fosse davvero convinto Rossignolo di fare auto a Torino , non lo so.
di certo , se non ti chiami Fiat in italia le Auto non si sogna nessuno di venire a produrle.
un motivo ci sara' pure no?
mi chiedo come mai non le rileva in caro leader della Fiom una di queste realta' industriali.
sarebbe bello vederlo al lavoro , produrre nel mercato difficile che ha pesantemente contribuito a creare.
oh quanto godrei!
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Mi torna in mente la Mivar, vi ricordate, continuavano a produrre TV con tubo catodico mentre gli altri all'estero facevano TV al plasma e LCD.
Fare impresa in Italia non è semplice, o sei all'avanguardia su prodotti top o non ci stai dentro e così chi si ritrova un'azienda in mano, se non la trasferisce all'estero, o la spreme più che può vendendo marchi e brevetti di qua, macchinari di là, o la tiene finché lo stato continua ad elargire soldi a fondo perduto x salvaguardare i posti di lavoro (dicono loro) anche se non producono nulla.
Poi la pacchia finisce, ma fondamentalmente sono "tragedie annunciate".
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Originariamente Scritto da
dan64
Mi torna in mente la Mivar, vi ricordate, continuavano a produrre TV con tubo catodico mentre gli altri all'estero facevano TV al plasma e LCD.
Fare impresa in Italia non è semplice, o sei all'avanguardia su prodotti top o non ci stai dentro e così chi si ritrova un'azienda in mano, se non la trasferisce all'estero, o la spreme più che può vendendo marchi e brevetti di qua, macchinari di là, o la tiene finché lo stato continua ad elargire soldi a fondo perduto x salvaguardare i posti di lavoro (dicono loro) anche se non producono nulla.
Poi la pacchia finisce, ma fondamentalmente sono "tragedie annunciate".
Bravo Dan , hai citato una storia che è esempio.
La Mivar era all'avanguardia.
Gestita da un Signore che oltre ad avere cuore e talento , ci teneva al suo territorio e alla sua gente.
Ma per investire e fare ricerca ci vanno i danari.
Non le penalizzazioni di questo sistema stato.
In un altro tempo e luogo , Mivar avrebbe trovato dei partner.
In Italia , come dicevo... Solo un folle potrebbe.
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Originariamente Scritto da
tonidaytona
Bravo Dan , hai citato una storia che è esempio.
La Mivar era all'avanguardia.
Gestita da un Signore che oltre ad avere cuore e talento , ci teneva al suo territorio e alla sua gente.
Ma per investire e fare ricerca ci vanno i danari.
Non le penalizzazioni di questo sistema stato.
In un altro tempo e luogo , Mivar avrebbe trovato dei partner.
In Italia , come dicevo... Solo un folle potrebbe.
Ricordo che il patron della Mivar era disposto a regalare una fabbrica nuova di zecca, ma colpa la crisi mai entrata in funzione, a chiunque volesse continuare a produrre TV in Italia con operai italiani.
Non si fece avanti nessuno.
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Originariamente Scritto da
dan64
Ricordo che il patron della Mivar era disposto a regalare una fabbrica nuova di zecca, ma colpa la crisi mai entrata in funzione, a chiunque volesse continuare a produrre TV in Italia con operai italiani.
Non si fece avanti nessuno.
Quella azienda aveva accumulato un gap tecnologico troppo grosso rispetto alla concorrenza...oltre ad essere in un settore nel quale il valore aggiunto dal marchio comunque non basta a generare utili stabili...non a caso le aziende che trainano l'elettronica di massa investono continuamente grosse fette di fatturato in ricerca/sviluppo/acquisizioni di competenze (a volte anche di concorrenti) e sono ubicate (produttivamente) in paesi dove il lavoro è una merce che costa poco...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dan64
Ricordo che il patron della Mivar era disposto a regalare una fabbrica nuova di zecca, ma colpa la crisi mai entrata in funzione, a chiunque volesse continuare a produrre TV in Italia con operai italiani.
Non si fece avanti nessuno.
Hai detto tutto quel che restava da dire...
Purtroppo..
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In Italia non si può far niente, eppure i tedeschi del gruppo VAG sono arrivati qui a comprare due aziende che messe insieme avevano più di un miliardo di euro di debiti, hanno cambiato le teste, hanno cambiato le procedure, hanno riorganizzato gli impianti, ed ora quelle aziende funzionano molto bene, proprio qui, in Italia.
Hanno persino la sfacciataggine di formare attivamente giovani di scuole ed università, mentre non hanno alcun dirigente nel parlamento italiano, né problemi coi sindacati.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dan64
Ricordo che il patron della Mivar era disposto a regalare una fabbrica nuova di zecca, ma colpa la crisi mai entrata in funzione, a chiunque volesse continuare a produrre TV in Italia con operai italiani.
Non si fece avanti nessuno.
ditemi voi con quale criterio uno entrerebbe nel meracto delle televisioni con una fabbrica che produceva solo TV a tubo e mai una a LCD o tantomeno a LED, il know how non c'era ne tantomeno i materiali.
io l'ho vista come un publicity stunt e nient'altro
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Originariamente Scritto da
Stinit
Quella azienda aveva accumulato un gap tecnologico troppo grosso rispetto alla concorrenza...oltre ad essere in un settore nel quale il valore aggiunto dal marchio comunque non basta a generare utili stabili...non a caso le aziende che trainano l'elettronica di massa investono continuamente grosse fette di fatturato in ricerca/sviluppo/acquisizioni di competenze (a volte anche di concorrenti) e sono ubicate (produttivamente) in paesi dove il lavoro è una merce che costa poco...
il gap tecnologico di un capannone mi sembra discutibile................si parlava di quello, e si configurava come un incentivo a chi avesse voluto, con altri marchi e tecnologie, fare impresa in italia.......oppure ho capito male
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Originariamente Scritto da
Warsteiner
In Italia non si può far niente, eppure i tedeschi del gruppo VAG sono arrivati qui a comprare due aziende che messe insieme avevano più di un miliardo di euro di debiti, hanno cambiato le teste, hanno cambiato le procedure, hanno riorganizzato gli impianti, ed ora quelle aziende funzionano molto bene, proprio qui, in Italia.
Hanno persino la sfacciataggine di formare attivamente giovani di scuole ed università, mentre non hanno alcun dirigente nel parlamento italiano, né problemi coi sindacati.
credo che siano l ecceszione, nn la regola